ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16320

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 640 del 29/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SCILIPOTI DOMENICO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, DEMOCRAZIA CRISTIANA)
Data firma: 29/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 29/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16320
presentata da
DOMENICO SCILIPOTI
martedì 29 maggio 2012, seduta n.640

SCILIPOTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al Ministro della salute, al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

fin dall'anno 2009 l'interrogante ha presentato numerose interrogazioni parlamentari al Presidente del Consiglio, ai Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute, della giustizia, attinenti al settore farmaceutico e alle anomale cessioni di ramo d'azienda e alle procedure di mobilità e di cassa integrazione operate da anni in questo comparto notoriamente ricco e senza alcuna crisi;

l'interrogante ha segnalato al riguardo che si trattava di operazioni finalizzate alla realizzazione di licenziamenti di dubbia legittimità con ipotesi di truffa ai danni sia dello Stato, sia dell'Inps, sia degli ammalati e delle persone bisognevoli di appropriate cure mediche;

l'interrogante ha richiesto a più riprese di verificare la legittimità dei licenziamenti collettivi diretti e indiretti eseguiti dalle aziende farmaceutiche che realizzano direttamente dal servizio sanitario nazionale rilevanti profitti;

l'interrogante ha richiesto un rapido intervento del Governo e dei Ministri del lavoro e delle politiche sociali, della salute, dell'economia e delle finanze per bloccare quelle che secondo l'interrogante potevano risultare operazioni in frode alla legge, così come anche la richiesta di intervento sulle operazioni fiscali delle cessioni di ramo nel farmaceutico;

in data 22 dicembre 2009, con l'interrogazione 4-05571 l'interrogante ha segnalato il facile ricorso a cassa integrazione e a false cessioni di ramo d'azienda realizzate nel settore farmaceutico, per cui diverse multinazionali farmaceutiche come Astrazeneca, Pfizer e altre trasferivano migliaia di informatori scientifici del farmaco (ISF) verso società, come la Marvecspharma, che fungono da contenitore e sono l'anticamera del licenziamento, chiedendo anche al Governo la verifica della legittimità di queste operazioni ed il blocco di quella che, ad avviso dell'interrogante, era una ingiusta serie di licenziamenti, totalmente priva di reale giustificazione, che vessava migliaia di famiglie, aggirando di fatto le leggi vigenti. La risposta alla suddetta interrogazione prot. 1999/3843 del 5 luglio 2010, ad avviso dell'interrogante insoddisfacente, si è limitata ad indicare l'iter procedurale, peraltro non richiesto, della cassa integrazione guadagni e dei trasferimenti di rami d'azienda, mentre invece non ha confermato se e quali risultanze ispettive eventualmente disposte siano state effettuate e quale esito abbiano prodotto. Inoltre nessuna risposta è stata fornita circa il trasferimento di informatori scientifici del farmaco dalle citate multinazionali a Marvecs pharma, XPharma e Innovex che, successivamente alle acquisizioni, hanno operato indisturbati i licenziamenti denunciati;

in data 22 gennaio 2010, con l'interrogazione 4-05835 l'interrogante aveva riproposto all'attenzione dei Ministri competenti il fatto che venivano dissimulate consistenti riduzioni di personale con operazioni che aggiravano la normativa in materia. In particolare era stato segnalato che il 25 luglio 2007 Astrazeneca aveva eliminato 120 informatori scientifici del farmaco con la cessione di ramo d'azienda della linea 2Gastro/Intestinale (G.I.) di Simesa a Marvecspharma, il 26 luglio 2007 aveva effettuato una cessione di contratto di numerosi altri informatori scientifici del farmaco della linea gastro-intestinale (G.I.) cedendoli a Marvecspharma, il 5 ottobre 2007 aveva operato un'ennesima cessione di ramo d'azienda di altri 15 informatori scientifici del farmaco sempre a Marvecspharma. Quest'ultima, immediatamente dopo, per la precisione il giorno 11 gennaio 2008 (dopo soli tre mesi dall'ultimo acquisto) ha posto in cassa integrazione guadagni straordinaria 450 informatori scientifici del farmaco tra i quali numerosi informatori provenienti dalle cessioni di ramo d'azienda e dalle cessioni di contratto AstraZeneca, Simesa, Pfizer e altre. La risposta alla suddetta interrogazione non ha affrontato la quasi totalità delle domande e ha presentato quella che all'interrogante è parsa una difesa «d'ufficio» delle aziende segnalate basata sui documenti ufficiali presentati dalle stesse aziende in occasione delle richiamate cessioni di ramo, delle procedure di mobilità e di cassa integrazione guadagni. Nella risposta nulla è stato detto circa le operazioni di compravendita degli informatori scientifici del farmaco che nascondevano a giudizio dell'interrogante evidenti licenziamenti collettivi in difformità delle norme vigenti. L'interrogante esprime stupore perché i Ministeri competenti non solo sembrerebbe che abbiano sottovalutato l'esistenza di aziende «contenitore» (Marvecspharma in primis, ed altre) nelle quali le multinazionali hanno fatto costruire gli informatori scientifici del farmaco di cui si volevano disfare, pagando cifre elevate alle aziende acquirenti, ma sembra che non abbiano evitato, pur avendone ricevuto contezza attraverso specifici atti di sindacato ispettivo, che si facesse un uso anomalo degli ammortizzatori sociali. Al riguardo, l'interrogante rilevava il fatto, secondo l'interrogante strano, che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sembrerebbe accettare anche la sola ipotesi che Marvecspharma, in presenza di una asserita lenta contrazione dei contratti di co-promotion, procedesse all'acquisto di centinaia di informatori scientifici del farmaco, così come, parimenti, sembra assurdo che una azienda (Marvecs pharma) che acquistava 1.200 informatori scientifici del farmaco per la competenza elevata di cui disponevano, prevedesse poi un investimento elevatissimo per la formazione che già questi informatori scientifici del farmaco dovevano certamente possedere;

in data 31 marzo 2010 con l'interrogazione 4-06677, l'interrogante ha nuovamente posto all'attenzione del Governo il licenziamento collettivo a giudizio dell'interrogante effettuato da aziende farmaceutiche con cessioni di ramo a società satelliti, apparentemente simulanti una continuità del rapporto di lavoro e che invece spesso falliscono e che al momento dell'acquisto dei lavoratori presentano bilanci che sembrerebbero in rosso. È stata con l'occasione riproposta la segnalazione delle anomale ripetute cessioni da Astrazeneca a Marvecspharma avvenute nel 2007 e la successiva collocazione in cassa integrazione guadagni straordinaria sospetta da parte dei Marvecspharma di ben 450 informatori scientifici del farmaco;

inoltre, l'interrogante ha segnalato che Astrazeneca (che è proprietaria anche di Simesa), dopo avere venduto centinaia di informatori scientifici del farmaco Simesa e Astrazeneca a Marvecspharma, ha poi posto in mobilità (con oneri a carico dell'INPS) 288 lavoratori con motivazioni che appaiono all'interrogante alquanto insussistenti, inveritiere e sospette;

con prot. 2239/3842 del 5 luglio 2010 la risposta alla suddetta interpellanza ha fornito risposte ad avviso dell'interrogante che sembrerebbe che abbiano giustificato le aziende farmaceutiche, in particolare Marvecs e Astrazeneca/Simesa, oggi indagate dai pubblici ministeri del tribunale di Milano, fornendo in modo ripetitivo le stesse argomentazioni presentate nelle precedenti risposte ad altre interrogazioni. E per di più nessuna risposta appare essere stata fornita circa la richiesta di effettuare le verifiche indicate dall'interrogazione;

il 22 novembre 2010 con l'interrogazione 4-09630, l'interrogante ha richiesto se i Ministeri competenti fossero a conoscenza del fatto che le aziende che avevano acquistato migliaia di informatori scientifici del farmaco, fallite quasi subito dopo i consistenti acquisti, da mesi non erogavano i pagamenti dovuti (stipendi, Fonchim, Faschim);

in data 8 febbraio 2011 con l'interrogazione parlamentare n. 4-10775, venivano riprese tra l'altro le precedenti interrogazioni presentate: l'interrogazione n. 4-05571 del 22 dicembre 2009 (probabili false cessioni di ramo da multinazionali farmaceutiche ad aziende-contenitore con licenziamento diretto e indiretto di 15.000) e veniva richiesto, con la verifica di legittimità di tali licenziamenti diretti e indiretti, l'intervento del Governo per bloccare quelle che risultavano essere all'interrogante operazioni in frode alla legge; l'interrogazione n. 4-05835 del 22 gennaio 2010 (richiesta di acquisizione di elementi circa le operazioni finanziarie riguardanti i rapporti tra le due società Astrazeneca e Simesa ed i trasferimenti di ramo operati con la vendita di informatori scientifici del farmaco); l'interrogazione n. 4-06677 del 31 marzo 2010 (legami tra Marvecspharma, Astrazeneca, Simesa, Pfizer); l'interrogazione n. 4-09630 del 22 novembre 2010 (aziende che hanno acquisito informatori scientifici del farmaco e non erogano i pagamenti dovuti (stipendi, Fonchim, Faschim, da mesi);

in data 1o agosto 2011 con l'interrogazione 4-12921, in riferimento all'intervenuto fallimento di Marvecspharma, dichiarato dal tribunale di Milano con sentenza n. 09/2011 del 13 gennaio 2011, che aveva acquistato informatori scientifici del farmaco da Astrazeneca, Simesa e altre, l'interrogante richiedeva un intervento per chiarire le operazioni fiscali sottese ai richiamati trasferimenti di ramo d'azienda e, vista la sentenza di fallimento di Marvecspharma, evidenziava l'esattezza delle denunce già poste all'attenzione dei Ministeri competenti con le interrogazioni parlamentari precedenti. Veniva, inoltre, richiesta la verifica di legittimità delle cessioni di ramo d'azienda con documentazione di comodo effettuate dalle citate multinazionali; veniva richiesto un intervento per recuperare quanto probabilmente indebitamente scaricato dalle aziende incriminate sugli ammortizzatori sociali e per l'accertamento delle responsabilità di tutti coloro che hanno permesso contratti ed accordi effettuati in probabile violazione di legge, partecipando ad alimentare lo stato di insolvenza di Marvecspharma. Veniva inoltre citato quanto riportato dalla stampa nazionale sulle vendite di informatori scientifici del farmaco da parte di Astrazeneca, Simesa, Pfizer con pagamento di centinaia di milioni di euro a titolo di avviamento negativo a Marvecspharma, pagando alla cessionaria un contributo economico, perché li acquisisse; i pubblici ministeri Luigi Orsi e Gaetano Ruta dichiaravano che «è ancora in fase di accertamento l'esame dei profili di responsabilità delle multinazionali: è peraltro evidente come queste cessioni fossero funzionali alla dismissione di un numero consistente di lavoratori senza dovere seguire le procedure previste nella gestione degli esuberi»;

il tribunale di Milano in data 25 gennaio 2012, 17 marzo 2012, 20 marzo 2012, 17 aprile 2012, ha emesso sentenze su impugnative dei licenziamenti per la mobilità avviata da Astrazeneca e per la cessione di ramo operata da Astrazeneca a Marvecspharma reintegrando ben 7 (sette) informatori scientifici del farmaco già licenziati per mobilità e cessione di ramo dichiarando «illegittime» quanto operato da Astrazeneca; le pronunce emesse dal tribunale di Milano sono in perfetta sintonia con quanto denunciato dall'interrogante con le citate interrogazioni parlamentari -:

se i Ministri interrogati non ritengano opportuno assumere iniziative, anche normative, volte a:

a) chiedere la restituzione delle somme impropriamente erogate dallo Stato ad Astrazeneca per l'illegittima mobilità;

b) avviare per quanto di competenza una procedura che produca il reintegro di tutti i lavoratori del settore farmaceutico illecitamente posti in mobilità o ceduti illegittimamente in Marvecspharma, atteso che con il fallimento di quest'ultima tutti i lavoratori ceduti sono ora in mobilità e senza prospettiva né di pensionamento né di altre possibilità di impiego;

c) provvedere alla revisione dei prezzi dei farmaci delle aziende farmaceutiche che hanno fatto ricorso a cessioni di ramo d'azienda e a mobilità, peraltro illegittime, perché sono stati abbattuti i costi di produzione;

d) revocare alle aziende farmaceutiche che hanno fatto ricorso a cessioni di ramo d'azienda e a mobilità in modo non conforme alla legge la concessione per l'erogazione in fascia A dei farmaci commercializzati;

e) non permettere alle aziende farmaceutiche che hanno fatto ricorso a cessioni di ramo d'azienda e a mobilità illegittime, riducendo sensibilmente il servizio d'informazione sui farmaci e di farmacovigilanza, la partecipazione alle gare ad evidenza pubblica. (4-16320)