ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16354

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 641 del 30/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: ORLANDO ANDREA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
FERRANTI DONATELLA PARTITO DEMOCRATICO 30/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 30/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16354
presentata da
ANDREA ORLANDO
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641

ANDREA ORLANDO e FERRANTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

in data 27 maggio 2012 il quotidiano La Repubblica ha reso nota una bozza del Governo per riformare l'organismo disciplinare della magistratura ordinaria attraverso una modifica delle sezioni disciplinari del Consiglio superiore della magistratura;

nella medesima data il Presidente del Consiglio, Mario Monti, ha precisato che questa iniziativa era stata da tempo ritenuta inopportuna e non percorribile ed era stata esclusa dai provvedimenti all'esame del Consiglio dei ministri;

in data 28 maggio, anche il Ministro della giustizia, Paola Severino, ha dichiarato alle agenzie di stampa che si trattava di una semplice bozza di modifica su cui aveva personalmente espresso parere tecnico negativo per l'incostituzionalità delle norme;

in data 29 maggio, in una lettera al quotidiano La Repubblica, il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio Antonio Catricalà, definendosi estensore delle bozze di norme in questione, ricostruisce l'intera vicenda sostenendo che «non c'era alcun intento aggressivo nei confronti dei magistrati, né della loro autonomia, garanzia assoluta della convivenza civile, anzi la ratio era di rinforzarne l'immagine». «Il pacchetto di cui mi assumo la responsabilità è stato elaborato dallo stesso gruppo di studio che ha scritto molte norme del Salva Italia, il 50 per cento delle norme del decreto Liberalizzazioni». Non tutte le norme proposte «furono approvate dal Presidente del Consiglio, anche se per indiscrezioni molte di esse erano comparse sui giornali. Nello stesso modo il gruppo ha predisposto il pacchetto Merto e ha iniziato le consultazioni dei Ministeri interessati, il Presidente Monti, da me avvertito, ritenne inopportuna la proposta sul Csm e il Ministro della giustizia sollevò una questione di praticabilità costituzionale della riforma e il testo per quella parte fu archiviato. Iniziò per il resto il confronto con la Corte dei conti e con il Consiglio di Stato, per conoscere l'avviso di questi organismi sulla bozza di regolamentazione, ciascuno per la parte di propria competenza, il testo non fu invece mandato al Csm, a riprova dell'avvenuta archiviazione dell'idea. Inizialmente avevo inviato ai presidenti dei due Organi la sola norma che li riguardava direttamente. Successivamente, su richiesta, ho inviato l'intera sezione relativa all'azione disciplinare per la magistratura e per le libere professioni. In una cosa ho sbagliato: non ho precisato agli uffici di espungere la norma sul Csm che, per mio errore, è stata quindi allegata» -:

come sia possibile che davanti ai tanti e urgenti problemi della giustizia italiana, data la nota distanza tra le posizioni delle forze politiche che sostengono il Governo su questo tema, si sia tentato di affrontare questioni così delicate con metodi davvero discutibili e quali siano i presupposti e le ragioni che hanno mosso il Sottosegretario Catricalà a lavorare sull'ipotesi di modifica dell'assetto disciplinare del Consiglio superiore della magistratura trattandosi quest'ultima, inoltre, di materia estranea alle dichiarazioni programmatiche del Governo e al momento non oggetto del confronto tra le forze che lo sostengono. (4-16354)