ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17218

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 675 del 01/08/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 01/08/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
GHIGLIA AGOSTINO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
BARANI LUCIO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
CROLLA SIMONE ANDREA POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 01/08/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 01/08/2012
Stato iter:
13/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 13/12/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 13/12/2012

CONCLUSO IL 13/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17218
presentata da
GIANNI MANCUSO
mercoledì 1 agosto 2012, seduta n.675

MANCUSO, GIRLANDA, GHIGLIA, BARANI, DE LUCA, CROLLA, CICCIOLI e BOCCIARDO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

il patrimonio artistico-culturale italiano è unico al mondo, per valore e varietà;

dal 1970 sono stati effettuati vari scavi clandestini nel nostro paese che hanno portato alla sottrazione di reperti e alla loro immissione sul mercato internazionale illegale;

il mercato clandestino dei reperti archeologici è il terzo mercato illegale al mondo, dopo quello della droga e delle armi;

secondo l'università di Princeton si tratta di un milione e mezzo di reperti;

secondo il Los Angeles Times, solo i 200 oggetti restituiti al nostro Paese dai musei americani e da rari collezionisti o mercanti valgono almeno un miliardo di dollari;

alcuni mercanti illegali si rivolgono, per la vendita di reperti trafugati, direttamente alle case d'asta internazionali che sorvolano sulla provenienza dei reperti;

i Governi passati si sono spesso dimostrati poco incisivi nel richiedere indietro agli altri Paesi i reperti appartenenti all'Italia;

a volte le Forze dell'Ordine riescono a recuperare veri e, propri tesoretti illegalmente all'estero;

a febbraio 2012, ad esempio, le indagini condotte dal comando carabinieri tutela patrimonio culturale hanno portato al rimpatrio di alcuni straordinari reperti archeologici appartenenti al patrimonio culturale italiano;

tali reperti erano stati scavati illegalmente in comprensori italiani e il loro valore commerciale complessivo è stimato in circa 2 milioni di euro -:

se il Governo intenda attivarsi per recuperare i reperti archeologici illegalmente trafugati nel nostro Paese e oggi esposti nei musei di altri Paesi;

se il Governo intenda assumere iniziative per inasprire le attuali leggi che disciplinano la restituzione. (4-17218)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 13 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 734
All'Interrogazione 4-17218 presentata da
GIANNI MANCUSO

Risposta. - Con riferimento alla interrogazione in esame, con cui si chiede di conoscere quali iniziative intenda intraprendere il Governo per intervenire con urgenza in ordine alla problematica della sottrazione illegale di reperti archeologici, si rappresenta quanto segue.
Da alcuni anni, il Ministero, ha avviato una politica incentrata su una forte sinergia tra le istituzioni preposte a vario titolo alle attività di prevenzione e contrasto del traffico illegale di beni culturali, potenziando, tra l'altro, la presenza di rappresentanti dell'Italia nei tavoli internazionali che trattano tematiche connesse alla tutela e al controllo della circolazione di beni culturali (Unesco, Ue, Unodc, Unidroit, Interpol).
Sono state avviate azioni ed iniziative (anche grazie all'attività delle Forze dell'ordine e della Magistratura, al coinvolgimento dell'Avvocatura generale dello Stato e del Ministero per gli affari esteri, che ha operato per diversi anni anche attraverso la Commissione interministeriale per il recupero di opere d'arte) volte a promuovere una collaborazione culturale con Paesi e singoli musei di portata mondiale, favorendo restituzioni di opere sottratte, soprattutto beni archeologici provenienti da scavi clandestini, attraverso accordi culturali che hanno contemplato la possibilità di promuovere iniziative espositive anche con la formula di prestiti di lunga durata.
Risultati significativi prodotti dall'azione del Ministero consistono nel fatto che i grandi acquirenti (soprattutto musei e collezionisti americani) sono più prudenti nell'acquisto di materiale archeologico sul mercato internazionale; inoltre, non sono mancate diverse restituzioni spontanee da parte di cittadini o società che detenevano opere di provenienza dubbia.
Al fine di coordinare le diverse competenze in ordine all'esercizio dell'azione di restituzione delle cose illecitamente uscite dal territorio italiano e di uniformare i comportamenti dell'amministrazione, anche attraverso l'interpretazione della normativa statale, comunitaria ed internazionale, è stato, poi, istituito, inizialmente presso il segretariato generale (nel 2003) e, successivamente, presso l'ufficio legislativo dello scrivente Ministero, un apposito comitato con il compito di analizzare tutte le problematiche afferenti l'esercizio dell'azione di restituzione. Il comitato è, attualmente, presieduto dal capo ufficio legislativo ed ha tra i propri componenti il segretario generale del Ministero, il comandante dei Carabinieri tutela patrimonio culturale, un Avvocato dello Stato, il consigliere diplomatico del Ministro ed un esperto del settore. Il comitato viene integrato con la presenza di un rappresentante della direzione generale competente alla trattazione delle questioni poste, di volta in volta, all'ordine del giorno.
Occorre, inoltre, sottolineare che il 19 gennaio del 2011 è stato rinnovato il memorandum d'intesa (Mou) tra il Governo degli Stati Uniti d'America e il Governo della Repubblica italiana circa l'imposizione di limitazioni all'importazione ed esportazione di categorie di materiale archeologico databile ai periodi italiani preclassico, classico e della Roma imperiale. Il memorandum, redatto nel 2001 e già rinnovato una volta nel 2006, ha rappresentato, sul piano archeologico, un tassello fondamentale nella storia della regolamentazione dei rapporti tra Italia e Stati Uniti per quanto riguarda il materiale archeologico compreso tra circa il IX e il IV secolo avanti Cristo (manufatti in pietra, metallo, ceramica, pitture murali e monete).
Il Mou, successivamente, ha anche costituito l'occasione per apportare una modifica all'articolo 67 del Codice dei beni culturali in materia di prestiti di lunga durata di beni del patrimonio culturale nazionale. A tale proposito, con il decreto legge 13 maggio 2011, n. 70, convertito in legge, con modificazioni, dall'articolo 1 della legge 12 luglio 2011, n. 106 che ha, appunto, modificato l'articolo 67 del Codice dei beni culturali, è stata consentita la prolungabilità dei prestiti, ad istituzioni museali straniere, dai quattro agli otto anni. Questa politica dei prestiti a lungo periodo ha favorito il recente rientro in Italia, dagli Stati Uniti d'America, di reperti archeologici, tra cui due statue femminili di età romana. Le due statue sono state restituite spontaneamente all'Italia, in quanto di provenienza illecita, attraverso la collaborazione tra la società americana Humana e i Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, che hanno fattivamente collaborato per accertare la provenienza delle statue medesime.
Il punto di forza è risultato proprio la banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal comando dei Carabinieri per la tutela, che ha fornito una prova evidente della provenienza furtiva dei reperti.
Sempre in tema di recupero, infine, si ricorda che questo Ministero ha stabilito nel biennio 2007-2008, accordi di collaborazione, ancora in essere, con alcune tra le più eminenti istituzioni museali statunitensi (ad esempio, il Princeton university art museum il Metropolitan di New York, il Fine arts di Boston, il Getty museum di Los Angeles ed il Cleveland museum of art, nell'ambito del comune impegno nella lotta contro gli scavi ed il commercio illegale di beni archeologici, a seguito dei quali sono già rientrate in Italia diverse opere d'arte.
Per quanto riguarda le iniziative legislative richieste al Governo «per inasprire le attuali leggi» si riferisce che il Governo è ben consapevole del fatto che, nell'ambito dei crimini contro il patrimonio culturale, quello che arreca maggiori danni è sicuramente lo scavo clandestino (e/o il saccheggio delle aree archeologiche), di sovente attuato, con l'ausilio di strumentazioni apposite, da organizzazioni criminali che riescono ad immettere sul mercato, spesso estero, un numero elevatissimo di beni culturali, causando non solo un depauperamento perenne del patrimonio medesimo, ma sottraendo anche i beni alla ricerca storico-scientifica.
Per tale motivo, il 22 settembre 2011 è stato approvato dal Consiglio dei ministri il disegno di legge recante «Delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale». Tale disegno di legge, presentato dall'allora Ministro pro-tempore Galan, contiene significative proposte di modifica al nostro codice penale ed al codice di procedura penale mirate al contenimento ed alle repressione dei fenomeni in questione, secondo due direttrici principali e complementari:

inasprimento delle pene e delle misure di contrasto ai reati che abbiano ad oggetto il patrimonio culturale, anche mediante l'allungamento dei tempi di prescrizione e l'introduzione di nuove figure di reato, nonché per mezzo della procedibilità d'ufficio;

misure di rafforzamento e di potenziamento dell'azione di contrasto svolta dal comando Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, che viene riconosciuto quale corpo altamente qualificato e specializzato nel contrasto contro i reati compiuti ai danni del patrimonio culturale, che potrà avvalersi, per l'incremento delle proprie dotazioni, dei mezzi di trasporto sequestrati nel corso di interventi compiuti a tutela dei beni culturali e potrà, inoltre, effettuare operazioni sotto copertura, nonché speciali azioni di contrasto anche su internet, avvalendosi dei medesimi strumenti operativi attualmente disponibili per i delitti concernenti la pedopornografia.
Attualmente il disegno di legge (cui è stato assegnato il numero 3016) è in discussione al Senato, presso la commissione II giustizia, cui è stato assegnato il 15 dicembre 2011.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.