ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16371

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 642 del 31/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: NAPOLI ANGELA
Gruppo: FUTURO E LIBERTA' PER IL TERZO POLO
Data firma: 31/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 31/05/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16371
presentata da
ANGELA NAPOLI
giovedì 31 maggio 2012, seduta n.642

ANGELA NAPOLI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

l'inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro che, nel dicembre 2011, ha portato all'operazione «Terminator 4» contro la cosca cosentina Lanzino-Ruà, ha evidenziato la capacità della 'ndrangheta nel controllo del voto e la conseguente determinazione dei risultati elettorali;

nelle stessa operazione giudiziaria sono risultati coinvolti, quali indagati, l'ex sindaco Umberto Bernaudo e l'ex assessore Pietro Paolo Ruffolo del Comune di Rende (Cosenza);

Bernaudo e Ruffolo, secondo l'ipotesi dei pubblici ministeri, all'epoca in cui occupavano le posizioni di sindaco e assessore di Rende, avrebbero finanziato la cooperativa «Rende 2000» che sarebbe in mano a Michele Di Puppo, arrestato e ritenuto elemento di spicco della cosca;

in cambio avrebbero ottenuto il sostegno in occasione delle elezioni provinciali di Cosenza nel 2009, concluse con la vittoria di entrambi; Ruffolo era anche diventato assessore nel nuovo esecutivo, ma si è autosospeso dopo essere stato rinviato a giudizio, nell'ottobre 2010, per usura nell'ambito di un'altra inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro nella quale è coinvolto come ex consulente di piccole imprese dell'Agenzia Unicredit di Belvedere Marittimo (Cosenza);

nei confronti dei due politici sono stati ipotizzati il concorso esterno in associazione mafiosa, il voto di scambio e la corruzione;

carte che gli inquirenti hanno acquisito presso il comune di Rende ci sarebbero addirittura le prove dell'assunzione del superboss latitante Ettore Lanzino e di Michele Di Puppo nella cooperativa «Rende 2000»;

Ettore Lanzino, latitante dal settembre del 2008, è ritenuto il «capo dei capi» della 'ndrangheta di Cosenza;

il 13 aprile 2012 è stato catturato Franco Presta, il boss della Valle dell'Esaro, affiliato alla cosca Lanzino, responsabile di numerosi omicidi; Presta si nascondeva in un alloggio universitario ad Arcavacata in Rende;

nell'occasione, il prcuratore della direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, Vincenzo Lombardo, ha dichiarato: «il fatto che Presta sia stato trovato a Rende dimostra che poteva contare sulla protezione di un'organizzazione efficiente»;

nel rapporto dei ROS dei Carabinieri di Cosenza alla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, del giugno 2010, vengono descritti i rapporti tra alcuni politici di Rende e la cosca Lanzino, della quale Di Puppo (ex presidente della cooperativa sociale «Rende 2000»), sarebbe figura di primo piano;

sempre nel rapporto i carabinieri scrivono: «Michele Di Puppo non si è limitato a organizzare, in favore di Umberto Bernaudo e Pietro Ruffolo la campagna elettorale in Rende ed hinterland ma, mediante l'uso del mezzo telefonico, ha controllato le operazioni di scrutinio dei seggi del comune e delle varie frazioni di altri centri a quest'ultimo vicini, effettuando varie telefonate a persone che avrebbero potuto riferire gli esiti parziali e finali» -:

se non ritenga necessario ed urgente, alla luce degli incarichi di sindaco e di assessore tenuti all'epoca della tornata elettorale del 2009, rispettivamente da Umberto Bernaudo e Pietro Ruffolo, avviare le procedure per autorizzare l'invio di una commissione d'accesso presso il comune di Rende. (4-16371)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-16371 presentata da
ANGELA NAPOLI

Risposta. - Con l'interrogazione in esame, l'interrogante chiede di sapere se si intende nominare la commissione d'indagine ai sensi dell'articolo 143 del testo unico delle leggi sull'ordinamento degli enti locali presso il comune di Rende.
Al riguardo sono stati acquisiti elementi di risposta per il tramite della prefettura di Cosenza e del dipartimento della pubblica sicurezza.
Nell'ambito di un'operazione di polizia giudiziaria, coordinata dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro, il 5 dicembre 2011 è stata data esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 18 persone, tra le quali alcuni esponenti di rilievo della cosca «Lanzino-Patitucci», ritenuti responsabili di «associazione di tipo mafioso, omicidio, usura, estorsione, detenzione e porto illegale di armi».
A seguito di risultanze investigative emerse nel contesto di tale operazione, è stata notificata un'informazione di garanzia per «concorso esterno in associazione mafiosa» nei confronti dell'ex sindaco del comune di Rende, attualmente consigliere provinciale di Cosenza, e di un ex assessore dello stesso ente, nominato assessore provinciale che si è prima «autosospeso» a seguito di ulteriori vicende giudiziarie e, successivamente, il 20 novembre 2012, si è dimesso dalla carica.
Secondo l'ipotesi investigativa, le persone indagate avrebbero finanziato, con risorse pubbliche comunali, la società cooperativa a responsabilità limitata denominata Rende 2000, riconducibile a soggetti «di primo piano della cosca Lanzino-Presta-Di Puppo, ricevendo quale corrispettivo l'impegno elettorale consistito nel procacciamento di voti con metodo mafioso in occasione delle elezioni provinciali avvenute nel giugno 2009».
Alla luce delle segnalazioni acquisite, la prefettura di Cosenza ha avviato una mirata azione di monitoraggio sugli organi comunali.
Sono noti, infatti, gli interessi delle 'ndrine nei confronti delle attività degli enti locali e, in particolare, del settore di appalti di opere, servizi e forniture. In questo modo le organizzazioni criminali tentano di riciclare gli ingenti proventi delle attività illecite.
Il 14 novembre 2012 è stata eseguita l'ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal GIP del tribunale di Catanzaro nei confronti dei due citati amministratori, ai quali è stato contestato il reato di corruzione, senza l'aggravante per i reati connessi ad attività mafiose.
La situazione locale è stata costantemente seguita dalla prefettura che, alla luce degli elementi acquisiti dall'autorità giudiziaria e dalle forze di polizia, ha chiesto al Ministero dell'interno la delega per l'invio della commissione d'accesso presso il comune. Ottenuta la delega, il prefetto ha nominato la commissione, che si è insediata il 22 novembre 2012.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.