SBAI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
la Fondazione Ime (Istituto mediterraneo di ematologia) è nata su iniziativa del Ministero della salute, del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'economia e delle finanze e della regione Lazio e opera per realizzare una rete sanitaria internazionale a favore di Paesi dove le malattie ematologiche rappresentano un diffuso problema sanitario e sociale, portando avanti un progetto internazionale di cura, formazione, ricerca e trasferimento di knowhow nel campo delle malattie ematologiche e della talassemia in particolare;
è una struttura di livello assoluto nel panorama internazionale per quanto riguarda l'assistenza e la cura di dette patologie ed è un fiore all'occhiello per quanto riguarda la ricerca e la medicina italiana;
moltissime famiglie si affidano ciecamente all'Ime per la cura dei propri bambini affetti da patologie nei paesi di origine incurabili o difficilmente curabili;
si apprende che nel provvedimento di spending review del Commissario Bondi, sarebbe prevista la soppressione dell'Ime;
sempre nello stesso provvedimento pare vicina la creazione, al posto dell'Ime, di un Istituto per la salute dei Migranti;
questo istituto, curando per definizione solo i migranti, appare all'interrogante dalle basi discriminatorie e vicine ad una concezione razzista della impossibile vicinanza nelle cure fra stranieri e italiani;
con la soppressione di Ime non è stato ancora chiarito che fine faranno le oltre 70 persone, tra medici, personale infermieristico e amministrativo;
stando a quanto si apprende, il costo annuale dell'Ime è di 5 milioni di euro, mentre quello dell'Istituto salute Migranti sarebbe di quasi il doppio, venendo quindi meno a qualsiasi intento di spending Review;
se intenda il Governo, valutare la possibilità di non sopprimere l'Ime (Istituto Mediterraneo di Ematologia) ma di rimodularne le modalità di gestione;
se intenda il Governo, valutare la possibilità di non istituire la struttura detta Istituto salute migranti, perché secondo l'interrogante presenta basi discriminatorie e vicine ad una concezione razzista della impossibile vicinanza nelle cure fra stranieri e italiani. (4-16850)