BOCCUZZI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
esiste un lungo elenco di marescialli, ufficiali, soldati semplici deceduti, colpiti da mesotelioma pleurico;
il procuratore Raffaele Guariniello ha aperto un fascicolo, che raccoglie informazioni fra le centinaia di cartelle cliniche, in Piemonte e nel resto d'Italia;
questa indagine riguarda gli uomini dell'esercito che prestavano servizio nei settori meccanizzati, che venivano a contatto con carri armati o mezzi corazzati dotati fino a poco tempo fa di rivestimenti di amianto o allestiti con componenti meccanici ricchi della fibra «killer», il cui contatto può aver provocato la malattia;
a seguito del monitoraggio dell'Osservatorio regionale piemontese sull'amianto si è riscontrata un'incidenza anomala di mesotelioma tra i militari deceduti negli ultimi anni o tuttora sottoposti a cure intensive;
i casi accertati sono a oggi 335;
sono stati presi in esame due periodi, prima e dopo il 1970;
analizzando i dati su base nazionale, è stata riconosciuta una certa correlazione tra l'attività svolta nell'esercito e l'insorgenza, dopo decenni della malattia;
molti soggetti colpiti da mesotelioma hanno guidato a lungo i mezzi cingolati o hanno fatto parte degli equipaggi. Altri hanno effettuato interventi di manutenzione dei mezzi corazzati o manipolato l'attrezzatura destinata ai veicoli. In alcuni casi, anche la vernice conteneva miscele di amianto per proteggere i veicoli da influssi termici e acustici;
ormai dal 1992 l'amianto è fuori legge, ma la procura torinese ha il timore che alcuni mezzi oggi contengano ancora fibre, nonostante l'avviata bonifica e la sostituzione dei veicoli obsoleti da parte dell'Esercito -:
quali iniziative intenda assumere perché le strutture militari mettano in atto le prescrizioni necessarie affinché sia eliminato il rischio di venire a contatto con le particelle di amianto. (4-17031)