ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16801

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 658 del 28/06/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/01821
Firmatari
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 28/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/06/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 15/03/2013
Stato iter:
15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013
RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 15/03/2013

RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013

CONCLUSO IL 15/03/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16801
presentata da
PAOLA BINETTI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.658

BINETTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


i recenti fatti di cronaca mettono in evidenza che il problema connesso alla diffusione di droghe non è stato mai debellato, al contrario è possibile rilevare che sia in termini di prevenzione che di contrasto, l'azione dei media e delle istituzioni a ciò preposte è notevolmente ridimensionata rispetto agli anni passati;


secondo il rapporto dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze relativo al biennio 2007-2008 si registrano alcuni fatti particolarmente significativi come la conferma che in Europa marijuana e cocaina sono rispettivamente al primo e al secondo posto nei consumi dei ragazzi e dei giovani professionisti. Ma soprattutto sta tornando di moda l'uso dell'eroina che si affianca alle droghe sintetiche in miscele sempre più pericolose. In questa classifica l'Italia si trova tra le prime cinque nazioni a più alto consumo di cocaina, dopo la Spagna e l'Inghilterra, seguita da Danimarca e Irlanda;


dal 2004 nel nostro Paese il consumo di cocaina è in costante aumento e coinvolge il 5,5 per cento della popolazione compresa tra i 15 e i 34 anni; ormai il fenomeno cocaina è diventato particolarmente preoccupante, sia per la grande diffusione che questa sostanza sta avendo tra gli adulti, sia per il coinvolgimento di fasce giovanili in cui si rileva spesso anche uso contemporaneo di altre droghe e sostanze alcoliche;


si sta passando da un uso «elitario» riservato a quella fetta di popolazione che poteva acquisire questa costosissima droga, ad un uso generalizzato che non distingue più le classi sociali in quanto il costo di tale sostanza è talmente basso che è possibile acquistarla facilmente. Questa strategia di mercato, messa in atto dagli spacciatori per acquisire sempre nuovi clienti, amplifica il fenomeno rendendolo ancora più preoccupante e di vaste dimensioni;


la forte rilevanza dei fenomeni collegati all'uso di cocaina e la gravità delle conseguenze acute nel lungo termine che ne derivano, determinano quindi, la necessità di disporre di nuovi ed efficaci modelli di intervento in grado di rispondere ai tanti problemi connessi all'assunzione di tale sostanza. È ormai chiaro che serve una nuova politica socio-sanitaria che impegna i sistemi regionali e le amministrazioni centrali dello Stato in una lotta coordinata e comune che non può essere più procrastinata. Servono nuove ed innovative forme di prevenzione ma anche cura e riabilitazione affinché sempre meno giovani si avvicinino e restino intrappolati in questa sostanza e sempre più persone con dipendenza da cocaina possano uscire da tale schiavitù e riprendere il loro ruolo attivo e positivo all'interno della società;


i dati evidenziano «l'urgenza» di affrontare il tema delle sostanze stupefacenti in termini di prevenzione e non solo di intervento sulle conseguenze derivate dall'uso prolungato delle droghe; siamo in presenza di un fenomeno preoccupante che va adeguatamente trattato soprattutto in termini di formazione e informazione nelle scuole superiori;


nelle scuole, il fronte formativo delude le aspettative degli studenti e l'informazione spesso porta dietro di sé l'induzione a trasgredire, anche perché non agisce a livello di motivazioni positive, ma fa leva solo su paure che i giovani tendono a bypassare sentendosi spesso onnipotenti;


in termini di contrasto e prevenzione non esiste attualmente, a parere dell'interrogante, un'azione chiaramente leggibile, soprattutto in un momento in cui il tasso di disoccupazione tra i giovani crea un forte disagio e spinge quanti sono più fragili a fare esperienze che consentano una evasione dal grigiore sempre più marcato della loro esistenza quotidiana: il ricorso alle droghe potrebbe rappresentare un alienazione dalla realtà, per questo le «nuove tossicodipendenze» dovrebbero essere trattate con maggiore cautela;


la droga va considerata come effetto di un malessere interiore che la persona si porta dietro. Senza la consapevolezza di quel malessere e senza la capacità di rimuoverlo non ci sono possibilità di uscirne definitivamente. I grafici ci dicono che è tutto sotto controllo, ma l'evidenza dimostra che non è così e soprattutto che ci sono delle inadempienze sul versante della prevenzione, che aumentano l'inconsistenza del contrasto all'uso e abuso di sostanze;


oltre ai giovani e ai giovanissimi da tutelare soprattutto sul piano della prevenzione-informazione, si sta creando una nuova classe di tossicodipendenti rappresentata da giovani disoccupati o inoccupati; gli effetti si iniziano a vedere anche in termini di ansia e depressione; l'incertezza per un posto di lavoro sempre meno accessibile, mette a dura prova quanti risentono di un disagio battezzato «mal di crisi». La crescente disoccupazione, rilevano gli specialisti, è infatti una delle concause strettamente collegate all'aumento del tasso dei suicidi. In Europa per ogni incremento del 3 per cento della disoccupazione, crescono del 30 per cento le morti dovute a eccesso di alcol e aumenta di quasi il 5 per cento il tasso dei suicidi;


uno studio appena pubblicato sull'American Journal of Public Health, rileva che la disoccupazione è un forte fattore di rischio per la depressione negli adulti fra i 30 e 40 anni: quanto più tempo si trascorre fuori dal mercato del lavoro, tanto maggiore è la probabilità di sviluppare sintomi depressivi. L'avere sperimentato lunghi periodi di disoccupazione aumenta il rischio di sviluppare depressione anche nel resto della vita -:


quali urgenti misure intendano porre in essere per potenziare, in accordo con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca scientifica e con gli esperti del settore, un adeguato sistema di prevenzione della diffusione di tutte le tipologie di droga attraverso la formazione e l'informazione;


quali iniziative prevedano, in accordo con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, per venire incontro alle nuove esigenze dettate dalla crisi economica in atto, che crea un effettivo rischio di tossicodipendenza, legato alla forte ansia di futuro e ad una sempre più diffusa sindrome di fallimento sociale. (4-16801)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Venerdì 15 marzo 2013
nell'allegato B della seduta n. 1
Interrogazione a risposta scritta 4-16801
presentata da
BINETTI Paola

  Risposta. — In qualità di Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, delegato anche all'esercizio delle funzioni relative alla promozione e all'indirizzo delle politiche per prevenire, monitorare, contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e alcoldipendenze correlate, ho trasmesso al Parlamento la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che è stata curata dal Dipartimento per le politiche antidroga.
  Nella relazione è descritta l'attività, nel corso dell'anno 2011, riconducibile per oltre dieci mesi alla responsabilità politica del precedente Governo.
  Dalle risultanze della relazione emerge il ruolo primario delle attività di informazione e prevenzione, soprattutto per le giovani generazioni.
  Tali attività devono essere mantenute in forma permanente, al fine di ridurre il consumo di sostanze stupefacenti, l'abuso alcolico e lo sviluppo di altre forme di dipendenza, senza trascurare il coinvolgimento attivo dei genitori e degli insegnanti.
  L'attività di prevenzione deve, infatti, essere attuata precocemente, a partire dall'età scolare, attraverso la trasmissione di regole e stili di vita sani che escludano l'uso di tutte le sostanze stupefacenti, l'abuso alcolico, il tabagismo e il consumo di farmaci non prescritti.
  L'uso, anche occasionale, di sostanze può portare le persone vulnerabili a sviluppare forme di dipendenza. Perciò, occorre continuare a promuovere e mantenere campagne di prevenzione orientate soprattutto a creare un alto grado di consapevolezza sul rischio droga.
  Il Governo ha già intrapreso alcune iniziative rivolte ai giovani al fine di dare corrette informazioni sui pericoli derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti.
  Con il progetto «Edu», il dipartimento per le politiche antidroga ed il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca intendono creare una rete nazionale di portali informativi ed interattivi per le scuole finalizzati al supporto e all'informazione del mondo della scuola, volto a scoraggiare il preoccupante aumento dell'uso di droghe tra i giovani. Il progetto si rivolge ad insegnanti, genitori e studenti delle scuole medie e superiori e si avvale della professionalità di medici ed esperti in materia di tossicodipendenze, nonché di una rete di dirigenti scolastici e referenti per l'educazione alla salute.
  Il tema della droga viene affrontato con un approccio multidisciplinare volto ad evidenziare le numerose implicazioni del fenomeno dagli effetti sulla salute alle ripercussioni nella sfera individuale e sociale.
  Nell'ambito di tale progetto è prevista la diffusione di materiale informativo per organizzare momenti di discussione e confronto sia in ambito scolastico che nel contesto familiare, anche al fine di promuovere abitudini e stili di vita sani ed una maggiore conoscenza e consapevolezza degli effetti derivanti dall'utilizzo di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati messi a disposizione gratuita delle scuole una serie di portali informativi.
  Il progetto quadro «Edu.Care» del dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con il dipartimento per le politiche della famiglia, intende fornire un supporto alle famiglie al fine di affrontare correttamente i problemi correlati al rischio dell'uso di droghe da parte dei figli.
  L'intento è quello di prevenire il fenomeno del consumo di sostanze, tra gli adolescenti di età compresa tra i tredici e i diciotto anni, e di informare sui fattori di rischio che favoriscono l'uso potenziale di droghe da parte dei bambini in età compresa tra gli otto e i dodici anni, attraverso interventi educativi ed aiuti di carattere specialistico.
  Infine, il dipartimento per le politiche antidroga ha attivato il progetto Sgs, che ha come finalità principale quella di sensibilizzare i giovani sull'importanza di una guida sicura anche attraverso la realizzazione di uno spot video per offrire un'opportunità di riflessione sulle tematiche inerenti la sicurezza stradale, sulle misure da adottare per scongiurare i pericoli legati alla guida sotto l'uso di sostanze stupefacenti e prevenire anche «le stragi del sabato sera».
  Tale progetto coinvolge le Asl presenti su tutto il territorio nazionale nella produzione ed invio di materiale informativo sulla prevenzione dall'uso di sostanze correlato alla guida ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
  Sotto il profilo della prevenzione, intesa nella sua accezione più ampia, pur nella consapevolezza che il problema delle dipendenze non riguarda solo i giovani, voglio sottolineare la valenza particolare che assume per le nuove generazioni.
  Pur ritenendo opportuno sottolineare che la lettura dei dati, contenuti nella relazione, e la loro interpretazione deve prescindere da qualsiasi forma di generalizzazione, occorre rilevare che dalla stessa emerge un incremento dell'età media di coloro che per la prima volta si rivolgono ai servizi per le tossicodipendenze, pari a circa trentuno anni.
  Se è vero che l'uso di sostanze stupefacenti, assunte in giovane età, possono interferire fortemente con i processi di maturazione cerebrale e con lo sviluppo di importanti funzioni neurocognitive quali la memorizzazione, la motivazione, l'attenzione e conseguentemente le capacità di apprendimento, è anche vero che occorre interrogarsi sulle motivazioni profonde della dipendenza da sostanze dei trentenni.
  In relazione al secondo quesito, per gli aspetti rientranti nella delega a me conferita, desidero segnalare che il dipartimento della gioventù sta svolgendo un programma di lavoro volto all'attuazione di misure idonee a diffondere una «cultura di attenzione» in favore dei giovani, creando una rete d'informazione e formazione.
  Il progetto denominato «diritto al futuro» è un insieme di azioni per le quali vi è lo stanziamento complessivo di 216 milioni di euro (300 milioni di euro grazie al cofinanziamento privato).
  Sono stati costituiti alcuni fondi, attraverso i quali si intende dare sostegno e fiducia ai giovani, per aiutarli a superare le difficoltà strutturali e di sistema del mercato del lavoro:
   1. Il «fondo precari» (51 milioni di euro) ha come obiettivo la stabilizzazione di 10 mila potenziali posti di lavoro prevedendo che un giovane precario o disoccupato con meno di 35 anni e con figli porti in dote un bonus di 5 mila euro all'azienda. Con un accordo di collaborazione sono stati messi a disposizione dell'INPS i 51 milioni di euro stanziati ed è stata istituita la «banca dati per l'occupazione dei giovani genitori», cui possono iscriversi i giovani genitori di figli minori, in cerca di un'occupazione stabile. È prevista l'erogazione di un incentivo di 5 mila euro in favore delle imprese private e delle società, cooperative, che provvedano ad assumere a tempo indeterminato le persone iscritte alla banca dati stessa;
   2. il «fondo prima casa» è costituito da 50 milioni di euro stanziati per l'accesso al credito agevolato per l'acquisto della prima casa. I destinatari sono le giovani coppie e i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, il cui reddito complessivo non superi i 35 mila euro e derivi, per più della metà, da contratti di lavoro atipici. In questo modo è possibile concedere 10 mila mutui a giovani coppie di precari. L'obiettivo è quello di offrire garanzie bancarie e permettere l'acquisto della prima casa alle coppie al di sotto dei 35 anni, che hanno difficoltà ad ottenere il mutuo;
   3. il «fondo Mecenati» è costituito da 100 milioni di euro destinati per l'impresa giovanile, il talento e l'innovazione tecnologica. È finanziato per 60 milioni di euro da privati (grandi aziende e fondazioni) che decidono di investire in proprio sulle capacità e sul talento dei giovani under 35. Con il cofinanziamento pubblico al 40 per cento si intende sostenere il rischio assunto da soggetti privati con le iniziative intraprese. L'obiettivo è stabilire un'alleanza tra istituzioni e nuovi mecenati con lo scopo comune di liberare nuove giovani energie in ogni campo del made in Italy ed, in particolare, promuovere l'avvio di nuove imprese con specifico riguardo ai settori dell'eco-innovazione e dell'innovazione tecnologica, del recupero delle arti e dei mestieri tradizionali, della responsabilità sociale d'impresa, della promozione dell'identità italiana ed europea. Si intende, altresì, sostenere lo sviluppo del talento nel campo della cultura, della musica, del cinema, del teatro, dell'arte, della moda e del design dei giovani attraverso la concessione di premi o borse di studio. Il fondo mecenati ha, dunque, la finalità di stimolare i privati ad investire sulle giovani eccellenze;
   4. il «fondo diamogli futuro» è costituito da 19 milioni euro stanziati per il finanziamento di prestiti garantiti per gli studenti meritevoli che desiderino proseguire gli studi dopo la scuola superiore iscrivendosi all'università, frequentando specializzazioni post-laurea o approfondendo la conoscenza di una lingua. Il fondo di garanzia, attivabile presso gli istituti di credito che aderiscono all'iniziativa, prevede erogazioni, a cadenza annuale, tra i 3 mila e i 5 mila euro, per un massimo di 25 mila euro complessivi. La restituzione dei finanziamenti inizia 30 mesi dopo l'erogazione dell'ultima rata del finanziamento e sarà effettuata in un periodo compreso tra i tre e i quindici anni. Lo scopo è consentire ai giovani privi di mezzi economici di scommettere su se stessi;
   5. segnalo il «progetto Campus Mentis», che ha ricevuto anche l'Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è realizzato in collaborazione con una pluralità di università e centri di ricerca pubblici e privati presenti sull'intero territorio nazionale, per la realizzazione di campus che accolgano i migliori laureati italiani, finalizzati al job placement. I campus sono finalizzati a far incontrare domanda e offerta di lavoro, orientare i giovani nelle scelte che possano dare maggiori opportunità occupazionali ed impartire formazione sulle modalità più efficaci di candidatura. L'obiettivo è presentare i giovani alle aziende e facilitare il loro ingresso nel mondo dell'occupazione e lo sviluppo dell'impresa;
   6. il «progetto OstHello», invece, è frutto della collaborazione con l'Associazione italiana alberghi per la gioventù. Attraverso il circuito degli ostelli per la gioventù italiani, sono gratuitamente a disposizione dei giovani, laboratori e strutture dove poter verificare e potenziare le proprie attitudini artistiche. Pertanto si favorisce l'aggregazione giovanile attraverso il turismo culturale, trasformando gli ostelli, in una sorta di «residenze artistiche», punto di riferimento sia per i viaggiatori che per i giovani del territorio. Il numero dei giovani coinvolti è stato significativo, tale da rendere necessario un ampliamento del progetto e un prolungamento temporale delle attività.

  Tutte le misure che compongono il progetto «diritto al futuro» sono state interamente finanziate.
  Per quanto riguarda gli enti locali, in collaborazione con Anci e Upi sono in corso di realizzazione una serie di iniziative finalizzate a cofinanziare i migliori progetti presentati dalle autonomie locali.

  Lo stanziamento complessivo ammonta a circa 9 milioni di euro.
  Per quanto riguarda le attività finalizzate a «facilitare l'accesso dei giovani alle opportunità offerte dall'Unione europea», è stata sottoscritta una convenzione con l'agenzia nazionale giovani, per un importo di 7 milioni di euro.
  La strategia elaborata dalla Commissione europea per il rilancio dell'economia comunitaria nel prossimo decennio, Europa 2020, ha previsto cinque assi di intervento: occupazione, ricerca e sviluppo e innovazione, cambiamenti climatici ed energia, istruzione, povertà e emarginazione.
  Nell'ambito della riprogrammazione dei fondi comunitari per lo sviluppo del Sud, in linea con le indicazioni del Consiglio europeo, con la fase II del piano azione coesione sono stati previsti interventi a favore dei giovani per 220 milioni di euro mirati alla crescita (nuovi finanziamenti per l'autoimpiego e l'imprenditorialità giovanile), ad iniziative per l'apprendistato e l'uscita della condizione giovanile «dei senza studio e senza lavoro».
Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazioneAndrea Riccardi.