Legislatura: 16Seduta di annuncio: 658 del 28/06/2012
Precedente numero assegnato: 3/01821
Primo firmatario: BINETTI PAOLA
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 28/06/2012
Ministero destinatario:
- PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
- MINISTERO DELLA SALUTE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega Delegato a rispondere Data delega PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 28/06/2012 Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E L'INTEGRAZIONE delegato in data 15/03/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione RISPOSTA GOVERNO 15/03/2013 RICCARDI ANDREA MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (COOPERAZIONE INTERNAZIONALE E INTEGRAZIONE)
MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 15/03/2013
RISPOSTA PUBBLICATA IL 15/03/2013
CONCLUSO IL 15/03/2013
Risposta. — In qualità di Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione, delegato anche all'esercizio delle funzioni relative alla promozione e all'indirizzo delle politiche per prevenire, monitorare, contrastare il diffondersi delle tossicodipendenze e alcoldipendenze correlate, ho trasmesso al Parlamento la Relazione sullo stato delle tossicodipendenze in Italia, che è stata curata dal Dipartimento per le politiche antidroga.
Nella relazione è descritta l'attività, nel corso dell'anno 2011, riconducibile per oltre dieci mesi alla responsabilità politica del precedente Governo.
Dalle risultanze della relazione emerge il ruolo primario delle attività di informazione e prevenzione, soprattutto per le giovani generazioni.
Tali attività devono essere mantenute in forma permanente, al fine di ridurre il consumo di sostanze stupefacenti, l'abuso alcolico e lo sviluppo di altre forme di dipendenza, senza trascurare il coinvolgimento attivo dei genitori e degli insegnanti.
L'attività di prevenzione deve, infatti, essere attuata precocemente, a partire dall'età scolare, attraverso la trasmissione di regole e stili di vita sani che escludano l'uso di tutte le sostanze stupefacenti, l'abuso alcolico, il tabagismo e il consumo di farmaci non prescritti.
L'uso, anche occasionale, di sostanze può portare le persone vulnerabili a sviluppare forme di dipendenza. Perciò, occorre continuare a promuovere e mantenere campagne di prevenzione orientate soprattutto a creare un alto grado di consapevolezza sul rischio droga.
Il Governo ha già intrapreso alcune iniziative rivolte ai giovani al fine di dare corrette informazioni sui pericoli derivanti dall'uso di sostanze stupefacenti.
Con il progetto «Edu», il dipartimento per le politiche antidroga ed il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca intendono creare una rete nazionale di portali informativi ed interattivi per le scuole finalizzati al supporto e all'informazione del mondo della scuola, volto a scoraggiare il preoccupante aumento dell'uso di droghe tra i giovani. Il progetto si rivolge ad insegnanti, genitori e studenti delle scuole medie e superiori e si avvale della professionalità di medici ed esperti in materia di tossicodipendenze, nonché di una rete di dirigenti scolastici e referenti per l'educazione alla salute.
Il tema della droga viene affrontato con un approccio multidisciplinare volto ad evidenziare le numerose implicazioni del fenomeno dagli effetti sulla salute alle ripercussioni nella sfera individuale e sociale.
Nell'ambito di tale progetto è prevista la diffusione di materiale informativo per organizzare momenti di discussione e confronto sia in ambito scolastico che nel contesto familiare, anche al fine di promuovere abitudini e stili di vita sani ed una maggiore conoscenza e consapevolezza degli effetti derivanti dall'utilizzo di sostanze stupefacenti. Inoltre, sono stati messi a disposizione gratuita delle scuole una serie di portali informativi.
Il progetto quadro «Edu.Care» del dipartimento per le politiche antidroga, in collaborazione con il dipartimento per le politiche della famiglia, intende fornire un supporto alle famiglie al fine di affrontare correttamente i problemi correlati al rischio dell'uso di droghe da parte dei figli.
L'intento è quello di prevenire il fenomeno del consumo di sostanze, tra gli adolescenti di età compresa tra i tredici e i diciotto anni, e di informare sui fattori di rischio che favoriscono l'uso potenziale di droghe da parte dei bambini in età compresa tra gli otto e i dodici anni, attraverso interventi educativi ed aiuti di carattere specialistico.
Infine, il dipartimento per le politiche antidroga ha attivato il progetto Sgs, che ha come finalità principale quella di sensibilizzare i giovani sull'importanza di una guida sicura anche attraverso la realizzazione di uno spot video per offrire un'opportunità di riflessione sulle tematiche inerenti la sicurezza stradale, sulle misure da adottare per scongiurare i pericoli legati alla guida sotto l'uso di sostanze stupefacenti e prevenire anche «le stragi del sabato sera».
Tale progetto coinvolge le Asl presenti su tutto il territorio nazionale nella produzione ed invio di materiale informativo sulla prevenzione dall'uso di sostanze correlato alla guida ai ragazzi delle scuole secondarie di primo e secondo grado.
Sotto il profilo della prevenzione, intesa nella sua accezione più ampia, pur nella consapevolezza che il problema delle dipendenze non riguarda solo i giovani, voglio sottolineare la valenza particolare che assume per le nuove generazioni.
Pur ritenendo opportuno sottolineare che la lettura dei dati, contenuti nella relazione, e la loro interpretazione deve prescindere da qualsiasi forma di generalizzazione, occorre rilevare che dalla stessa emerge un incremento dell'età media di coloro che per la prima volta si rivolgono ai servizi per le tossicodipendenze, pari a circa trentuno anni.
Se è vero che l'uso di sostanze stupefacenti, assunte in giovane età, possono interferire fortemente con i processi di maturazione cerebrale e con lo sviluppo di importanti funzioni neurocognitive quali la memorizzazione, la motivazione, l'attenzione e conseguentemente le capacità di apprendimento, è anche vero che occorre interrogarsi sulle motivazioni profonde della dipendenza da sostanze dei trentenni.
In relazione al secondo quesito, per gli aspetti rientranti nella delega a me conferita, desidero segnalare che il dipartimento della gioventù sta svolgendo un programma di lavoro volto all'attuazione di misure idonee a diffondere una «cultura di attenzione» in favore dei giovani, creando una rete d'informazione e formazione.
Il progetto denominato «diritto al futuro» è un insieme di azioni per le quali vi è lo stanziamento complessivo di 216 milioni di euro (300 milioni di euro grazie al cofinanziamento privato).
Sono stati costituiti alcuni fondi, attraverso i quali si intende dare sostegno e fiducia ai giovani, per aiutarli a superare le difficoltà strutturali e di sistema del mercato del lavoro:
1. Il «fondo precari» (51 milioni di euro) ha come obiettivo la stabilizzazione di 10 mila potenziali posti di lavoro prevedendo che un giovane precario o disoccupato con meno di 35 anni e con figli porti in dote un bonus di 5 mila euro all'azienda. Con un accordo di collaborazione sono stati messi a disposizione dell'INPS i 51 milioni di euro stanziati ed è stata istituita la «banca dati per l'occupazione dei giovani genitori», cui possono iscriversi i giovani genitori di figli minori, in cerca di un'occupazione stabile. È prevista l'erogazione di un incentivo di 5 mila euro in favore delle imprese private e delle società, cooperative, che provvedano ad assumere a tempo indeterminato le persone iscritte alla banca dati stessa;
2. il «fondo prima casa» è costituito da 50 milioni di euro stanziati per l'accesso al credito agevolato per l'acquisto della prima casa. I destinatari sono le giovani coppie e i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, il cui reddito complessivo non superi i 35 mila euro e derivi, per più della metà, da contratti di lavoro atipici. In questo modo è possibile concedere 10 mila mutui a giovani coppie di precari. L'obiettivo è quello di offrire garanzie bancarie e permettere l'acquisto della prima casa alle coppie al di sotto dei 35 anni, che hanno difficoltà ad ottenere il mutuo;
3. il «fondo Mecenati» è costituito da 100 milioni di euro destinati per l'impresa giovanile, il talento e l'innovazione tecnologica. È finanziato per 60 milioni di euro da privati (grandi aziende e fondazioni) che decidono di investire in proprio sulle capacità e sul talento dei giovani under 35. Con il cofinanziamento pubblico al 40 per cento si intende sostenere il rischio assunto da soggetti privati con le iniziative intraprese. L'obiettivo è stabilire un'alleanza tra istituzioni e nuovi mecenati con lo scopo comune di liberare nuove giovani energie in ogni campo del made in Italy ed, in particolare, promuovere l'avvio di nuove imprese con specifico riguardo ai settori dell'eco-innovazione e dell'innovazione tecnologica, del recupero delle arti e dei mestieri tradizionali, della responsabilità sociale d'impresa, della promozione dell'identità italiana ed europea. Si intende, altresì, sostenere lo sviluppo del talento nel campo della cultura, della musica, del cinema, del teatro, dell'arte, della moda e del design dei giovani attraverso la concessione di premi o borse di studio. Il fondo mecenati ha, dunque, la finalità di stimolare i privati ad investire sulle giovani eccellenze;
4. il «fondo diamogli futuro» è costituito da 19 milioni euro stanziati per il finanziamento di prestiti garantiti per gli studenti meritevoli che desiderino proseguire gli studi dopo la scuola superiore iscrivendosi all'università, frequentando specializzazioni post-laurea o approfondendo la conoscenza di una lingua. Il fondo di garanzia, attivabile presso gli istituti di credito che aderiscono all'iniziativa, prevede erogazioni, a cadenza annuale, tra i 3 mila e i 5 mila euro, per un massimo di 25 mila euro complessivi. La restituzione dei finanziamenti inizia 30 mesi dopo l'erogazione dell'ultima rata del finanziamento e sarà effettuata in un periodo compreso tra i tre e i quindici anni. Lo scopo è consentire ai giovani privi di mezzi economici di scommettere su se stessi;
5. segnalo il «progetto Campus Mentis», che ha ricevuto anche l'Alto patronato del Presidente della Repubblica ed è realizzato in collaborazione con una pluralità di università e centri di ricerca pubblici e privati presenti sull'intero territorio nazionale, per la realizzazione di campus che accolgano i migliori laureati italiani, finalizzati al job placement. I campus sono finalizzati a far incontrare domanda e offerta di lavoro, orientare i giovani nelle scelte che possano dare maggiori opportunità occupazionali ed impartire formazione sulle modalità più efficaci di candidatura. L'obiettivo è presentare i giovani alle aziende e facilitare il loro ingresso nel mondo dell'occupazione e lo sviluppo dell'impresa;
6. il «progetto OstHello», invece, è frutto della collaborazione con l'Associazione italiana alberghi per la gioventù. Attraverso il circuito degli ostelli per la gioventù italiani, sono gratuitamente a disposizione dei giovani, laboratori e strutture dove poter verificare e potenziare le proprie attitudini artistiche. Pertanto si favorisce l'aggregazione giovanile attraverso il turismo culturale, trasformando gli ostelli, in una sorta di «residenze artistiche», punto di riferimento sia per i viaggiatori che per i giovani del territorio. Il numero dei giovani coinvolti è stato significativo, tale da rendere necessario un ampliamento del progetto e un prolungamento temporale delle attività.
Tutte le misure che compongono il progetto «diritto al futuro» sono state interamente finanziate.
Per quanto riguarda gli enti locali, in collaborazione con Anci e Upi sono in corso di realizzazione una serie di iniziative finalizzate a cofinanziare i migliori progetti presentati dalle autonomie locali.
Lo stanziamento complessivo ammonta a circa 9 milioni di euro.
Per quanto riguarda le attività finalizzate a «facilitare l'accesso dei giovani alle opportunità offerte dall'Unione europea», è stata sottoscritta una convenzione con l'agenzia nazionale giovani, per un importo di 7 milioni di euro.
La strategia elaborata dalla Commissione europea per il rilancio dell'economia comunitaria nel prossimo decennio, Europa 2020, ha previsto cinque assi di intervento: occupazione, ricerca e sviluppo e innovazione, cambiamenti climatici ed energia, istruzione, povertà e emarginazione.
Nell'ambito della riprogrammazione dei fondi comunitari per lo sviluppo del Sud, in linea con le indicazioni del Consiglio europeo, con la fase II del piano azione coesione sono stati previsti interventi a favore dei giovani per 220 milioni di euro mirati alla crescita (nuovi finanziamenti per l'autoimpiego e l'imprenditorialità giovanile), ad iniziative per l'apprendistato e l'uscita della condizione giovanile «dei senza studio e senza lavoro».
Il Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione: Andrea Riccardi.