ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16729

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 656 del 26/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 26/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 26/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 26/06/2012
Stato iter:
19/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 26/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/12/2012

CONCLUSO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16729
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 26 giugno 2012, seduta n.656

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano Il Mattino del 22 giugno 2012 è pubblicato un articoli dal titolo «Catturò Setola: uccide il suo vice e si spara» dalla cui lettura si apprende che alla base del tragico evento che ha coinvolto mortalmente i due militari dell'Arma dei carabinieri che prestavano servizio presso la caserma di Mignano Montelungo vi siano state delle questioni di natura penale relative a presunte irregolarità amministrative e contabili;

sul medesimo quotidiano un secondo articolo dal titolo «Guerra tra ruoli, omicidio come reazione ad una sfida»;

rispondendo all'interrogazione 4-10648 il Ministro ha affermato che «in merito, invece, al quesito riguardante l'effettuazione di "periodici controlli presso i consultori psicologici", nell'osservare che l'accesso dei militari presso tali consultori avviene in forma volontaria, sottolineo che costituisce un dovere per il personale rappresentare il proprio stato di salute al medico dell'ente/reparto di appartenenza che provvede, dopo le valutazioni del caso e qualora ritenuto opportuno, ad attivare i canali specifici. Ciò, proprio al fine di individuare le cause - di natura ambientale e personale - del possibile disagio e le linee di azione più appropriate per prevenire condotte autolesive. Per quanto riguarda i suicidi fra gli appartenenti alle Forze armate, registratisi negli ultimi dieci anni, nell'arco temporale 1o gennaio 2001-30 giugno 2011, si sono verificati n. 88 casi presso le Forze armate e n. 141 presso l'Arma dei Carabinieri.»;

ad avviso degli interroganti l'episodio a cui si riferiscono gli articoli in premessa evidenzia gravi carenze nella politiche di gestione del personale e nelle politiche sanitarie volte alla prevenzione delle cause di disagio e delle condotte autolesive o pericolose tra il personale militare e in particolare tra gli appartenenti all'Arma dei carabinieri;

è di tutta evidenza, secondo gli interroganti, che le attuali politiche sanitarie e l'attuale sistema di regolazione in tema di idoneità al servizio militare, favoriscono condotte volte a evitare la manifestazione di situazioni di disagio in specie di natura psicologica, per le note ripercussioni legate all'eventuale collocamento in congedo per non idoneità al servizio militare -:

se non ritenga opportuno assumere iniziative normative correttive alle norme che regolano l'idoneità al servizio militare, anche con riguardo alle modalità ed alla tempistica delle visite di controllo;

se non ritenga opportuno emanare adeguate disposizioni, ivi comprese l'istituzione di sportelli anche telefonici di aiuto e counseling per la prevenzione delle situazioni di disagio lavorativo, di atti violenti e di condotte lesive, cui rivolgersi inizialmente anche in forma anonima, affinché il personale militare e in particolare quello appartenente all'Arma dei carabinieri e al Corpo della guardia di finanza possa affrontare al meglio tali situazioni.(4-16729)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 19 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 736
All'Interrogazione 4-16729 presentata da
MAURIZIO TURCO

Risposta. - Sul piano generale, si assicura che la Difesa ha da tempo attuato una mirata attività di prevenzione specificamente mirata ai possibili fenomeni di suicidio, così da individuare e analizzare eventuali situazioni ambientali e personali che possono costituire potenziali concause o fattori di rischio.
Il numero degli psicologi e degli psichiatri militari impegnati nella selezione del personale all'atto dell'arruolamento, è stato incrementato proprio per soddisfare l'esigenza di approfondire le valutazioni cliniche sugli stati latenti o pre-morbosi per ogni candidato.
Ciò premesso, le procedure concorsuali per il reclutamento nelle Forze armate comprendono, tra i requisiti per la partecipazione, il possesso dell'idoneità psicofisica che deve essere accertata secondo le modalità previste da:

decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, recante «Testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, a norma dell'articolo 14 della legge 28 novembre 2005 n. 246», nel quale sono specificate le imperfezioni e le infermità causa di non idoneità al servizio militare e successive modifiche e integrazioni, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 24 febbraio 2012, n. 40;

direttiva tecnica 5 dicembre 2005 della sanità militare riguardante l'accertamento delle imperfezioni e delle infermità che sono causa di inidoneità al servizio militare, e successive modificazioni;

direttiva tecnica 5 dicembre 2005 della sanità militare per delineare il profilo sanitario dei soggetti giudicati idonei al servizio militare, e successive modificazioni.
Inoltre, la direttiva sulle procedure per gli accertamenti sanitari in tema d'idoneità al servizio, emanata dalla sanità militare in data 9 marzo 2007, stabilisce che il militare possa essere sottoposto alla verifica dell'idoneità al servizio, in relazione a peculiari circostanze rilevate d'ufficio, previa acquisizione di una dettagliata relazione che contenga gli elementi anamnestici e comportamentali a sostegno di un'eventuale visita medico collegiale.
In merito all'opportunità di «emanare adeguate disposizioni» al fine di prevenire eventuali situazioni di disagio e/o di condotte autolesioniste, si precisa che per quanto riguarda, nello specifico, l'Arma dei Carabinieri, il comando generale è recentemente intervenuto, con apposita circolare in materia di individuazione delle situazioni di disagio, allo scopo di sensibilizzare i comandanti ai vari livelli nel porre particolare attenzione a tutte le possibili situazioni di difficoltà vissute dai militari appartenenti all'Arma dei carabinieri: situazioni di disagio che potrebbero essere suscettibili, anche in via del tutto ipotetica, di degenerare in atti di autolesionismo.
Nello stesso contesto, sono stati anche forniti dei «criteri guida» per la gestione di tali casi, avvalendosi delle competenti strutture sanitarie dell'istituzione e, in particolare, dei servizi di psicologia medica istituiti presso le infermerie presidiarie, presso i quali viene sempre garantito l'accesso in condizioni di assoluta discrezione e riservatezza.
Si ritiene, in conclusione, che le misure adottate forniscano uno strumento efficace per prevenire tragiche situazioni, fermo restando che nulla verrà trascurato in futuro per attivare ulteriori iniziative qualora l'evoluzione delle conoscenze scientifiche e metodologiche lo consentissero.
Allo stesso modo, si ritiene che non sia il caso di intraprendere iniziative per modificare l'attuale normativa in materia di idoneità al servizio che, per quanto esposto, è in grado di assicurare, in virtù dei meccanismi di controllo previsti, una selezione accurata del personale da reclutare nelle Forze armate.
Con riferimento, invece, al personale militare del «Corpo della guardia di finanza», si fa presente che si tratta di personale non appartenente all'amministrazione Difesa.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.