MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:
il decreto del Presidente della Repubblica 15 dicembre 2010, n. 270, recante modifiche al testo unico delle disposizioni regolamentari in materia di ordinamento militare, ed i successivi decreti del Ministro della difesa in data 22 maggio 2011 e 30 gennaio 2012 hanno attuato la soppressione della direzione generale della sanità militare i cui rompiti sono stati devoluti in parte ad un ufficio (UGESAN) dello Stato maggiore della Difesa, ed in parte ad altre direzioni generali (COMMISERVIZI, PERSOCIV, PERSOMIL);
la prevista riorganizzazione della sanità militare, per effetto dei trasferimenti di funzioni alle citate strutture, pare non stia consentendo l'ottimale e ordinato svolgersi delle attività amministrative e sanitarie attribuite alla soppressa direzione generale;
in particolare, importanti competenze della disciolta direzione generale, come quelle relative al servizio del contenzioso sanitario, si trovano da mesi in una situazione di grave blocco amministrativo che, in molteplici casi, determina la soccombenza dell'Amministrazione nelle cause risarcitorie, provocando cospicui danni erariali;
le attività del suddetto servizio, interessato da una prolungata quanto ingiustificata interruzione, riguardano delicate ed importanti vertenze giudiziarie connesse ad esposizione all'amianto, all'uranio impoverito, al radom, oppure controversie su aspetti di malasanità o di infermità per cause di servizio, cui conseguono consistenti risarcimenti per i soggetti ricorrenti;
allo stato attuale, risulta che le pratiche di contenzioso in materia sanitaria, temporaneamente custodite in appositi locali, in attesa di essere istruite, ammontano ad oltre duemila. La mancata o ritardata trattazione di tali fascicoli potrebbe comportare danni erariali, anche ingenti, per omessa attività istruttoria e giurisdizionale obbligatoria;
nel rendere operativa la soppressione della direzione generale della sanità militare, lo scorso mese di marzo il Segretariato generale della difesa, trascurando le importanti e delicate competenze riguardanti il contenzioso sanitario, ha disposto il trasferimento immediato ad altri enti militari del personale civile che da anni operava lodevolmente in tale settore, determinando di fatto l'interruzione del servizio con il blocco di ogni attività in materia;
per rimediare in parte a tale inopportuna decisione di segredifesa, la direzione generale per il personale civile ha recentemente pubblicato un bando per reclutare urgentemente due funzionari e sei impiegati da destinare al disciolto servizio di contenzioso sanitario;
alla luce di quanto evidenziato, agli interroganti appare quanto mai opportuno intervenire tempestivamente al fine di non compromettere ulteriormente, nell'ambito della sanità militare, la piena funzionalità del servizio del contenzioso, ripristinando al più presto le condizioni di assoluta regolarità ed efficacia dell'azione amministrativa -:
se il Ministro interrogato sia al corrente della grave disfunzione in atto presso il contenzioso della sanità militare e, se del caso, indicare i motivi strategici e non che hanno portato allo smantellamento del servizio e all'interruzione delle attività;
quali urgenti iniziative intenda assumere al fine di assicurare adeguati livelli di correttezza e di efficienza amministrativa nel delicato settore. (4-16624)