ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16622

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 651 del 18/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: FAVA GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 18/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
RAINIERI FABIO LEGA NORD PADANIA 18/06/2012
NEGRO GIOVANNA LEGA NORD PADANIA 18/06/2012
CROSIO JONNY LEGA NORD PADANIA 18/06/2012
MUNERATO EMANUELA LEGA NORD PADANIA 18/06/2012
CONSIGLIO NUNZIANTE LEGA NORD PADANIA 18/06/2012
VANALLI PIERGUIDO LEGA NORD PADANIA 18/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/06/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16622
presentata da
GIOVANNI FAVA
lunedì 18 giugno 2012, seduta n.651

FAVA, RAINIERI, NEGRO, CROSIO, MUNERATO, CONSIGLIO e VANALLI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

il materiale specifico a rischio (MRS) in grado di trasmettere l'encefalopatia spongiforme bovina (BSE) è costituito dal sistema nervoso centrale (cervello e midollo spinale e dai gangli periferici situati in altri organi o cavità dell'organismo animale);

il pacchetto intestinale bovino è incluso nella categoria della lista del materiale specifico a rischio; come tale va eliminato dalla catena alimentare. Ciò in base al regolamento comunitario 999/2001;

l'Italia provvede all'applicazione di tale norma nonostante che dal 2010 non si registri nessun caso di positività in bovini macellati nel nostro Paese; positività, peraltro, sempre rilevate da esami approfonditi di laboratorio, in animali macellati o morti, senza che sia mai stato evidenziato un caso clinicamente manifesto di BSE in bovini nati in Italia;

la Commissione europea ha chiesto all'EFSA (autorità europea per la sicurezza alimentare) di rivedere scientificamente la valutazione del rischio di questa malattia in tutti i 27 Paesi dell'Unione europea;

EFSA, non ha ancora escluso del tutto il pericolo di trasmissione di questa malattia attraverso il consumo di materiale specifico a rischio e si riserva di rivalutare la materia;

risulta che una nuova richiesta sia stata inviata all'autorità europea per la sicurezza alimentare dalla Commissione -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza della situazione non intenda intervenire presso gli organismi europei affinché venga accelerato la nuova valutazione del rischio;

se ritenga un livello sufficientemente ampio di sicurezza alimentare l'utilizzo di intestini di bovino importati da Paesi terzi;

considerata la bassa entità della malattia nei bovini nati ed allevati in Italia e tenuto conto che l'insaccato viene consumato senza l'involucro, se il Ministero consideri la possibilità di agire attraverso una deroga da chiedersi alla Commissione dell'Unione europea, in attesa della revisione del regolamento che classifica il rischio Paese per Paese;

quale altra azione sia stata messa in atto per tutelare i nostri produttori evitando da un lato di spendere per distruggere materiale e dall'altro di poter utilizzare materiale (intestino) per involucri naturali di insaccati non prodotti nel nostro Paese. (4-16622)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-16622 presentata da
GIOVANNI FAVA

Risposta. - Le importazioni di intestini trattati di bovino da Paesi terzi sono regolamentate a livello comunitario e, come tali, disciplinate dalla specifica normativa di settore.
Sulla base dell'attuale normativa di settore, tutte le partite di intestini trattati di bovino in provenienza da Paesi terzi e destinate alla commercializzazione nel territorio dell'Unione europea, devono essere sottoposte ai previsti controlli veterinari, al fine di accertarne la conformità ai requisiti sanitari stabiliti dalla Commissione europea.
La normativa di riferimento per le importazioni di intestini trattati di bovino è fondata sulla decisione 2003/779/CE e successive modifiche, che stabilisce le norme di polizia sanitaria e di certificazione veterinaria per l'importazione di involucri di origine animale da Paesi terzi, nonché sul regolamento (CE) 999/2001 e successive modifiche, recante disposizioni per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di alcune encefalopatie spongiformi trasmissibili (Transmissible spongiform encephalopaty-Tse).
Sulla base della citata normativa di riferimento, le partite di intestini trattati di bovino destinate ad essere importate nell'Unione europea devono essere scortate anche da un certificato/attestazione di polizia sanitaria, contenente garanzie integrative per le Tse.
In particolare, le autorità sanitarie del Paese terzo devono certificare, ai sensi dell'allegato IX, cap. C, sezioni c e d, della decisione citata, che gli intestini «sono provenienti originariamente da un paese o una regione con un rischio di BSE trascurabile».
La verifica nei Paesi terzi speditori del rispetto di tale garanzia è di competenza degli organi ispettivi della Commissione europea (Food and veterinary office).
Pertanto, attualmente l'utilizzo di intestini provenienti da Paesi terzi a rischio Bovine spongiform encephalopathy-Bse trascurabile, e consentita per fare insaccati nel rispetto degli adempimenti comunitari.
Si informa, inoltre, che è in corso la richiesta da parte dell'Italia al World organization for animal health (Oie) per il passaggio dalla classe a rischio controllato a quella a rischio trascurabile.
Tuttavia, l'utilizzo del materiale specifico a rischio è una problematica che viene regolata dalla Commissione europea, che dovrà tenere in considerazione una valutazione del rischio dei diversi Stati membri in modo globale; per tale motivo su tale problematica si dovrà pronunciare l'European food safety authority (Efsa).
Sulla base di tale valutazione, dovrà esprimersi la Commissione europea.

Il Sottosegretario di Stato per la salute: Adelfio Elio Cardinale.