GIRLANDA. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
il piano comunale di emergenza è il progetto di tutte le attività coordinate e delle procedure di protezione civile per fronteggiare un qualsiasi evento calamitoso, probabile in un determinato territorio, la cui necessaria istituzione e previsione da parte dei comuni è stata prevista dalla legge n.225 del 1992 e seguenti, nonché confermata dal decreto legislativo n.300 del 1999;
i piani di emergenza sono quanto mai necessari a fronte della particolare sensibilità del territorio nazionale ad eventi calamitosi quali terremoti o danni provocati da dissesto idrogeologico, a cui è esposto circa l'83 per cento del territorio nazionale;
corollario indispensabile per la riuscita dei piani, la riduzione del danno alle persone e alle cose, la gestione dell'emergenza ed il mantenimento dei livelli necessari di assistenza tecnica, logistica e strumentale sono dati da una corretta informazione alla cittadinanza in merito alle disposizioni contenute nei piani, soprattutto in relazione alle aree di attesa e di ritrovo, oltre che alle misure comportamentali più idonee da adottare in caso di emergenza;
molti enti locali, malgrado siano dotati di questi piani, in molti casi anche aggiornati di recente, peccano nella comunicazione delle disposizioni e procedure che interessano la popolazione sui siti web istituzionali o negli altri canali di comunicazione, riducendo in tal modo l'ottimizzazione delle misure previste dai piani, soprattutto in relazione ai punti di raccolta e assistenza in caso di calamità, come dimostrato anche dai recenti fatti avvenuti a seguito del sisma che ha colpito l'Emilia -:
se sia nota la percentuale di comuni che hanno elaborato e reso disponibile alle istituzioni e strutture competenti i piani comunali di emergenza, nonché se siano note le motivazioni per le quali tali piani non sono stati attivati e previsti in maniera capillare;
se si intenda avviare un monitoraggio per verificare lo stato della necessaria comunicazione di carattere istituzionale e pubblico nei confronti della popolazione in relazione alle misure da adottare in caso di eventi calamitosi, previste nell'ambito dei piani di emergenza. (4-16214)