ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16752

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 657 del 27/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BRIGUGLIO CARMELO
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 27/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 27/06/2012
Stato iter:
22/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2012
DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/11/2012

CONCLUSO IL 22/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16752
presentata da
CARMELO BRIGUGLIO
mercoledì 27 giugno 2012, seduta n.657

BRIGUGLIO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

la Italcementi ha comunicato in data 12 giugno 2012 la decisione di avviare le procedure di mobilità per i quasi cento operai dello stabilimento di Porto Empedocle;

tale decisione da parte della Italcementi comporterà la perdita del lavoro per cento dipendenti dello stabilimento di Porto Empedocle e per circa ducentocinquanta lavoratori dell'indotto;

la chiusura dell'impianto di contrada «Vincenzella» a Porto Empedocle rappresenta un duro colpo alla già precaria e tragica situazione occupazionale nell'agrigentine ed un segnale negativo e mortificante per una terra martoriata da numerose problematiche;

lo stabilimento dell'Italcementi rappresenta, infatti, uno dei pochi insediamenti industriali storicamente collocati nella provincia di Agrigento, la cui chiusura rischia di avere serie ripercussioni e aggravare una già pesante situazione occupazionale;

occorre che il Governo intervenga in maniera decisa per scongiurare questo ulteriore danno all'economia della Sicilia, regione nella quale nei primi 5 mesi di quest'anno si sono persi già quarantamila posti di lavoro -:

quali iniziative il Governo intenda porre in essere per salvaguardare i posti di lavoro messi in pericolo ed evitare che si aggravi la già preoccupante crisi occupazionale che affligge la Sicilia. (4-16752)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 22 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 722
All'Interrogazione 4-16752 presentata da
CARMELO BRIGUGLIO

Risposta. - In relazione all'interrogazione in oggetto, si rappresenta quanto segue.
La produzione di cemento in Italia nel 2011 è stata di circa 33 milioni di tonnellate, confermando la posizione di primo produttore nell'area dell'Unione europea 27. La dinamica del mercato, tuttavia, evidenzia una situazione di difficoltà, con una diminuzione dei consumi interni del 29 per cento negli ultimi 4 anni e un eccesso di capacità produttiva installata stimata dall'associazione di categoria (Associazione italiana tecnico economica cemento Aitec) pari ai volumi prodotti da 12-15 cementerie a ciclo completo.
Anche i dati congiunturali più recenti (gennaio-aprile 2012) mostrano una contrazione sia della produzione che dei consumi di circa il 25 per cento rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ciò premesso in relazione alla crisi della Società ITALCEMENTI si comunica quanto segue.
In relazione al quesito posto dell'interrogante si evidenzia che il 20 giugno 2012 presso questo Ministero si è tenuta una riunione per discutere della Società Italcementi, alla presenza dell'azienda, delle organizzazioni sindacali e delle Istituzioni locali (Regione Calabria e Sicilia, Provincia di Agrigento, Provincia di Catanzaro) in cui insistono i siti produttivi per cui la Italcementi, nell'ambito del suo piano di ristrutturazione, ha avviato il ricorso agli strumenti di Cassa integrazione guadagni straordinari per cessazione (Porto Empedocle e Vibo Marina).
Durante la riunione l'azienda ha espresso i principali punti di criticità registrati nel settore negli ultimi anni, la riduzione della domanda, l'aumento delle importazioni e una sovraccapacità produttiva in continuo aumento, che impongono alla stessa una riorganizzazione della propria presenza produttiva. Per queste ragioni ha deciso di chiudere i due siti produttivi.
Il Ministero, anche alla luce di quanto dichiarato dalle istituzioni presenti circa la volontà di porre in essere misure di carattere infrastrutturale, al fine di rendere competitivi i due stabilimenti, ha confermato che continuerà a monitorare la situazione e a fornire il proprio contributo per cercare soluzioni di natura industriale che tutelino l'occupazione nelle due aree coinvolte.
Il Ministro dello sviluppo economico ha quindi invitato l'azienda e le Organizzazioni sindacali a trovare nelle sedi opportune una soluzione per tutelare i lavoratori, a valle di tale confronto le parti verranno riconvocate per avviare la discussione di merito sul futuro produttivo dei due insediamenti anche con l'importante contributo offerto dalle istituzioni locali.

Il Sottosegretario di Stato per lo sviluppo economico: Claudio De Vincenti.