BARANI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
come si apprende da fonti giornalistiche cinque bambini di sei anni che hanno frequentato fino a qualche giorno fa la prima elementare in due classi dell'istituto «Giulio Tifoni» di Pontremoli sono diventati, loro malgrado, un caso per la loro prematura bocciatura a scuola;
lo scrutinio del dissenso ha decretato niente di meno che la bocciatura di cinque bambini, tre stranieri e due italiani, uno dei quali disabile;
sono state immediate le reazioni dei genitori che hanno annunciato ricorso per chiedere l'annullamento dei provvedimenti, oltre che pensare ad una sorta di class action per chiedere i danni al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e ai dirigenti scolastici;
altro punto su cui i genitori ribattono è che, con un provvedimento così severo, la scuola non favorisce l'integrazione di bimbi stranieri e disabili;
i bambini bocciati erano allievi di due classi di 29-30 bambini: «classi-pollaio» dicono i genitori che già erano stati protagonisti di un ricorso, poi vinto, al Tar della Toscana contro le aule troppo affollate e nelle quali diventa difficile seguire i piccoli;
la vicenda ha un precedente proprio nella sentenza del Tar del 30 maggio 2012, che ha dato pieno titolo e diritto a una classe in più dato che nelle due sezioni c'erano 29 e 30 alunni;
una «falsa» vittoria, dal momento che di fatto a pagare il sovraffollamento delle classi saranno i cinque bambini;
nell'ultima verifica del 17 maggio, infatti, il 65 per cento degli alunni della sezione con 29 studenti, quella frequentata dai bimbi bocciati, e il 41 per cento dell'altra ha ricevuto una valutazione insufficiente con elaborati ritenuti incompleti o incomprensibili;
i genitori non si lamentano della professionalità dei maestri quanto del sovraffollamento delle classi;
per le mamme e i papà risulta impossibile seguire con attenzione 30 bambini contemporaneamente, ognuno con la propria capacità di apprendimento. Inoltre, il provvedimento, ritenuto troppo severo, non favorisce l'integrazione degli alunni stranieri;
il dirigente scolastico Angelo Ferdani ha dichiarato che «Per il loro bene e seguendo una normativa ministeriale che lo prevede, le insegnanti hanno scelto all'unanimità di far ripetere loro l'anno, può succedere che per immaturità gli alunni abbiano bisogno di più tempo per apprendere. Siamo stati molto combattuti e ci dispiace ma io stesso ho fatto visita alla classe e seguito i bambini in alcune prove. Non sono capaci di scrivere una frase minima sotto dettatura» -:
quali iniziative di competenza intenda adottare il Ministro dell'istruzione, nell'ambito delle proprie competenze, anche promuovendo l'invio di ispettori, per verificare che non sia stata pienamente rispettata la normativa vigente.(4-16569)