ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16609

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 650 del 14/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 14/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 14/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16609
presentata da
FRANCESCO BARBATO
giovedì 14 giugno 2012, seduta n.650

BARBATO. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

la gestione del comune di Afragola ad avviso dell'interrogante risulta caratterizzata da numerose violazioni di legge; Vincenzo Nespoli, nato ad Afragola il 12 gennaio 1954, sindaco di Afragola dal 2008 e senatore eletto nelle fila del Popolo della Libertà ha all'attivo una condanna di primo grado a due anni e sei mesi per l'accusa di tentata concussione ai danni del maxi store Ipercoop di Afragola. Fu assolto in appello, ma la Corte di cassazione, accolse il ricorso presentato dalla procura di Napoli riconoscendo la richiesta fatta ai dirigenti dell'Ipercoop Tirreno prima dell'apertura nel 1999 inerente all'assunzione pilotata di 250 persone, come intimidatoria, annullando la sentenza d'appello e rimandando gli atti ad un nuovo processo di appello;

il medesimo risulta indagato tra l'altro per un'accusa di bancarotta fraudolenta e riciclaggio di denaro sporco in merito al crack dell'istituto di vigilanza «La Gazzella» dove i pubblici ministeri Vincenzo Piscitelli ed Henry John Woodcok riconoscendolo come unico «dominus» occulto della bancarotta fraudolenta al fine di spostare ingenti somme di denaro per la realizzazione di un parco residenziale denominato parco «San Marco», avevano chiesto ed ottenuto per il sindaco e senatore Nespoli dal Gip Alessandro Buccino Grimaldi, l'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari che non è stata eseguita a seguito del diniego della prescritta autorizzazione da parte del Senato. Nel crack Gazzella, del valore di quasi trentacinque milioni di euro, (evasione contributiva Inps e tasse), dalla quale si è generato una disoccupazione per un centinaio di dipendenti del succitato istituto di vigilanza, sono coinvolti anche il nipote Camillo Giacco (attuale consigliere comunale del Pdl ad Afragola), Antonio Buglione ritenuto il re degli istituti di vigilanza in Campania, e Maurizio Matacena già candidato nella lista del Pdl a sostegno di Lettieri a Napoli, poi nominato nel collegio dei revisori dei conti dell'Asl Na1 Nord. Carica che gli è stata sospesa perché ritenuto incompatibile;

le società riconducibili a Nespoli sono la «Sean Immobiliare» e «San Marco Immobiliare». Amministratrice della Sean Immobiliare risulta essere Agnese De Luca, moglie del Nespoli, che continua ad esercitare la funzione di sindaco. Il tribunale del riesame ha rigettato la sua richiesta di revoca della misura cautelare, ritenendolo soggetto di «notevole spessore criminale»;

l'indagine, ha anche fatto emergere un sistema di assunzione clientelare dove sono stati assunti per una cifra pari a trentamila euro ciascuno, circa una trentina di ragazzi neo vigilanti «Gazzella», i quali dopo sei mesi sono stati tutti licenziati e non assorbiti grazie al fallimento della società. Oltre tutto, bisogna anche registrare il mancato introito degli oneri concessori da parte della fallita Sean Immobiliare nei confronti del comune di Afragola per la realizzazione del parco residenziale. In pratica il sindaco è creditore/debitore di sè stesso;

le gare di appalto sono state in buona parte ritirate, a causa delle numerose segnalazioni da parte di alcuni consiglieri di opposizione, tutte accolte dall'Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture che ha praticamente bocciato l'iter amministrativo ritenendolo non regolare;

risulta che gli atti prodotti dall'ufficio tecnico sono stati oggetto di rilievi da parte più volte dell'autorità di vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture revocate su iniziativa di alcuni consiglieri di opposizione o addirittura annullate da sentenze del TAR Campania sezione Napoli;

il commissariato di Afragola, (alle amministrative 2008) scoprì che R.D.B trentaquattrenne di Afragola avesse già votato la mattina in un altro seggio. L'uomo dichiarava ai poliziotti che in cambio del voto espresso, avrebbe ricevuto l'interessamento di alcuni politici per l'inserimento nel mondo del lavoro. Con una scheda intestata al legittimo titolare tentava di votare, mentre la seconda scheda la consegnava nelle mani di Francesco Iazzetta padre del consigliere arrestato. I poliziotti, perquisirono la casa di Francesco Iazzetta. Nella camera da letto del figlio consigliere, gli trovano 143 grammi di marijuana e due bilancini precisione nonché agendine materiale elettorale riconducibile al candidato sindaco Vincenzo Nespoli. Il padre Francesco Iazzetta dipendente del comune di Afragola, fa arrestato con l'accusa di aver fornito false carte d'identità alla vedova della camorra Anna Mazza. Ha diversi procedimenti penali in corso. È indagato tra l'altro per voto di scambio. Francesco Iazzetta oggi risulterebbe essere stato trasferito in forza all'ufficio tecnico di Afragola dove lavora a stretto contatto con il dirigente Nunzio Boccia;

dirigenti assunti attraverso sistemi clientelari tra cui Nunzio Boccia (attuale dirigente ufficio tecnico comunale), e Marco Chiauzzi (attuale dirigente al settore economia e finanze) assunti con un concorso più volte ritenuto dalle opposizioni fatto ad hoc per loro due sono stati oggetto di numerose contestazioni in sede di consiglio comunale sia per quanto riguarda la situazione economico-finanziaria dell'ente comune di Afragola che per varie questioni inerenti all'ufficio tecnico. Inoltre è palese il comportamento del comandante della polizia municipale Michele Arvonio, il quale attua una serie di comportamenti nella propria sfera di competenza ritenuti persecutori nei confronti delle associazioni locali contrarie alla politica dell'amministrazione Nespoli e nei confronti di alcuni consiglieri di opposizione finiti in una rete di discutibili e mirati controlli della polizia municipale fatti questi oggetto di denuncia alla magistratura napoletana;

la Corte dei conti ha richiamato numerose volte l'ufficio economia e finanze gestito da Chiauzzi fra le altre cose contestando la trasparenza del bilancio delle società in house tra cui Afragola@net creata da Nespoli;

l'amministrazione comunale guidata dal sindaco-senatore, si è subito caratterizzata per la gestione della cosa pubblica su questioni come: rifiuti, appalti pubblici, sociale, incarichi esterni, creazione di società ad hoc al fine di gestire una forma di potere attraverso assunzioni di tipo clientelare mettendo in crisi la macchina produttiva economico-finanziaria comunale;

la maggioranza è composta da un numero significativo di consiglieri comunali gravati da pendenze penali e con essi anche taluni dirigenti amministrativi;

mentre si festeggiava la vittoria elettorale del ballottaggio, fu arrestato il neo eletto consigliere comunale Raffaele Iazzetta (Pdl), con l'accusa di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, risulta che un altro consigliere finito nel mirino della magistratura napoletana per la condanna del padre ad otto anni e mezzo di carcere (tuttora sconta la pena), per associazione a delinquere di stampo camorristico (ritenuto dagli inquirenti affiliato Clan Moccia), altri tre comprensivi del presidente del consiglio comunale, titolari di una lottizzazione abusiva di ventiseimila metri quadrati sulla quale hanno costruito anche aziende nel mirino della magistratura. Le attività consiliari svolte dalle commissioni formate per lo più da consiglieri di maggioranza legati al Nespoli, in questi anni hanno redatto atti dai quali si sono poi generati sia contratti per l'affidamento esterno di beni e servizi, che appalti per le opere pubbliche tutti finiti nel mirino della commissione di vigilanza sugli appalti ritenendoli da annullare definitivamente. Non per ultimo il contratto di affidamento della sosta a pagamento alla società Smart Project srl di Casoria ritenuta da alcuni comuni tra cui Calolziocorte (Lecco), comune di Lecco, Aversa, Cassino, gravata da una informativa antimafia «atipica» da parte della prefettura di Napoli informando i rispettivi amministratori di un probabile coinvolgimento della criminalità organizzata da parte dei titolari. I contratti sono stati tutti annullati. La ditta si è però insediata normalmente ad Afragola. Insomma si registra un'alterazione del processo di formazione della produttività locale dovuta ad una devianza dell'attività amministrativa legata ad una logica riconducibile al personalismo più sfrenato, solo nell'aprile del 2012, la prefettura di Napoli notifica in via definitiva al comune di Afragola un interdittiva antimafia nei confronti della società Smart Project ritenuta fortemente condizionata dalla criminalità organizzata e solo a questo punto dopo innumerevoli segnalazioni delle forze di opposizione, scatta la rescissione del contratto;

la Corte dei conti con una propria ordinanza ha imposto all'ente comune di provvedere nell'adempimento di alcuni provvedimenti finalizzati a recuperare la legittimità di taluni atti amministrativi, con pronuncia della Corte n. 152 del 2010 gli amministratori venivano invitati a porre in essere tutte le azioni correttive chieste dalla Corte. Nulla di tutto ciò è successo nonostante la battaglia dei consiglieri di opposizione;

gli ultimi due bilanci previsionali del comune di Afragola sono stati licenziati nonostante il parere negativo del collegio dei revisori dei conti, così come le ultime due delibere sulla pianta del fabbisogno del personale. Il collegio dei revisori, querelò Nespoli per diffamazione in consiglio comunale;

Paolo Lista, (Presidente del Collegio dei revisori) e Romolo Guerriero (vice presidente del medesimo collegio) persone da Nespoli portate al comune di Afragola, si sono subito dimessi dal collegio a loro dire per questioni personali;

sulla questione rifiuti, la città di Afragola attualmente registra una situazione disastrosa. L'amministrazione comunale retta dal Nespoli è stata eletta nel cuore dell'emergenza rifiuti nel 2008, nonostante il decreto emesso dall'allora commissario straordinario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso prevedesse che i comuni che non avessero raggiunto entro la fine dello stesso anno almeno il 25 per cento della raccolta differenziata, fossero automaticamente sciolti, la città di Afragola, non ha mai raggiunto il 10 per cento di raccolta differenziata. Il primo cittadino ha «cacciato» la vecchia ditta di raccolta rifiuti «Ego Eco», ritenendola inidonea ed inadempiente, ed ha aperto le porte in via del tutto straordinaria alla ditta «Igiene Urbana Srl» di Sant'Antonio Abate (Napoli). La situazione ad avviso dell'interrogante non è cambiata. Anzi è peggiorata. Si è registrato attraverso le varie interrogazioni in consiglio comunale la totale inerzia da parte del comune di Afragola nel cercare di trovare una soluzione definitiva al problema nonostante l'approvazione del piano industriale dei rifiuti. Attualmente il comune gestito dal Nespoli, ha indetto una gara di appalto per la gestione dei rifiuti per sette anni con l'opzione di altri due anni. Una sola busta è stata presentata. E proprio su questo particolare che l'autorità di vigilanza sui contratti pubblici ha bocciato l'intero iter procedurale messo in atto dall'amministrazione comunale diretta dal Nespoli poiché ha ritenuto che «non contenga elementi essenziali per la predisposizione di una offerta consapevole ed affidabile da parte degli operatori del settore e che la mancanza, abbia di fatto limitato la partecipazione alla gara». «Ne consegue - continua l'autorità - che tale gara è stata bandita in difformità dei principi comunitari di trasparenza e par condicio». Lo stesso Consiglio comunale ha accusato il comune di Afragola di aver utilizzato in modo del tutto spropositato l'istituto della proroga per un totale di dieci milioni di euro senza avere provveduto ad indire una gara d'appalto, tuttora si prosegue in regime di proroga;

Nespoli, un anno e mezzo fa, aveva pure inaugurato un'area adibita ad isola ecologica, diventato ricettacolo di immondizia ed autocarri appartenenti alla ditta dei rifiuti, chiuso dall'Asl un anno fa per carenze igienico sanitarie e mancata sicurezza. Il prefetto di Napoli ha inviato una nota al comune di Afragola (settore ecologia) dove minaccia l'ente comunale che se non raggiungesse il 50 per cento di raccolta differenziata entro la fine dell'anno, sarà nominato un commissario ad acta;

su denuncia di un consigliere comunale di opposizione l'autorità per la vigilanza sui contratti pubblici di lavori, servizi e forniture ha contestato ed intimato la revisione di tutti gli atti in merito alla gara d'appalto per l'affidamento di gestione, manutenzione ordinaria e straordinaria delle lampade votive e degli impianti elettrici nel cimitero del comune di Afragola. Il consiglio dell'Autorità dopo aver valutato tutti gli atti ha sancito che: «la stazione appaltante per i motivi sopra esposti possa aver limitato potenzialmente la partecipazione di operatori economici interessati alla gara e che la gara in esame non sia stata svolta nei rispetto dei principi comunitari di libera concorrenza, trasparenza e par condicio sanciti dall'articolo 2, comma 1 del codice dei contratti pubblici, in particolare relativamente alle criticità evidenziate sulle categorie SOA, alla generalità della valutazione dell'importo, nonché alla carenza di una adeguata progettazione del servizio e dei lavori posti a gara» definendo in sostanza la totale irregolarità nelle procedure attuate e annullando di fatto la gara;

il rione Saggese, nato all'inizio degli anni Novanta grazie all'irrefrenabile speculazione edilizia di natura abusiva per esigenza abitativa e sanato con le varie sanatorie (condono edilizio), alla fine degli anni Novanta è stato fortemente interessato dai lavori dell'alta velocità. Un quartiere totalmente sventrato dai binari dell'alta velocità e dai cantieri della TAV generando forti disagi alla popolazione residente. Disagi che dovevano essere compensati con un progetto di riqualificazione di tutto il quartiere a spese della TAV costo dell'intera opera 9.500.000,00 euro cifra versata totalmente nelle casse del comune di Afragola. L'amministrazione comunale diretta dal Nespoli si era impegnata ad utilizzare quei fondi per attuare la riqualificazione del quartiere. Con una gara d'appalto indetta nel 2010 e poi revocata, e ad oggi non ancora bandita, non è noto come siano stati utilizzati quei fondi, l'unico dato certo è che il quartiere è rimasto abbandonato a sè stesso;

l'amministrazione di Afragola guidata dal Sindaco e Senatore Vincenzo Nespoli del Pdl, partecipa al bando di gara regionale-europeo denominato Più Europa per l'assegnazione di fondi da impiegare nella riqualificazione dei propri centri storici. Il comune di Afragola si aggiudica la cifra di 31 milioni di euro; la cifra, dopo tre anni, si riduce a 17 milioni in seguito ai problemi determinati dalla crisi nella regione Campania, ma la progettualità rimane inalterata. I progetti definitivi ed esecutivi, ad avviso dell'interrogante mai discussi seriamente nelle commissioni consiliari, sono stati oggetto di approvazione in consiglio comunale, facendo scatenare le ire dell'opposizione, poiché si riteneva impossibile approvare progetti sconosciuti sia alla città che al consiglio comunale. L'opposizione ha fatto ricorso alla commissione trasparenza della regione Campania, ottenendo audizione per il giorno venerdì 20 aprile 2012;

come da regolamento interno della commissione, non è previsto il confronto, ma la sola audizione;

ad intervenire contestando i progetti di Nespoli è stata anche la sovrintendenza dei Beni Archeologici di Napoli in merito alla mancata comunicazione nonché concertazione dei progetti attuati nelle zone di interesse storico, violando le varie disposizioni in materia, ma soprattutto le varie autorizzazioni che dovevano essere rilasciate dalla Sovrintendenza per i Beni Archeologici di Napoli;

le associazioni locali vicine a consiglieri di opposizione sono particolarmente attenzionate dall'Amministrazione mediante la Polizia Locale, come dimostra la chiusura del circolo universitario ad ottobre 2010, e episodio del 7 febbraio 2012, quando i vigili urbani hanno effettuato un controllo presso la sede consegnata alle associazioni, notificando un invito a comparire ex articolo 133 cpp ai soci dell'associazione presso il comando di polizia municipale al comune. Interrogati, i soci hanno chiesto la presenza degli avvocati, successivamente il comandante ha interrogato amministratori e dirigenti della Nac Costruzioni, società proprietaria delle strutture sportive. Inaspettatamente la Nac dopo tale incontro ha provveduto a notificare una revoca immediata del contratto di comodato d'uso della struttura, non prevista nel contratto stesso, chiedendo alle associazioni di abbandonare immediatamente la struttura stessa per poter essere in grado di comunicarlo al comune;

le associazioni locali restano in attesa di capire le reali motivazioni di tali scelte, visto che è passato meno di un anno dalla chiusura sempre ad opera dei vigili di un'altra sede che ospitava le associazioni locali; intanto tutti i fatti sono stati denunciati in procura e presso i carabinieri e sono in corso indagini -:

quale sia l'orientamento del Ministro interrogato in ordine ai fatti indicati e se non vi ravvisi elementi sufficienti e tali da provvedere con urgenza, attraverso gli strumenti offerti e disposti dalla normativa vigente, ad assumere le iniziative necessarie allo scioglimento del comune di Afragola. (4-16609)