ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16451

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16451
presentata da
MARCO BELTRANDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la Repubblica italiana riconosce la libertà di religione, di culto e di associazione: il nostro ordinamento giuridico prevede poi specifici regimi per i rapporti fra lo Stato e la Chiesa cattolica, il Concordato, e lo Stato e le altre confessioni religiose, le intese;

all'interno di questo complesso insieme di disposizioni la legislazione statale dal 1984 prevede anche il finanziamento diretto da parte dello Stato. Tale meccanismo è noto come «otto per mille», consistendo nella destinazione di una quota pari all'8 per 1000 del gettito IRPEF allo Stato, alla Chiesa cattolica o alle confessioni religiose che hanno stipulato una Intesa con lo Stato che preveda tale finanziamento ovvero la Chiesa Valdese, l'Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del settimo giorno, le Assemblee di Dio in Italia, l'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e la Chiesa Evangelica Luterana in Italia;

l'istituto dell'otto per mille è stato introdotto per superare il precedente istituto noto come «congrua» cioè il finanziamento diretto dello Stato alla Chiesa cattolica per pagare gli stipendi e le pensioni dei sacerdoti, configurando un nuovo meccanismo in grado di fornire mezzi adeguati e quantitativamente comparabili ai precedenti ed allo stesso tempo affidare ai cittadini la scelta in merito;

ad avviso degli interroganti però, ben pochi italiani sono a conoscenza di come funziona il meccanismo del cosiddetto 8 per mille dell'IRPEF e perciò si ritiene necessario che il Ministero dell'economia e delle finanze si faccia promotore di una campagna di informazione che restituisca agli italiani la possibilità di scegliere coscientemente, come la legge vuole, la destinazione di questa parte del proprio reddito;

il funzionamento attualmente prevede che il contribuente possa indicare a chi devolvere la sua quota dell'8 per mille dell'IRPEF. Quello che non molti sanno è che chi non dà alcuna indicazione vede la sua quota versata ai soggetti ammessi, ed elencati in fondo al modulo di dichiarazione dei redditi, in modo proporzionale alle preferenze che gli altri, e non lui, hanno espresso. In altre parole, chi non ha indicato alcuna scelta, vede la sua quota devoluta a soggetti per i quali può anche provare la massima repulsione o diffidenza;

ad avviso degli interroganti ciò rappresenta uno dei tanti grovigli italiani, con una confusione consumata ai danni di milioni di persone alle quali viene negata una corretta informazione su cosa si fa delle loro risorse;

è avvenuto così che negli ultimi anni la chiesa cattolica, pur avendo ottenuto indicazioni corrispondenti a meno del 30 per cento del totale, sia riuscita ad avere quasi il 90 per cento dell'ammontare totale dell'8 per mille dell'IRPEF, corrispondente a circa 1 miliardo di euro, invece di circa 300 milioni di euro che le spetterebbero effettivamente, inoltre, per le somme percepite, la CEI presenta un rendiconto a carattere informativo, non soggetto ad alcun controllo da parte dell'autorità statale;

a tal fine è stata ed è ulteriormente aiutata dalla del tutto inesistente opera di divulgazione e propaganda che lo Stato italiano ha fatto e fa in favore della propria quota dell'8 per mille, della quale occorre ancora ricordare che, in passato, larga parte veniva destinata mediamente ad interventi riferiti al culto cattolico, e che in questo momento sarebbero particolarmente necessari per destinarli all'opera di ricostruzione della zone distrutte dal terremoto e per portare soccorso alle tante migliaia di sfollati;

alla latitanza dello Stato si contrappone alla martellante propaganda che la Chiesa cattolica ha fatto e fa sempre più attivamente, con vere e proprie campagne pubblicitarie, che incidono per circa l'1 per cento dei ricavi pari a circa 10 milioni di euro, in favore della propria quota dell'8 per mille;

lo Stato invece, per il 2012, destinerà il proprio 8 per mille alle seguenti attività: «scopi di interesse sociale o di carattere umanitario a diretta gestione statale». Riteniamo che si tratti di una formulazione troppo vaga e generica sotto la quale non si possono escludere rischi di regalie mascherate, dirette o indirette vantaggio della Chiesa cattolica, agli enti e alle associazioni cattoliche, come regolarmente è avvenuto nel passato;

se questo è il quadro della situazione, sorge immediatamente una considerazione: sarebbe da chiedersi perché la quota inoptata dell'8 per mille non viene per intero destinata ad alimentare un fondo permanente destinato alle emergenze per calamità naturali quali terremoti, alluvioni, frane, e per la quota che auspicabilmente non dovesse essere assorbita dalle emergenze, finalizzato ad interventi di ricostruzione, adeguamento, prevenzione del rischio. Questo fondo dovrebbe essere oggetto di una gestione e rendicontazione separata dal bilancio dello Stato, affidata ad un organismo di controllo ad hoc, indipendente dal Governo;

qualora invece si insistesse a perpetuare un sistema che per gli interroganti è ai danni degli italiani sull'attribuzione della quota inoptata, si potrebbe proporre di inserire tra i possibili beneficiari dell'8 per mille un «fondo emergenze», con l'obbligo, per questo, e per lo Stato italiano, di pubblicizzare, propagandare e promuovere le proprie attività, esattamente come fa la Chiesa cattolica. Ad avviso degli interroganti molti italiani sarebbero felici di dare questo contributo e la quota dell'8 per mille rimasta senza opzione andrebbe a ridursi sensibilmente -:

se i fatti narrati in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva quali iniziative intenda assumere, ad iniziare da quelle proposte e se, con grande urgenza, non ritenga opportuno destinare immediatamente la quota statale a vantaggio delle popolazioni emiliane colpite dal sisma, facendo in modo che la popolazione italiana possa venirne a conoscenza mediante un'opera di divulgazione e propaganda che lo Stato italiano su tutti i media possibili, ad iniziare dai canali del servizio pubblico radiotelevisivo. (4-16451)