ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17287

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 677 del 06/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 06/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 06/08/2012
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17287
presentata da
FRANCESCO BARBATO
lunedì 6 agosto 2012, seduta n.677

BARBATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

a Quarto (Napoli), Massimo Carandente Giarrusso esponente del Popolo della Libertà, eletto sindaco il 16 maggio 2011, sostenuto dalle liste Pdl, Udc, Verdi, Noi Sud, Campania Idea Mediterranea, si è dimesso il 10 luglio 2012 a seguito di perquisizioni che hanno interessato gli uffici comunali e la casa del primo cittadino nell'ambito di un'inchiesta su presunte collusioni tra il clan Polverino e ambienti politici locali;

«per collusioni con la camorra e proprio con il clan Polverino furono arrestati il coordinatore cittadino e capolista del Pdl, Armando Chiaro ed un candidato della lista "Noi Sud", Salvatore Camerlingo, che appoggiava la coalizione di centrodestra»; «Nell'ambito dell'indagine condotta dalla Dda di Napoli risultano indagate quattro persone» tra queste «il dirigente dell'Ufficio tecnico, Giulio Cecere» («Il Mattino» - 10 luglio 2012);

il 26 marzo 2012 su larepubblica.it è stato pubblicato un articolo dal titolo: «"A Quarto 50 euro per un voto" il pm manda gli atti in prefettura» secondo il quale: «La Procura si prepara a inviare in prefettura i verbali di Roberto Perrone, il pentito che ha disegnato la trama delle collusioni del clan camorristico Polverino nella vita politica e amministrativa di Quarto. Un altro comune amministrato dal centrodestra finisce dunque sotto tiro dieci mesi dopo il blitz che, alla vigilia delle elezioni del maggio 2011, portò in cella il capolista del Pdl Armando Chiaro, ora imputato insieme ad altre 140 persone. In carcere, coinvolto nell'indagine dei carabinieri coordinata dai pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, si trova anche Nicola Imbriani, imprenditore definito da Perrone il tramite dell'organizzazione con la politica e ispiratore della lista Noi Sud che aveva sostenuto il candidato sindaco, poi eletto, Massimo Carandente Giarrusso»;

il 29 marzo 2012 si legge che: «A un anno dal maxi-blitz e dai sequestri miliardari dell'operazione Polvere per 140 presunti affiliati al clan Polverino si avvicina il processo. Si è conclusa con 90 rinvii a giudizio e 50 richieste di giudizio abbreviato l'udienza preliminare nei confronti delle persone finite nella rete gettata da carabinieri e pm contro il clan camorristico di Marano. Tra quanti hanno scelto il rito abbreviato figurano i candidati del centrodestra Armando Chiaro e Salvatore Camerlingo, che finirono in manette nel pieno della campagna elettorale per le amministrative di Quarto. L'arresto dei due politici nel maggio dello scorso anno suscitò grande clamore: il Pdl locale venne di fatto commissariato, con la nomina del senatore Carlo Sarro a garante per la legalità del circolo cittadino (www.napolicentro.eu)»;

il 16 luglio 2012 un teschio di legno è stato trovato dinanzi alla porta dell'ufficio tecnico del comune di Quarto;

il pezzo di legno si trovava era all'interno di una busta nella quale c'erano anche i numeri di utenza telefonica di due magistrati della direzione distrettuale antimafia;

i fatti esposti sono ad avviso dell'interrogante talmente gravi da richiedere un intervento immediato sull'amministrazione comunale di Quarto (Napoli), posto che sono in corso da parte della direzione distrettuale antimafia di Napoli le indagini sul rilascio delle licenze edilizie nello stesso comune -:

quali siano i motivi per cui non si è proceduto già nei mesi precedenti ad avviare le procedure di scioglimento del consiglio comunale. (4-17287)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-17287 presentata da
FRANCESCO BARBATO

Risposta. - Con l'interrogazione in esame viene chiesto al Ministero dell'interno quali misure necessarie intenda assumere nei confronti dell'amministrazione comunale di Quarto.
Preliminarmente, assicuro che questo Ministero segue con grande attenzione le vicende che investono l'amministrazione comunale di Quarto che sono state oggetto di approfondimento in diverse riunioni tecniche di coordinamento interforze presso la prefettura di Napoli.
Come ricordato dall'interrogante, il 9 luglio 2012, il nucleo investigativo del comando provinciale dei Carabinieri di Napoli ha dato esecuzione a un decreto di perquisizione nei confronti di venti persone e contestualmente ha notificato 4 informazioni di garanzia, emessi dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Napoli, nei confronti di affiliati e fiancheggiatori del clan «Polverino», ritenuti responsabili di concorso esterno in associazione mafiosa, abuso d'ufficio, corruzione e falsità in atti pubblici con l'aggravante del metodo mafioso.
Tali perquisizioni hanno riguardato la casa comunale e le abitazioni private di alcuni amministratori, tra cui anche quella del sindaco.
Nella riunione tecnica di coordinamento interforze del 17 luglio 2012 si è convenuto, sulla sussistenza di elementi sufficienti per chiedere l'esercizio dei poteri d'accesso, ai sensi dell'articolo 1, comma 4 del decreto-legge n. 629 del 1982 presso il comune di Quarto.
Il 31 luglio 2012 è stata nominata, quindi, una Commissione d'indagine per una verifica della sussistenza di eventuali fenomeni di infiltrazione della criminalità organizzata nell'ambito di quell'Amministrazione.
I lavori della commissione sono tuttora in corso.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.