BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
secondo dati dell'Istat contenuti nel suo report relativo alla struttura e dimensioni delle aziende, il numero delle imprese italiane resta stabile, ma l'occupazione scende riportando un calo del 2,5 per cento;
nel 2010, afferma l'Istituto, il numero è sceso dello 0,2 per cento rispetto al 2009, mantenendosi sostanzialmente stabile. Sono però i dati relativi ai posti di lavoro quelli che destano più preoccupazioni;
sempre in riferimento al 2010, le imprese nei servizi e nell'industria sono «poco meno di 4,5 milioni» con «17 milioni di addetti». Il 95 per cento delle imprese ha meno di 10 addetti e occupa il 47 per cento dell'occupazione totale. Il numero è rimasto nel complesso stabile, ma in «lieve flessione» al Sud (-0,4 per cento) e nelle Isole (-0,8 per cento);
più evidenti le difficoltà nell'industria, commercio e costruzioni. La contrazione dell'occupazione più accentuata colpisce il settore delle costruzioni nel Sud e nelle Isole (rispettivamente 6,8 per cento e 8,2 per cento). L'unica dinamica positiva si registra per gli altri servizi, nel Centro (+1,8 per cento e nel Sud (+0,8 per cento). Gli addetti sono concentrati nel settore manifatturiero (23 per cento del totale), nel commercio all'ingrosso e al dettaglio (20 per cento) e nelle costruzioni (10 per cento);
sulla natura delle imprese, l'Istat svela che esse sono per circa due terzi individuali e coinvolgono il 26 per cento degli occupati. Nel 17,5 per cento dei casi, invece, adottano la forma giuridica della società di persone, nel 17 per cento; sono società di capitale, il restante 1,2 per cento è costituito da cooperative;
nel settore delle costruzioni il calo di imprese e occupazione è consistente: rispettivamente 2,5 per cento e 6,2 per cento. Leggera ripresa per il settore dei servizi, con un lieve aumento generalizzato del numero delle imprese, ad eccezione del settore del trasporto e magazzinaggio (1,6 per cento, dei servizi di informazione e comunicazione (1,5 per cento) e del commercio all'ingrosso e al dettaglio (0,9 per cento);
l'occupazione nei servizi scende di meno rispetto ai posti di lavoro nell'industria. I livelli occupazionali sono in lieve ripresa nella sanità e assistenza sociale (+3,3 per cento), nelle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento (+2,5 per cento), conclude l'Istat, dove si registra la rapida espansione delle attività riguardanti le lotterie, le scommesse e le case da gioco (+16 per cento) -:
se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero e, nell'eventualità positiva, quali iniziative urgenti intendano assumere per dare soluzione alle criticità di cui in premessa. (4-16441)