ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16630

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 651 del 18/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 18/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 18/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 18/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16630
presentata da
MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI
lunedì 18 giugno 2012, seduta n.651

FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:


il «Corriere immigrazione», nella sua edizione del 13 giugno 2012, ha pubblicato un articolo nel quale si sostiene che «a Trieste, il trattenimento illegale dei migranti nei commissariati di polizia sarebbe da anni una prassi consolidata»;


dietro questo costume, secondo quanto sostiene il segretario provinciale della UIL-polizia Daniele Dovenna, non ci sarebbe la spregiudicatezza di singoli poliziotti, quanto una circolare a uso interno, emanata nel 2002 dal questore Natale Argirò, e riconfermata negli anni dai suoi successori;


in particolare, Dovenna avrebbe deciso di rompere il silenzio in seguito all'indagine avviata dalla magistratura dopo la morte della 32enne Alina Diachuk, avvenuta nel commissariato di Opicina il 16 aprile 2012. La ragazza era stata scarcerata il 14 dopo aver scontato una condanna patteggiata per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. All'uscita dalla prigione era stata prelevata da una volante della polizia inviata da Carlo Baffi, responsabile dell'ufficio immigrazione della questura, e condotta nel commissariato, in attesa dell'espulsione. Ma era un sabato, gli uffici del giudice di pace erano chiusi e il trattenimento non era stato avallato da alcun provvedimento giudiziario. La detenzione era quindi illegale. E la donna è stata ritrovata impiccata in cella il 16 aprile;


per il caso specifico, il pubblico ministero Massimo De Bortoli, ha avviato un'indagine: il responsabile dell'ufficio immigrazione della questura di Trieste Baffi è indagato per sequestro di persona e omicidio colposo; altri due agenti di polizia risultano indagati per mancata consegna. Nei loro uffici sono stati rinvenuti 49 fascicoli originali relativi a cittadini immigrati che sono stati illegalmente trattenuti in una cella, chiusi a chiave, anche per quattro giorni, in attesa che venisse convalidata un'udienza davanti al giudice di pace per definire l'allontanamento o l'espulsione;


secondo quanto riferito dalla UIL-polizia tutto sarebbe cominciato nella seconda metà del 2002, poco dopo l'approvazione della legge Bossi-Fini. «La circolare imponeva di trattenere gli stranieri in attesa di espulsione fino all'udienza di convalida», ha dichiarato Dovenna, «non specificava i tempi massimi entro cui trattenerli. Ma ordinava di non liberarli fino a quel momento»; -:


se quanto sopra sommariamente esposto ed evidenziato corrisponda a verità;


in caso affermativo, come si spieghi e giustifichi quanto affermato e accaduto;


quali urgenti iniziative di competenza intenda promuovere, adottare o sollecitare in ordine a una situazione di così grave e sconcertante illegalità. (4-16630)