ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16593

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 650 del 14/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: GALLI DANIELE
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 14/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 14/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16593
presentata da
DANIELE GALLI
giovedì 14 giugno 2012, seduta n.650

GALLI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

a seguito dell'interrogazione E-002773/2012, il Commissario europeo Gunther Oettinger, in data 3 maggio 2012 dichiara in risposta: «La Commissione è a conoscenza dei regimi italiani di sostegno alle energie rinnovabili e ne sta controllando attentamente la riforma nel quadro dell'attuazione della direttiva sulle energie rinnovabili. La Commissione ricorda che la direttiva sulle energie rinnovabili ha migliorato il regime della "garanzia di origine" per garantire che sia una prova attendibile dell'energia da fonti rinnovabili, principalmente nell'ambito dell'obbligo di specificare il mix energetico di cui alla direttiva 2003/54/CE. Di conseguenza, le "garanzie di origine" sono diverse dai meccanismi di cooperazione istituiti nell'ambito della direttiva sulle energie rinnovabili, che disciplinano l'eventuale negoziazione di energie rinnovabili tra Stati membri e con Paesi terzi.»;

alla luce dei contenuti della risposta del Commissario europeo, così come esattamente riportata in premessa, si possono evidenziare le osservazioni seguenti:

a) che nessuno Stato europeo richiede, al momento di importare energia elettrica, i certificati di origine;

b) che da circa 10 anni l'ente governativo italiano GSE, viceversa, richiede e controlla particolari certificati che attestano l'origine delle fonti di provenienza utilizzata all'estero per produrre l'energia importata in Italia;

c) che inoltre l'Italia fa pagare ai consumatori 2,5 euro per MWh per questa energia dichiarata verde, per dimostrare all'Europa che si sta impegnando attivamente a favore dell'ambiente, che l'energia importata in Italia ogni anno ammonta all'enorme quantità di 40/50 TWh e che tale afflusso, moltiplicato per 2,5 euro per MWh dovrebbe consentire all'Italia di essere il Paese più «verde» come incentivazione di energia pulita;

d) che nel 2010 il Governo italiano ha chiesto alla Commissione europea di conteggiare solo 12 TWh di energia elettrica importata da fonti rinnovabili, mai però certificata alla stessa Commissione;

e) che la Commissione europea con il proprio commissario ha chiaramente affermato nella risposta che i certificati di origine non potevano essere utilizzati da GSE per dimostrare che l'elettricità importata dall'estero fosse rinnovabile, e come lo stesso GSE non abbia prodotto tale certificazione di produzione alla stessa Commissione -:

come intenda il Governo italiano verificare quanto espresso in premessa, e cosa conseguentemente abbia intenzione di porre in essere affinché la discutibile conduzione di GSE non costringa milioni di italiani a pagare centinaia di milioni di euro a fronte di certificati inutili se non dubbi, sicuramente non attendibili a garantire la fonte rinnovabile della corrente elettrica importata e rivenduta. (4-16593)