Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-16334
presentata da
GIAMPAOLO FOGLIARDI
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641
FOGLIARDI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
Edward Kojo Akanor, ghanese di 67 anni, lavoratore modello all'aeroporto Catullo di Verona, è morto il 25 aprile 2012, sempre a Verona;
arrivato in Italia 25 anni fa, lavorava a Villafranca da 12 anni e mandava sistematicamente buona parte dello stipendio in patria alla moglie paralizzata e alla figlia Matilda;
la figlia, raggiunta dalla notizia, in procinto di partire per l'Italia per partecipare alle esequie del genitore, fino ad oggi, nonostante i documenti in regola, non ha ottenuto dall'ambasciata italiana di Accra il visto per partire, perché ritenuta non in possesso di una situazione economica tale da garantire il «sicuro rientro in Africa»;
il fatto ha destato compassione e profondo disagio in gran parte dell'opinione pubblica e delle istituzioni. Anche il presidente dell'aeroporto Paolo Arena, il prefetto Perla Stancari e il questore Michele Rosato hanno discusso della questione e sono intervenuti per mettersi in contatto con le autorità africane -:
se il Ministro non intenda assumere con la massima urgenza ogni iniziativa di competenza per agevolare la situazione, consentendo alla figlia di partecipare al funerali del padre, ed evitare che in futuro tali situazioni possano ripetersi. (4-16334)
Atto Camera
Risposta scritta pubblicata giovedì 22 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 722
All'Interrogazione 4-16334
presentata da
GIAMPAOLO FOGLIARDI
Risposta. - L'Ambasciata italiana ad Accra ha rilasciato il 1° giugno 2012 un visto d'ingresso alla cittadina ghanese Matilda Akanor, che ne aveva fatto richiesta nei giorni precedenti per potere partecipare ai funerali del padre Edward Kojo Akanor, deceduto a Verona il 25 aprile 2012.
All'interessata è stato rilasciato un visto con validità territoriale limitata, che le consente di recarsi a Verona per la suddetta cerimonia religiosa e soggiornare in Italia per un periodo di trenta giorni. Tale procedura, ai sensi dell'articolo 25 del Codice comunitario dei visti (Reg. CE 810 del 2009), è stata attivata dall'Ambasciata, d'intesa con i competenti uffici del Ministero degli affari esteri e con la prefettura di Verona, in considerazione del profilo umanitario della vicenda.
Si è, dunque, trattato di una specifica fattispecie, riservata dalla normativa comunitaria a meri casi eccezionali, in deroga ai requisiti previsti per il rilascio dei visti Schengen al fine di valutare se il richiedente presenti un rischio di immigrazione illegale. La collaborazione con la locale prefettura ha, inoltre, offerto maggiori garanzie sul motivo del viaggio dell'interessata in Italia.
Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Staffan de Mistura.