ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17473

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 681 del 06/09/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARINELLO GIUSEPPE FRANCESCO MARIA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/09/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 06/09/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17473
presentata da
GIUSEPPE FRANCESCO MARIA MARINELLO
giovedì 6 settembre 2012, seduta n.681

MARINELLO. -
Al Ministro della salute, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008 - pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2008, n. 126 - sono state definite le modalità e i criteri per il trasferimento, dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia al Servizio sanitario nazionale, di tutte le funzioni sanitarie, dei rapporti di lavoro, delle risorse finanziarie e delle attrezzature e dei beni, strumentali, afferenti alla sanità penitenziaria;

con il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri si è inteso dare completa attuazione al riordino della medicina penitenziaria, così come previsto dal decreto legislativo 22 giugno 1999, n. 230, il quale all'articolo 1 stabilisce - tra l'altro - che i detenuti e gli internati hanno diritto, al pari dei cittadini in stato di libertà, alla erogazione delle prestazioni di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione, previste nei livelli essenziali e uniformi di assistenza, garantendo in tal modo;

in particolare, a decorrere dal 14 giugno 2008 - data dell'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1o aprile 2008 - sono trasferite, ai sensi dell'articolo 2 del citato provvedimento, al Servizio sanitario nazionale tutte le funzioni sanitarie svolte dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e dal Dipartimento della giustizia minorile del Ministero della giustizia e le regioni assicurano l'espletamento delle funzioni trasferite attraverso le aziende sanitarie locali comprese nel proprio territorio e nel cui ambito di competenza sono ubicati gli istituti e servizi penitenziari e i servizi minorili di riferimento;

analoga previsione l'articolo 8 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1o aprile 2008 dispone, altresì, che analogamente a quanto previsto per le regioni a statuto ordinario, siano trasferite alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e Bolzano - con le modalità previste dai rispettivi statuti e dalle correlate norme di attuazione - le funzioni, i compiti, le risorse umane, finanziarie e organizzative in materia di sanità penitenziaria;

a quattro anni di distanza dall'entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1o aprile 2008, la regione Sicilia è - ad oggi - l'unica regione a statuto speciale che non ha ancora recepito il citato provvedimento, così come già evidenziato anche dal Ministro della salute Fazio;

analogo rilievo è stato esposto anche dal garante per la tutela dei diritti fondamentali dei detenuti e per il loro inserimento sociale della regione Sicilia, senatore Salvo Fleres, il quale è più volte intervenuto sulla materia (anche a livello nazionale, con la presentazione in Senato dell'interrogazione a risposta scritta n. 4-03563, pubblicata il 2 agosto 2010), sollecitando l'assessore regionale alla sanità Massimo Russo all'applicazione della normativa vigente;

ai richiami ricevuti da più parti l'assessore alla sanità ha risposto subordinando il recepimento del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1o aprile 2008 alle determinazioni assunte dalla commissione paritetica - istituita nel 2010 ai sensi dell'articolo 43 dello statuto della regione Siciliana e deputata a gestire il transito della sanità penitenziaria al Servizio sanitario nazionale - la cui rarefatta attività non ha prodotto alcun risultato, al punto che lo stesso garante dei detenuti è stato costretto a ritirare il suo rappresentante in segno di protesta;

contrariamente a quanto previsto dall'articolo 6 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008, ai sensi del quale per l'esercizio delle funzioni afferenti la sanità penitenziaria sono trasferite al servizio sanitario nazionale risorse quantificate complessivamente in 157,8 milioni per l'anno 2008, in 162,8 milioni di euro per l'anno 2009 e in 167,8 milioni di euro a decorrere dall'anno 2010, secondo l'assessore Russo la regione Sicilia sarebbe impossibilitata ad ottemperare all'applicazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri citato per mancanza di fondi;

il ritardo accumulato dalla regione Sicilia nell'attuazione del transito al servizio sanitario nazionale della sanità penitenziaria a causa dell'incomprensibile comportamento politico amministrativo tenuto dall'assessore Russo e la situazione di incertezza che ne deriva, aggrava ulteriormente la già critica situazione delle carceri siciliane nelle quali - come ampiamente denunciato non solo dal garante dei detenuti, ma anche dallo stesso personale medico penitenziario attraverso esposti alla magistratura - l'impossibilità di utilizzare tutte le figure professionale presenti nelle aziende sanitarie provinciali - in particolare psichiatri e psicologi, essenziali per prevenire gesti autolesionistici e anticonservativi - penalizza gravemente i detenuti e danneggia sotto il profilo professionale gli stessi medici penitenziari;

per quanto riguarda questi ultimi, l'assessore Russo ha disposto che - a partire dal 2011 - tutti i responsabili sanitari di un istituto penitenziario, e quindi con funzioni di dirigente sanitario, confluiscano in un ruolo ad esaurimento senza poter essere sostituiti da figure equivalenti: una volta, dunque, andato in pensione il responsabile medico del carcere il suo posto è destinato a rimanere vacante -:

quali tempestive iniziative - nell'ambito delle proprie competenze e nel rispetto delle prerogative attribuite alle regioni in materia sanitaria dalla normativa vigente - intenda prendere per ripristinare anche nelle carceri siciliane la certezza della normativa vigente in materia di sanità penitenziaria attualmente sospesa a causa del mancato recepimento da parte della regione Sicilia del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 1° aprile 2008, garantendo - altresì - il concreto godimento da parte dei detenuti e degli internati negli istituti di pena della regione del diritto all'uguaglianza di trattamento in materia sanitaria rispetto agli individui liberi e di quello della tutela della salute costituzionalmente sanciti, nonché il rispetto della professionalità del personale medico e paramedico che opera all'interno dei penitenziari stessi. (4-17473)