ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16445

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BELTRANDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 06/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 06/06/2012
Stato iter:
07/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/08/2012
PASSERA CORRADO MINISTRO - (SVILUPPO ECONOMICO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 07/08/2012

CONCLUSO IL 07/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16445
presentata da
MARCO BELTRANDI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il governatore della Banca d'Italia, nelle considerazioni finali, le prime del suo mandato ha scritto un percorso per uscire dalla crisi che non sarà breve, poiché è confermata la previsione negativa sul prodotto interno lordo, in caduta quest'anno dell'1,5 per cento;

la crisi, ad avviso del governatore, ha una sola via d'uscita, uno «stretto passaggio» che impone costi per tutti, sopportabili solo se ripartiti in modo equo e con una meta chiara: riduzione delle tasse, taglio della spesa pubblica con particolare attenzione all'istruzione e alla ricerca, lotta all'evasione, rafforzamento delle imprese e del sistema bancario. Lo afferma il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nelle considerazioni finali;

un percorso, quello verso la ripresa, che non sarà breve, perché la crisi non è solo italiana, così come non solo italiana è la via d'uscita. Visco ricorda l'importanza della politica monetaria della Banca centrale europea e delle altre autorità di regolamentazione che negli ultimi mesi «hanno evitato il tracollo». Ma da sola, la politica monetaria non basta: occorre compiere «passi avanti concreti nella costruzione europea che abbiano come traguardo finale l'unione politica»;

sul fronte interno, «la produzione industriale, che aveva a stento recuperato nel secondo trimestre dello scorso anno meno della metà dei 25 punti percentuali persi nella recessione del 2009, è da allora caduta del 5 per cento». Palazzo Koch conferma dunque la previsione della caduta del prodotto interno lordo dell'1,5 per cento per quest'anno. «Una ripresa potrà affiorare verso la fine dell'anno, con possibilità tanto maggiore quanto più saranno efficaci gli interventi strutturali volti a migliorare l'utilizzo delle risorse pubbliche e private, quanto più chiara e decisa sarà la coesione mostrata dall'Unione europea»;

in questa prospettiva, l'Italia deve affrontare e superare al meglio i problemi interni. Il governatore ha parole di apprezzamento per la politica di bilancio attuata dal Governo, e le «incisive riforme strutturali». La richiesta alla politica è di rinnovarsi, andando «incontro alle aspirazioni dei giovani», quella rivolta alle imprese è di fare «uno sforzo aggiuntivo per rafforzare il capitale nel momento in cui si assicura loro la semplificazione normativa»;

particolarmente importante è, ad avviso degli interroganti, il passaggio dedicato alla difesa del sistema bancario dalle accuse di non erogare abbastanza credito alle imprese e alle famiglie. «Dall'inizio della crisi le banche italiane hanno compiuto notevoli progressi sulla strada del rafforzamento patrimoniale. La critica alle banche di essere disattente alle esigenze dell'economia non è corretta: sono esposte in misura rilevante nei confronti delle famiglie e delle imprese meritevoli di credito, anche se in difficoltà; possono continuare a sostenerle» -:

quali iniziative urgenti intendano assumere per dare soluzione alle criticità di cui in premessa, e quali specifiche ulteriori iniziative di competenza intendano assumere per garantire alle imprese il vitale accesso al credito in un momento in cui le imprese hanno la possibilità di produrre se solo hanno accesso alla liquidità necessaria per svolgere la propria vitale missione per l'intero Paese.
(4-16445)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 7 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 678
All'Interrogazione 4-16445 presentata da
MARCO BELTRANDI

Risposta. - In relazione all'interrogazione in esame con il quale gli interroganti chiedono di conoscere quali iniziative il Governo intenda adottare per garantire l'accesso al credito e per sostenere le imprese italiane, si rappresenta quanto segue.
Preliminarmente occorre menzionare le iniziative adottate per ridurre il carico fiscale sulle imprese e per agevolare la concessione alle stesse di prestiti al fine di far fronte alle crisi di liquidità.
In particolare con:

il decreto legge n. 201 del 2011, articolo 3, comma 4, si è provveduto ad incrementare la dotazione del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese per un importo pari a 400 milioni di euro annui per ciascuno degli anni 2012, 2013 e 2014;

con il decreto legge n. 1 del 2012, articolo 35 il Governo ha preordinato risorse per 5,7 miliardi di euro al fine di provvedere, con differenti modalità, all'estinzione dei crediti vantati nei confronti dello Stato;

con il decreto legge n. 78 del 2010, articolo 31, comma 1-bis, si è prevista la possibilità di compensare i crediti non prescritti, certi, liquidi ed esigibili, maturati nei confronti delle regioni, degli enti locali e degli enti del servizio sanitario nazionale per la somministrazione, fornitura e appalti con le somme dovute a seguito di iscrizione a ruolo;

in data 29 febbraio 2012, il Governo ha, inoltre, sottoscritto con l'associazione bancaria italiana e le associazioni di categoria un nuovo accordo finalizzato ad attivare una nuova moratoria sui prestiti bancari alle piccole e medie imprese allo scopo di offrire alle imprese nuovi strumenti per superare l'attuale stato di crisi, tramite la sospensione o l'allungamento dei finanziamenti nonché la concessione di finanziamenti proporzionali all'aumento di capitale realizzato dall'impresa;

decreto-legge n. 185 del 2008, articolo 9 comma 3-bis, nel testo sostituito dall'articolo 13 della legge n. 183 del 2011 (cosiddetta legge di stabilità), ha disciplinato la certificazione da parte delle regioni e degli enti locali dei crediti vantanti nei loro confronti per le somministrazioni, forniture e appalti.

In relazione ai succitati interventi normativi, si rammentano il decreto ministeriale 25 giugno 2012 pubblicato in gazzetta ufficiale il 2 luglio 2012, riguardante la certificazione dei crediti da parte degli enti locali e il decreto ministeriale 22 maggio 2012, pubblicato in gazzetta ufficiale il 21 giugno 2012, concernente la certificazione degli stessi da parte delle amministrazioni centrali. Con la certificazione si intende rendere il credito certo, liquido ed esigibile al fine di una sua compensazione oppure della sua cessione a banche o intermediari finanziari.
Parimenti, con un altro decreto ministeriale del 25 giugno 2012, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 2 luglio 2012, in applicazione dell'articolo 31, comma 1 bis, del decreto legge n. 78 del 2010, si è provveduto a disciplinare la possibilità di utilizzare la certificazione dei crediti per compensare debiti verso i soggetti pubblici. I debiti compensabili sono quelli iscritti a ruolo per tributi erariali, regionali e locali, per contributi previdenziali ed assistenziali, premi di assicurazione obbligatoria e qualsiasi altro debito verso le regioni ed enti locali.
In fase di definizione è, altresì, un quarto decreto riguardante l'intervento del fondo di garanzia delle piccole e medie imprese di cui all'articolo 15 della legge n. 266 del 1997; in particolare, all'articolo 4 (Sostegno alle imprese creditrici di pubbliche amministrazioni) è prevista la garanzia diretta del fondo, nel limite massimo del 70 per cento dell'operazione finanziaria, a fronte di anticipazioni di credito vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione. Con tale decreto si individuano le tipologie di operazioni finanziarie, le categorie di imprese beneficiarie, i settori economici di appartenenza e le aree geografiche per le quali si applica la garanzia del fondo e si interviene sull'importo della garanzia. È inoltre prevista la garanzia su operazioni di assunzione di partecipazioni nel capitale di rischio delle piccole e medie imprese (oggi consentita solo a banche e intermediari finanziari ex articolo 107 del testo unico bancario) anche ai fondi di investimento mobiliari chiusi.
Si rammenta, inoltre, che il decreto ministeriale 22 maggio 2012, in applicazione dell'articolo 35, comma 1, lettera b) del decreto-legge n. 1 del 2012, dispone il pagamento dei crediti commerciali certi, liquidi ed esigibili, maturati alla data del 31 dicembre 2011 e connessi a transazioni commerciali per l'acquisizione di servizi e forniture, mediante l'assegnazione di titoli di Stato.
In merito alle misure volte al taglio della spesa pubblica, in attuazione del principio spending review, si ricorda chein data 5 luglio 2012 è stato approvato dal Consiglio dei ministri, il decreto legge n. 52 del 2012 recante «Disposizioni urgenti per la razionalizzazione della spesa pubblica» ed è in fase di conversione il decreto legge n. 87 del 2012 recante «Misure urgenti in materia di efficientamento, valorizzazione e dismissione del patrimonio pubblico, di razionalizzazione dell'Amministrazione economico-finanziaria nonché misure di rafforzamento del patrimonio delle imprese nel settore bancario».
Inoltre, con il decreto-legge del 22 giugno 2012, n. 83 recante «Misure urgenti per la crescita del Paese», contenente un pacchetto di misure urgenti e strutturali per stimolare il rafforzamento della competitività, la ripresa della domanda e lo stimolo al dinamismo imprenditoriale, sono state introdotte una serie di misure per le infrastrutture, l'edilizia, i trasporti, per l'agenda digitale e la trasparenza nella pubblica amministrazione.
Con il citato decreto inoltre, sono stati introdotti nuovi strumenti di finanziamento e accesso al credito per le imprese. In particolare è previsto il riordino del Fondo speciale rotativo sull'innovazione tecnologica, che verrà denominato Fondo per la crescita sostenibile, ed avrà il compito di finanziare programmi e interventi per la competitività e il sostegno dell'apparato produttivo. Inoltre, sono state abrogate n. 43 norme di agevolazione alle imprese e semplificati i meccanismi per circa n. 27.000 operazioni di agevolazione alle imprese in capo al Ministero dello Sviluppo economico.

Il Ministro dello sviluppo economico: Corrado Passera.