ANIELLO FORMISANO, BORGHESI, EVANGELISTI, DI GIUSEPPE, PALAGIANO, BARBATO, MESSINA, ZAZZERA e PORCINO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
in considerazione del riacutizzarsi della crisi negli ultimi mesi, il Governo ha annunciato l'arrivo di decreti per la certificazione dei crediti vantati da imprese e professionisti nei confronti delle amministrazioni pubbliche, sia centrali che locali. Misure che metterebbero in campo 20-30 miliardi per sbloccare i pagamenti, con la possibilità di compensare i crediti con le somme iscritte a ruolo;
il quadro degli interventi previsti assume particolare rilievo per garantire maggiore liquidità da cui potrebbero trarre vantaggi in modo particolare le imprese che operano nel Mezzogiorno;
da questa procedura, stando ai testi informali del decreto del Ministro dell'economia e delle finanze sulle compensazioni, vengono escluse dal beneficio le imprese che operano in comuni o province commissariati o in regioni che siano interessate al piano di rientro dal deficit della sanità;
per le imprese resta infatti «off limit» la certificazione dei crediti dunque la compensazione tra crediti e debiti con la pubblica amministrazione, proprio nelle regioni commissariate o anche solo con piano di rientro dai mega disavanzi sanitari;
le regioni con la sanità commissariata sono cinque: Lazio, Campania, Molise, Abruzzo e Calabria. E altre tre regioni sono sotto piani di rientro dai debiti: Puglia, Sicilia, Piemonte. In queste otto regioni la bozza del citato decreto esclude le imprese dal rientro più rapido dai crediti, escludendole dalla certificazione;
tali determinazioni, nascenti anche dall'ultima manovra finanziaria (legge n. 183 del 2011) del Governo Berlusconi, rischiano di aggravare il quadro economico di diverse regioni, per la maggior parte situate al Sud, le quali sono soggetti al piano di rientro dal deficit sanitario creando una situazione che pone le regioni su piani diversi e penalizzando proprio quelle che vivono profonde condizioni di marginalità;
si impone così alle suddette regioni una doppio sacrificio, ovvero da un lato il recupero dei debiti accumulati nel comparto sanità, dall'altro con l'esclusione delle importanti agevolazioni previste nel suindicato decreto -:
alla luce di quanto espresso in premessa quali iniziative intenda intraprendere il Governo per eliminare una situazione di disparità fra regioni sul piano del risanamento economico e della tutela alle imprese.(4-16330)