ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/17135

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 672 del 25/07/2012
Trasformazioni
Trasformato il 31/07/2012 in 5/07566
Firmatari
Primo firmatario: PELUFFO VINICIO GIUSEPPE GUIDO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/07/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 25/07/2012
Stato iter:
31/07/2012
Fasi iter:

TRASFORMA IL 31/07/2012

TRASFORMATO IL 31/07/2012

CONCLUSO IL 31/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-17135
presentata da
VINICIO GIUSEPPE GUIDO PELUFFO
mercoledì 25 luglio 2012, seduta n.672

PELUFFO. -
Al Ministro della salute, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

il centro di ricerca di Nerviano Medical Science è stato creato nel 1965 dalla divisione prodotti veterinari del gruppo Montedison per poi passare negli anni a Farmitalia Carlo Erba, ceduta successivamente a Pharmacia nel 1993, inglobata in Pharmacia & Upjohn nel 1995 e poi confluita nella fusione tra P&U con Monsanto-Searle (la «nuova Pharmacia») nel 2000. A seguito della ennesima acquisizione/fusione tra multinazionali farmaceutiche Pharmacia fu comprata da Pfizer, che appare da subito poco interessata al business dell'oncologia, avviando una politica di razionalizzazione dei propri siti di produzione e cedendo proprio quello di Nerviano alla Congregazione dei figli dell'immacolata concezione (CFIC) ente di diritto vaticano e proprietario dell'Istituto-dermopatico dell'immacolata (IDI), Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) considerato una delle struttura di eccellenza nel campo della ricerca dermatologica del nostro paese, articolato con sedi in tutto il territorio italiano;

da notizie apparse nei giorni scorsi sugli organi di stampa si apprende che la Congregazione dei figli dell'immacolata concezione è sotto inchiesta della procura di Roma per un ammanco di circa 800 milioni di euro;

la vicenda appunto da quanto si legge risale al 2004, al periodo nel quale la Pfizer proprietaria della Nerviano Medical Sciences, decide di vendere la società di Nerviano alla congregazione dei frati ad un prezzo simbolico: dieci euro;

la Nerviano Medical Sciences, già all'epoca presentava perdite tali che la stessa azienda attivò un fondo di copertura perdite pari a 305 milioni di euro;

nel 2011 la Nervian Medical Science (NMS) viene ceduta dalla congregazione dei frati a titolo gratuito alla regione Lombardia che ne diviene nuovo azionista di riferimento creando con DGR IX/2401 del 26 ottobre 2011 una fondazione ad hoc denominata Fondazione regionale per la ricerca biomedica; a tutti gli effetti la fondazione diventa proprietaria del centro di ricerca di Nerviano, nominando a capo della fondazione il dottor Alberto Sciumè, presidente in carica della Nerviano Medical Sciences s.r.l. e di una sua partecipata, la Nerviano Medical Sciences 2009 s.r.l, vicepresidente della società per azioni autostrade centro padane, presidente della Stradivaria s.p.a, nominato dall'amministrazione provinciale di Cremona, advisor degli ospedali dell'Istituto-dermopatico dell'immacolata;

al periodo dell'acquisizione da parte della regione la NMS risultava avere debiti per circa 180 milioni di euro, di cui solo 120 milioni temporaneamente iscritti tra le passività, perché si trattava di crediti auto liquidanti mentre 60 milioni considerati debiti effettivi;

il 26 ottobre 2011, viene pubblicato un comunicato sul sito della regione Lombardia, nel quale il presidente della regione Formigoni commenta che l'interazione con la regione Lombardia produrrà sicuramente un considerevole rilancio del NMS, anche tenendo conto delle opportunità di collaborazione con alcuni IRCCS come il policlinico di Milano, l'Istituto neurologico Besta, l'Istituto dei tumori di Milano ed il San Matteo di Pavia;

dopo qualche mese le enormi difficoltà di liquidità che attanagliano il bilancio della NMS, portarono i vertici a richiedere nuovamente l'intervento della regione; successivamente con una n. 3229 del 4 aprile 2012 la giunta regionale Lombardia autorizza Finlombarda s.p.a. società finanziaria della regione Lombardia a concedere un finanziamento di 8 milioni di euro che il centro di Nerviano a sua volta dovrà restituire nei tre mesi successivi a tassi in linea con le attuali condizioni di mercato;

con DGR XI/2841 del 29 novembre 2011 la regione Lombardia ha provveduto ad adeguare il patrimonio della Fondazione regionale per la ricerca biomedica mediante il conferimento di 300.000,00 euro;

a marzo 2012 come si legge in un comunicato stampa pubblicato sul sito della regione Lombardia, viene firmato un protocollo d'intesa a Palazzo Lombardia, alla presenza, tra gli altri, del presidente Roberto Formigoni, dell'assessore regionale alla sanità, Luciano Bresciani, del presidente della fondazione regionale per la ricerca biomedica e del Nerviano Medical Sciences, Alberto Sciumè e del direttore scientifico dell'IEO, Umberto Veronesi; il protocollo prevede la creazione di una piattaforma integrata, un progetto comune per contrastare il fenomeno del Drug shortage, ossia la scomparsa del mercato di farmaci essenziali, in particolare in ambito oncologico; come si legge nella nota Formigoni afferma che l'accordo assume un carattere strategico per la sanità lombarda, riconfermando il sostegno della regione Lombardia al NMS, trovando sponda nelle dichiarazioni dell'assessore regionale alla sanità che definisce tale accordo «sussidiarietà orizzontale» e che «Con questo accordo cresce la tendenza allo sviluppo in Lombardia per quanto riguarda le competenze specifiche della ricerca applicata alla clinica e per quelle di Nerviano nell'ambito della ricerca di base e preclinica»;

il 27 giugno 2012 l'amministratore delegato di NMS Luciano Baielli, dichiara che non ci sono i fondi per pagare gli stipendi di 575 ricercatori e che la situazione economica in cui verte la società non consente di fare previsioni future, lasciando temere addirittura che si possa giungere alla chiusura del più grande centro di ricerca farmaceutica italiana;

la Nerviano Medical Science rappresenta un'esempio di collaborazione/integrazione instaurata con la rete oncologica lombarda (capofila l'Istituto nazionale tumori) per numerosi progetti clinici e preclinici, come testimoniato dalle varie delibere della giunta regionale per progetti di ricerca che hanno coinvolto NMS a vari livelli, non solo per l'aspetto relativo alla ricerca preclinica (biologia, chimica, test in vitro ed in vivo su animali) e clinica, ma anche perché c'è anche la produzione sia del principio attivo che del prodotto finito (NMS è un'officina farmaceutica, certificata sia dalla FDA che dal Ministero della salute, per la produzione sia di solidi orali, le compresse, che di iniettabili, le fiale); inoltre la NMS rappresenta una opportunità nella produzione del farmaco oncologico generico che come ormai è noto è una produzione che trova poco interesse nel mercato poiché non vi sono grandi margini di guadagno per i produttori poiché tale produzione richiede in genere impianti complessi ad alto contenimento (per l'altissima attività dei tradizionali citotossici e chemioterapici, che infatti vengono somministrati solo in ospedale sotto stretto controllo medico); a Nerviano è appunto presente un impianto del genere, eredità di quando il centro era di proprietà di multinazionali del farmaco (Pharmacia) -:

se si sia a conoscenza di quanto sopra esposto e quali iniziative di competenza intendano intraprendere affinché non venga messa a rischio una struttura che ad oggi rappresenta un patrimonio della sanità italiana;

quali iniziative si intendano intraprendere a salvaguardia delle unità lavorative presenti nella struttura, oltre la metà donne, con curriculum che confermano l'alta professionalità, posto che la metà dei laureati della Neviano Medical Science ha conseguito il titolo di dottore di ricerca e ha svolto esperienze lavorative presso centri di ricerca americani ed europei e costituisce patrimonio culturale a disposizione del nostro Paese che rischia di essere perduto. (4-17135)