ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16435

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 645 del 06/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: GELMINI MARIASTELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 06/06/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/06/2012
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 06/06/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/09/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16435
presentata da
MARIASTELLA GELMINI
mercoledì 6 giugno 2012, seduta n.645

GELMINI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

in base a stime ancora del tutto provvisorie, i danni provocati dai fenomeni sismici che hanno colpito il 22 e il 29 maggio 2012 le province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova e Rovigo, causando 24 morti e più di 400 feriti, ammontano a più di 5 miliardi e hanno provocato la chiusura - in parte momentanea - di 3.500 aziende e danni in più di 500 stabilimenti industriali, mettendo a rischio 12-13.000 posti di lavoro nel solo settore industriale;

le scosse telluriche hanno colpito duramente una delle zone più produttive del Paese che rappresenta, da sola, circa l'1 per cento del PIL nazionale, trainato soprattutto dai settori della meccanica e biomedicale;

con la deliberazione del Consiglio dei ministri del 30 maggio 2012, il Governo ha dichiarato lo stato di emergenza, ponendo in essere quelle azioni urgenti, finalizzate al superamento della situazione emergenziale, non fronteggiabile con mezzi e poteri ordinari;

nella stessa seduta del 30 maggio, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto ministeriale di rinvio dei versamenti fiscali e contributi a settembre e un decreto legge che prevede: la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici, per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali; l'individuazione di misure volte alla la ripresa dell'attività economica; la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto; la proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti; la deroga del patto di stabilità, entro un limite definito per i comuni, delle spese per la ricostruzione;

la copertura finanziaria per questi interventi è stata individuata nell'incremento di 2 centesimi dell'accisa sui carburanti per autotrasporto così come nell'utilizzo di fondi resi disponibili dalla cosiddetta spending review;

sempre il 30 maggio 2012 il Consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti ha deliberato di sospendere nel 2012 la riscossione delle rate di ammortamento sui mutui erogati agli enti locali colpiti dalla grave calamità naturale e altri provvedimenti volti a consentire alle piccole e medie imprese dell'area interessata dal terremoto l'immediato riavvio delle attività e della connessa ricostruzione;

già nella giornata di mercoledì 30 maggio 2012, il Ministro dello sviluppo economico ha lanciato un appello ai petrolieri, affinché neutralizzino, volontariamente, l'aumento del prezzo dei carburanti, limando i loro margini industriali;
anche il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare Corrado Clini, ha ricordato ai petrolieri che, mentre il prezzo del petrolio sul mercato mondiale è in calo, quello della benzina non pare sceso in modo proporzionale;

le principali associazioni dei consumatori, ribadendo la loro assoluta contrarietà all'aumento delle accise sui carburanti, ritengono, secondo studi e dati in loro possesso, che vi sia il margine per una riduzione del prezzo della benzina di circa 4 centesimi al litro;

il presidente dell'Unione Petrolifera, Pasquale De Vita, si è detto fiducioso che le aziende risponderanno all'appello del Ministro, valutandolo «con estrema attenzione, dato il momento come questo»; ad ora, tuttavia, segnali concreti non se ne sono registrati;

la sospensione dei mutui e gli altri interventi - pur importanti - decisi dal Governo, potrebbero rivelarsi da soli non sufficienti, essendo necessarie altre azioni che consentano alle imprese di avere effettivamente a disposizione i mezzi creditizi necessari a riprendere le attività e a provvedere alla fase di ricostruzione;

il Governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco, nelle considerazioni finali, ha affermato che «vi sono segnali che il miglioramento delle condizioni di liquidità della banche stia favorendo l'offerta di credito», definendo, altresì, «non corretta» la critica alle banche «di essere disattente alle esigenze dell'economia» visto che «sono esposte in misura rilevante nei confronti delle famiglie e delle imprese meritevoli di credito anche se in difficoltà»;

tuttavia, in base a notizie apparse sulla stampa, si registrano segnali in controtendenza rispetto alle rassicuranti parole del Presidente Visco. In particolare, relativamente alle situazioni degli imprenditori colpiti dal sisma e oggetto di questo atto di sindacato ispettivo, sul Sole 24 Ore di giovedì 31 maggio, in un articolo titolato «Dopo il sisma il diktat della banca», è riportata l'esperienza del presidente della Abk Industrie Ceramiche che, a pochi giorni dal sisma che ha danneggiato un impianto dell'azienda a Finale Emilia, si è visto dimezzare dalla propria banca il finanziamento. Seppure la vicenda, anche grazie al clamore mediatico, ha trovato immediata soluzione con l'intervento diretto del presidente dell'Abi, rappresenta l'ennesimo episodio di un problema, quantomeno di comunicazione, tra imprese ed istituti di credito che è andato aggravandosi in questo periodo di crisi;

un confronto serio e costruttivo con le banche è fondamentale al fine di dare un contributo determinante alla rinascita e alla ricostruzione di questa parte del Paese così fortemente provata, evitando che, in un momento di crisi e di sconforto, le imprese commettano l'errore (o vi siano indotte indirettamente) ad abbandonare il territorio -:

se, indipendentemente dall'adesione, più che auspicabile, dei petrolieri all'appello di importanti Ministri dell'esecutivo, il Governo non intenda prendere in considerazione l'ipotesi di sterilizzare l'Iva sulle accise, applicando l'imposta solo alla componente industriale del prezzo del carburante e ponendo fine, quantomeno, all'iniquo ed imbarazzante sistema «delle tasse sulle tasse»;

se sia venuto a conoscenza di altre situazioni analoghe a quelle riportate dal prestigioso quotidiano economico e quali iniziative specifiche intenda adottare, nelle more dell'attuazione di quanto previsto dal decreto-legge 24 marzo 2012, n. 29, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 maggio 2012, n. 62, sull'istituzione presso il Ministero dell'economia e delle finanze dell'osservatorio per l'erogazione del credito alla clientela, con particolare riferimento alle imprese micro, piccole, medie e a quelle giovanili e femminili, al fine di monitorare il sistema e possibilmente evitare che si creino situazioni che rendano ulteriormente e inutilmente difficile agli imprenditori delle province interessate dal sisma il ritorno alla normalità. (4-16435)