ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16465

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 20/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16465
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

REGUZZONI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

in data 8 luglio 2009 il sottoscritto presentava una interrogazione concernente l'opportunità che le palafitte (anche quelle Lombarde) potessero diventare patrimonio culturale dell'umanità; l'interrogazione riportava, tra l'altro, che «la candidatura dei "Siti palafitticoli preistorici nell'arco alpino" è stata presentata su iniziativa della Confederazione Elvetica, che contempla una proposta indicativa approvata dal Consiglio federale nel 2004, con la candidatura di siti palafitticoli ubicati nei sei Paesi alpini, ovvero in Svizzera, Germania, Francia, Italia, Slovenia e Austria; entro la fine del 2009 si prevede di sottoporre ufficialmente la documentazione al Comitato del Patrimonio mondiale dell'UNESCO. La candidatura dovrebbe essere trattata in occasione della sessione estiva 2011»;

a detta interrogazione non è mai stata fornita risposta;

gli insediamenti lacustri sono la testimonianza più rappresentativa e completa del modo di vivere nel periodo neolitico e nell'età del bronzo (circa 5000-800 a.C.). Nei terreni umidi permeabili all'aria le materie organiche si conservano in modo ottimale. Nella Preistoria l'utilizzazione di tali materiali era onnipresente. Il legno veniva per esempio usato come combustibile, materiale per costruire case, steccati, carri e altri mezzi di trasporto nonché recipienti, oggetti in vimini e attrezzi di vario genere. La corteccia veniva destinata alla produzione di scatole e altri contenitori. La corteccia di betulla era specificamente utilizzata per ornare i manici di scuri particolari o recipienti in ceramica. La pece della corteccia di betulla fungeva invece da sostanza adesiva multiuso. La rafia di quercia e di tiglio serviva alla produzione di funi, mantelli, cappelli e scarpe. Negli insediamenti ubicati in terreni umidi sono stati rinvenuti anche numerosi tessuti in lino;

vi sono rilevanti siti palafitticoli in tutto il Paese, tra i quali quello dell'Isolino Virginia in comune di Biandronno (Varese), degni di essere considerati patrimonio dell'umanità per la loro importanza storica e culturale;

sono in programma ulteriori possibilità di avanzare la candidatura all'Unesco -:

se ed in che modo la candidatura sia stata posta nella sessione estiva del 2011 e che esito abbia avuto;

se ed in che modo la candidatura verrà posta nelle prossime scadenze e secondo quali tempistiche e modalità;

se e come il Ministro intenda valorizzare - anche in altro modo - i beni in premessa. (4-16465)