ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16212

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: MURGIA BRUNO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 23/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 23/05/2012
MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE 23/05/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 27/06/2012
Stato iter:
06/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/12/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/12/2012

CONCLUSO IL 06/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16212
presentata da
BRUNO MURGIA
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

MURGIA. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i beni e le attività culturali, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il cemento sta ingoiando l'Italia;

questo è l'allarme che Fai e Wwf lanciano contro la continua distruzione del paesaggio, la risorsa più preziosa;

non è la previsione di qualche «Cassandra» ambientalista, ma il risultato d'una ricerca scientifica promossa dall'Università dell'Aquila, con l'Università Bocconi di Milano, che ha analizzato i piani regolatori di 11 regioni;

la proiezione elaborata su questi dati costruisce un viaggio dentro la bella Italia che scompare e che Fai e Wwf hanno illustrato lanciando l'allarme;

milioni sono i casi di abusivismo edilizio che, dal 1948 a oggi, hanno ferito il Paese;

si tratta di paesaggi, terreni agricoli, spazi di aggregazione sociale che non saranno mai più restituiti all'ambiente e alla collettività con un processo irreversibile e in costante crescita;

le cifre disegnano un quadro buio;

l'erosione del suolo, negli ultimi 50 anni, è avanzata a un ritmo incalzante: da un minimo del 100 per cento in Umbria, Liguria, Valle d'Aosta e Friuli, sino a oltre il 400 per cento in Molise, Puglia e Abruzzo e più del 500 per cento in Emilia Romagna;

un caso esasperato è quello della Sardegna: in poco meno di 60 anni le urbanizzazioni sono cresciute del 154 per cento;

il Paese - secondo le associazioni ambientaliste - è rimasto in pratica «seduto» sul suo patrimonio culturale e paesaggistico, oscillando tra scarsa attenzione, disimpegno e condoni;

il paesaggio non è solo «uno stato d'animo», come sosteneva Verlaine, ma una delle risorse migliori;

accanto a questa deriva d'inerzia, ci sono quella dell'illegalità, rappresentata dall'abusivismo edilizio che, dal 1948 a oggi, ha ferito il Paese con 4,5 milioni di illeciti (una media di 207 al giorno) e il lavoro delle cave che «hanno mutilato il territorio scavando 375 milioni di tonnellate di inerti e altri 320 di argilla, calcare, gessi e pietre ornamentali»;

il tutto in un'Italia già così fragile sotto il profilo idrogeologico, in cui il 70 per cento dei comuni è interessato da frane -:

se i Ministri interrogati, alla luce dei fatti sopra riportati, non ritengano opportuno assumere ogni iniziativa di competenza per porre limiti precisi a tutte le nuove costruzioni, tutelando le aree di pregio naturalistico e non arrestando la crescita del Paese, ma armonizzandola. (4-16212)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 6 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 730
All'Interrogazione 4-16212 presentata da
BRUNO MURGIA

Risposta. - In riferimento all'interrogazione in esame, con la quale l'interrogante chiede quale iniziativa di competenza questa Amministrazione intenda assumere per porre limiti precisi a tutte le nuove costruzioni tutelando le aree di pregio naturalistico, si comunica quanto segue.
Il 14 settembre 2012 il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema di disegno di legge quadro «Valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo».
Il provvedimento in esame, i cui coproponenti sono il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e il Ministero per i beni e le attività culturali, costituisce una prima risposta, a livello normativo, alle sollecitazioni date dalla 13° Commissione (territorio, ambiente, beni ambientali) del Senato, presieduta dal senatore D'Alì, a seguito dell'approfondimento delle problematiche connesse al consumo del suolo, mediante l'audizione sul tema di eminenti studiosi ed esperti nonché - lo scorso 13 marzo - del Ministro per i beni e le attività culturali.
In quella sede, illustrando gli indirizzi di governo in materia di tutela del paesaggio, si ebbe modo di chiarire come la mancata limitazione del consumo del suolo, insieme al fenomeno della dispersione urbana, rappresenti un elemento di rischio consistente per il paesaggio italiano, e come, invece, occorresse agire sul recupero delle periferie degradate e delle vaste aree industriali dismesse, nonché sul miglioramento del patrimonio edilizio degli anni sessanta e settanta del secolo scorso. In tale contesto, la tutela del paesaggio agrario costituisce l'architrave per il proficuo sviluppo del territorio e la tutela degli interessi paesaggistici.
In questa prospettiva, il disegno di legge in esame stabilisce che debba essere fissato un limite complessivo, di tipo quantitativo, alle possibilità di consumo di suolo agricolo inedificato.
Questa Amministrazione ha chiesto di integrare tale limite quantitativo con valutazioni di tipo qualitativo, necessarie e indefettibili, ai fini della tutela del paesaggio agrario, le cui caratteristiche di pregio differiscono significativamente in dipendenza del contesto territoriale in cui l'area agricola si colloca: il testo normativo prevede, quindi, il coordinamento delle politiche di contenimento del consumo del suolo con la pianificazione paesaggistica (parte terza del codice dei beni culturali e del paesaggio), alla quale è rinviato il concreto apprezzamento delle esigenze di tutela paesaggistica delle diverse realtà territoriali.
Quanto a ciò, infatti, il comma 5 dell'articolo 2 fa rinvio alle previsioni contenute nel piano paesaggistico, strumento disciplinato dalle disposizioni della parte terza del codice dei beni culturali e del paesaggio.
L'articolo 4 del disegno di legge in esame introduce delle misure per incentivare il recupero del patrimonio edilizio rurale, al fine di favorire l'attività di manutenzione, ristrutturazione e restauro degli edifici esistenti, invece che l'attività di edificazione e costruzione di nuove aree urbane.
Il provvedimento in esame, quindi, si pone come un intervento normativo di fondamentale importanza ai fini della salvaguardia del territorio italiano, da consegnare, possibilmente integro, in eredità alle generazioni future.
Il recente decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito nella legge 7 agosto 2012, n. 134, inoltre, all'articolo 12, prevede la predisposizione del piano nazionale per le città, dedicato alla riqualificazione di aree urbane, con particolare riferimento a quelle degradate.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.