ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16319

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 640 del 29/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 29/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 29/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 29/05/2012
Stato iter:
03/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 03/12/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 03/12/2012

CONCLUSO IL 03/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16319
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
martedì 29 maggio 2012, seduta n.640

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro della salute, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:

si sono verificati ben tre incidenti in due settimane all'inceneritore AcegasAps nel quartiere Forcellini-Camin di Padova. Nel primo caso si è trattato di un incendio causato dall'esplosione di una bombola del gas all'interno della fossa dei rifiuti che ha fatto incendiare un materasso, a questo sono seguiti altri due incidenti, l'ultimo dei quali ha fatto fuoriuscire una nuvola di fumo nero del quale non si sa se abbia contaminato l'area del quartiere attorno all'inceneritore poiché l'Arpav, agenzia regionale per la protezione ambientale, non ha fatto i rilevamenti;

secondo i giornali nelle ultime settimane sono 2 mila le tonnellate campane entrate nei forni dell'impianto del quartiere Forcellini-Camin, il tutto all'insaputa dell'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte e del presidente Zaia;

l'area del quartiere attorno all'inceneritore, per la diossina presente al suolo depositata da cinquant'anni di attività, è definita dall'Istituto Mario Negri di Milano «a rischio cancro per bambini»;

con l'ordine del giorno 9/4999-A/2 si è impegnato il Governo a dettagliare la relazione annuale sui rifiuti da presentare alle Camere secondo rigorosi criteri regione per regione e per termovalorizzatore e gassificatore (ubicazione, proprietà, capacità presente o autorizzata (t/a); totale input impianto (t/a) diviso per provenienza; produttività energetica, quantità di scorie prodotte -:

quale sia la provenienza dei rifiuti destinati all'inceneritore AcegasAps di Padova, la loro qualità e quindi i processi di verifica e incenerimento, come venga trattato il carico radioattivo e se venga fatto sostare all'interno del parcheggio dell'azienda;

se e quali azioni si intendano promuovere a tutela della salute pubblica ed anche dei lavoratori all'interno dell'impianto e quali forme di trasparenza si intendano mettere in atto a garanzia di una corretta informazione della popolazione.(4-16319)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 3 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 727
All'Interrogazione 4-16319 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - In risposta all'interrogazione in esame, riguardante le problematiche relative all'inceneritore San Lazzaro, sito nel comune di Padova, sulla base di quanto comunicato dalla regione Veneto e dal predetto comune, si rappresenta quanto segue.
L'impianto di smaltimento mediante termodistruzione di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari in parola, è in esercizio in virtù di un'autorizzazione integrata ambientale (AIA) rilasciata, ai sensi di quanto stabilito dall'allora decreto legislativo n. 59 del 2005, dalla regione del Veneto con delibera della giunta regionale n. 4139 del 29 dicembre 2009.
In particolare, la Acegas-Aps S.p.A., che gestisce il predetto impianto, ha ottenuto un parere positivo di compatibilità ambientale (procedura di Via) e, contestualmente, un'autorizzazione integrata ambientale (procedura di Aia) che legittima:

i lavori di realizzazione della terza linea dell'impianto di incenerimento di rifiuti con recupero energetico, comprensivo delle relative opere accessorie, come già autorizzato dalle delibere della giunta regionale n. 119 del 2000 e n. 3361 del 2003, nonché delle ulteriori varianti sottoposte ad approvazione nell'ambito della procedura Via;

i lavori di realizzazione delle modifiche migliorative delle linee 1 e 2 in conformità al progetto presentato alla regione del Veneto;

i lavori di realizzazione delle modifiche migliorative relative al sistema di depurazione delle acque a servizio di tutto l'impianto in conformità al progetto presentato alla regione del Veneto;

l'esercizio provvisorio del complesso impiantistico costituito dalle linee 1, 2 e 3 fino al rilascio dell'AIA definitiva.
In ottemperanza alle procedure amministrative, definite dalla disciplina di settore, la società Acegas-Aps con nota prot. n. 19497 del 14 marzo 2011 (prot. reg. n. 127736 del 15 marzo 2011) ha prestato l'atto di collaudo funzionale della linea 3 e, successivamente, con nota prot. n. 42331 del 30 maggio 2012 (prot. reg. n. 259863 del 6 giugno 2012), l'atto di collaudo funzionale delle linee 1 e 2 dell'impianto di smaltimento mediante termodistruzione di rifiuti urbani, speciali non pericolosi e sanitari di San Lazzaro.
A seguire, sulla scorta delle predette comunicazioni, con nota prot. n. 22140 del 20 marzo 2012, risulta che l'esplosione a cui si fa riferimento nell'atto di sindacato ispettivo in oggetto, sia dovuta a problemi verificatesi il giorno 17 marzo 2012 alle ore 01:00 nel condotto di caricamento del forno della linea 3 e dovuti ad una bombola di gas presente nei rifiuti. Nello specifico, detta bombola, nell'esplodere, ha causato la fuoriuscita di rifiuti incandescenti dal condotto di carico e in particolare di un materasso che, cadendo nella sottostante fossa di accumulo dei rifiuti conferiti, ha innescato un principio di incendio.
L'Acegas-APS, infatti, prosegue nel riferire che sono stati immediatamente attivati i sistemi di estinzione incendi e contestualmente allertati i vigili del fuoco. L'incendio è stato quindi domato con i presidi presenti in impianto sotto la sorveglianza dei vigili del fuoco e i rifiuti interessati dal fuoco messi in sicurezza; gli stessi, una volta rimossi, sono stati avviati a smaltimento nei forni.
La stessa società ha fatto sapere, inoltre, che i prodotti di combustione dell'incendio e il vapore generatosi a seguito dell'estinzione del fuoco sono sempre stati confinati all'interno dell'edificio fossa, e i fumi trattati con i sistemi depurativi dell'impianto.
Le acque impiegate per estinguere l'incendio sono state gestite all'interno della fossa. Sul luogo sono intervenuti tecnici dell'Agenzia regionale di protezione ambientale del Veneto (Arpav) che hanno eseguito tutti i controlli ambientali del caso senza ravvisare situazioni anomale.
Sempre nella nota del 20 marzo 2012, Acegas-Aps S.p.A. ha fatto presente che l'episodio non ha causato danni all'impianto e che la marcia è ripresa regolarmente non appena ristabilite le normali condizioni di esercizio verso le ore 06.00 circa.
Per quanto riguarda, invece, l'episodio verificatosi nel mese di marzo 2012 la società Acegas-Aps ha comunicato con nota prot. n. 24622 del 28 marzo 2012 quanto segue.
Alle ore 15:15 circa del giorno 19 marzo 2012 si è verificata una anomala ed improvvisa rottura nel generatore di vapore della linea 3 che ha comportato l'immissione in camera di combustione di una massiva quantità di acqua con conseguente spegnimento dei rifiuti in combustione e lo sviluppo di una considerevole quantità di vapore (istantaneamente fino a 500 t/h fino ad attestarsi tra 50 e 80 t/h di vapore saturo fino al completo arresto dell'impianto).
Tutta la massa di vapore si è liberata in atmosfera attraverso la linea di abbattimento fumi e quindi dalla ciminiera. Sul luogo, i vigili del fuoco e i tecnici dell'Arpav, hanno potuto constatare come non fossero da riscontrare significativi impatti ambientali.
La nota di Acegas-Aps S.p.A. si conclude con la seguente attestazione: «L'evento anomalo non ha in alcun modo messo a rischio l'incolumità né del personale operativo né della popolazione circostante. Neanche l'ambiente ha in alcun modo risentito dell'evento».
Per quanto riguarda, infine, l'ultimo dei tre incidenti verificatosi in impianto nel mese di marzo 2012, la società Acegas-Aps S.p.A., con nota n. 24622 del 28 marzo 2012, ha riferito quanto segue: «Alle ore 14.00 del giorno 25 marzo 2012 si è verificata l'anomala chiusura della valvola di intercettazione del secondo filtro a maniche della linea n. 2 di incenerimento del termovalorizzatore. Questa anomala chiusura ha provocato [...] una mancata azione di aspirazione, normalmente svolta dal ventilatore di coda per l'espulsione dei fumi attraverso la ciminiera. Nel transitorio, durato circa 5 minuti, si è verificata la fuoriuscita di fumo attraverso la tramoggia di carico del forno 2 verso la fossa rifiuti. Sono intervenuti sul posto i vigili del fuoco allertati dall'esterno, che hanno constatato che non si trattava di incendio e che la situazione, a loro avviso, era già completamente sotto controllo. Le cause che hanno portato alla suddetta chiusura anomala del filtro sono ancora in corso di approfondimento. Non si esclude che possa essere stata provocata da un segnale spurio conseguente al danneggiamento di cavi elettro-strumentali occorso durante il principio di incendio del 17 marzo 2012. Durante tutto l'evento - sottolinea sempre Acegas-Aps - non si sono registrati valori di emissione anomali al camino. Non risultano ulteriori coinvolgimenti od impatti esterni all'impianto».
La regione del Veneto ha voluto, sin dall'inizio della procedura autorizzativa avviata dalla società, attivare ogni forma di possibile controllo sulle attività svolte in impianto accogliendo la proposta di istituire un osservatorio pubblico presso il comune di Padova, con lo specifico compito di monitorare il funzionamento dell'impianto, avallando la proposta della società Acegas-Aps di rendere conosciuti on-line sul proprio sito tutti i dati relativi al funzionamento dell'impianto, registrati in tempo reale.
Nel merito degli episodi sopra richiamati va evidenziato che Arpav, in qualità di organo istituzionale di controllo ha svolto dei tempestivi sopralluoghi in impianto redigendo dei verbali i cui esiti sono stati comunicati alla regione del Veneto e agli altri enti pubblici interessati.
In particolare, sull'incendio verificatosi il 17 marzo 2012, ossia il primo di quelli su richiamati, le conclusioni di Arpav sono state testualmente le seguenti: «Gli accertamenti condotti con fiale colorimetriche all'interno dello stabilimento non hanno evidenziato la presenza di sostanze inquinanti. Analogamente le analisi eseguite su due campioni di aria prelevati nel canister in prossimità della fossa di stoccaggio dei rifiuti, dove è scoppiato l'incendio, dimostrano che le concentrazioni delle sostanze organiche volatili ricercate sono basse o inferiori al limite di rilevabilità».
In occasione del secondo episodio, con nota prot. n. 160323 del 4 aprile 2012, l'Arpav ha comunicato di aver eseguito sia un sopralluogo nell'impianto e sia aver compiuto una serie di analisi che hanno dimostrato come su campioni di aria prelevati dal canister esterno al perimetro dell'inceneritore fossero presenti tracce di sostanze organiche volatili.
Sulla base di quanto comunicato, trattandosi di «tracce» ossia di quantitativi esigui, l'Amministrazione regionale ha ritenuto di prendere atto delle risultanze di Arpav e di non dar seguito all'accaduto con ulteriori provvedimenti.
Per quanto attiene all'ultimo episodio non risulta agli atti alcuna nota trasmessa da Arpav, la quale, peraltro, così come risulta dalle comunicazioni effettuate da Acegas-Aps, non è stata nell'occasione allertata.
In merito, invece, al conferimento dei rifiuti provenienti dalla regione Campania, presso l'inceneritore di Padova, si evidenzia che l'Arpav con nota prot. n. 48168 del 20 aprile 2011, ha comunicato che nel periodo che intercorre tra il 23 marzo 2011 e il 15 aprile 2011 sono stati conferiti in impianto 2.106.400 kg di rifiuti classificati con CER 19 12 12.
In riscontro alla succitata segnalazione, con nota prot. n. 215751 del 4 maggio 2011 a firma dell'assessore regionale all'ambiente è stata intimata l'immediata sospensione dei conferimenti vista e considerata l'impossibilità di inquadrare correttamente le tipologie di rifiuto in questione all'interno delle procedure di cui all'articolo 82, comma 3 182 del decreto legislativo n. 152 del 2006.
Dopo la predetta immediata sospensione Arpav ha effettuato un sopralluogo in data 25 maggio 2011 e con nota, prot. n. 63772 del 27 maggio 2011, ha riscontrato che la citata società aveva ottemperato alla richiesta di sospensione del conferimento di rifiuti presso l'impianto in parola.
In merito, invece, a fenomeni particolari di inquinamento al suolo derivanti dalla presenza di diossine, il comune di Padova evidenzia che, ai sensi dell'accordo volontario per il monitoraggio delle ricadute dell'impianto di termovalorizzazione rifiuti di San Lazzaro, in vigore fino al 31 dicembre 2013, e sottoscritto dal comune stesso di concerto con il comune di Noventa Padovana, provincia e Acegas-Aps, è stata avviata una campagna di analisi sui terreni di 5 siti al fine di verificare l'eventuale presenza di sostanze inquinanti comprese le diossine, all'interno dell'area di possibile ricaduta delle emissioni dell'impianto, rilevata sulla base di uno studio effettuato da Arpav.
Per quanto sopra esposto, il caso segnalato sarà monitorato dalla direzione generale competente, al fine di tutelare l'ambiente e la salute pubblica dei cittadini.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.