ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/16209

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: PILI MAURO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 23/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO PER LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA SEMPLIFICAZIONE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 23/05/2012
Stato iter:
09/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 09/07/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 09/07/2012

CONCLUSO IL 09/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-16209
presentata da
MAURO PILI
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

PILI. -
Al Ministro della difesa, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione.
- Per sapere - premesso che:

con la preannunciata chiusura del distaccamento aeroportuale di ELMAS, prevista per Dicembre 2015, sono a rischio altre 400 buste paga circa (tra personale diretto ed indotto) con ulteriori ripercussioni sulla già devastante crisi economia della zona. (fino al 2001 le buste paga erano oltre 1.000 dirottate presso altre regioni italiane);

non si vuole salvaguardare solo l'aspetto economico della questione, perché, pur non entrando nel merito operativo delle decisioni militari, il distaccamento in questione ha un potenziale enorme non solo per la funzione militare stessa, ma anche per l'apporto che potrebbe dare alla collettività, prerogativa peculiare dei militari;

i lavori principali attualmente svolti presso la struttura, ovvero ispezioni ai velivoli C-130, prima venivano effettuati presso le ditte esterne con costi pari a 250 mila euro l'una; ora vengono effettuali dal personale che opera presso la struttura di ELMAS, con un risparmio tangibile di oltre 3 milioni di euro annui;

le ispezioni sono circa 12/13 all'anno;

i lavori effettuati ad Elmas consentono allo Stato, oltre al risparmio, in considerazione della particolarità dei lavori e dell'alta professionalità necessaria, anche l'utilizzo di professionalità locali, garantendo l'efficienza e l'efficacia nell'intervento;

la struttura militare nel 2011 ha effettuato 32 voli di carattere sanitario urgentissimi, resi possibili grazie alla grande professionalità e celerità, caratteristiche per le quali Elmas eccelle;

la regione Sardegna non ha un servizio di eliambulanza che garantisca alla popolazione un'efficace intervento in caso di necessità;

le competenze e le professionalità militari esistenti sul territorio, anche attraverso accordi-convenzioni con gli enti interessati, possono consentire un notevole risparmio per le amministrazioni locali, e nel contempo consentono alle forze armate di ammortizzare le spese, dando un servizio efficace e puntuale alla collettività;

un ulteriore risparmio nei costi di gestione è ipotizzabile con l'accorpamento nello stesso sedime delle altre strutture militari come il 21° GR. AVES dell'Esercito, e l'11° nucleo elicotteristi dell'Arma dei carabinieri;

tale accorpamento consentirebbe la realizzazione di un'unica struttura da gestire utilizzando la logistica esistente nella parte dell'aeronautica militare, riducendo così servizi doppi (depositi combustibili, hangar, mense e altro);

la struttura e le sue professionalità potrebbero essere utilizzate per ridurre i costi della campagna di prevenzione e repressione incendi che tutti gli anni viene svolta con enorme dispendio di risorse economiche, grazie all'apporto dei mezzi e degli uomini sia dell'Aeronautica che dell'Esercito -:

se non sia auspicabile una rivalutazione dell'ipotizzata dismissione della struttura anche alla luce del suo potenziale;

se non ritenga il Governo di promuovere le giuste intese con la religione Sardegna e le amministrazioni interessate in grado di integrare e rifunzionalizzare il compendio di Elmas;

se non ritenga necessario valorizzare le professionalità maturate nell'ambito del servizio aeronautico, integrandole con quelle degli altri Corpi, al fine di renderle funzionali anche agli usi civili, nell'ambito della sicurezza sanitaria, della protezione civile e della stessa lotta agli incendi. (4-16209)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 9 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 662
All'Interrogazione 4-16209 presentata da
MAURO PILI

Risposta. - L'aeroporto di Cagliari Elmas, a seguito dell'avvenuto cambio di status di cui al decreto interministeriale del 14 febbraio 2008, è oggi un «Aeroporto Civile», la cui gestione è di esclusiva pertinenza dell'Aviazione civile ed a cui l'Aeronautica militare ha già ceduto aree demaniali ed infrastrutture non più d'interesse militare.
Al momento, l'impegno della Forza armata è limitato alla fornitura dei servizi di navigazione aerea (solo servizio meteo, che si intende concludere entro il corrente anno) per la stessa Aviazione civile sino a completo subentro ENAV, così come previsto dal predetto decreto.
Per quanto di specifico interesse militare, sono al momento ancora operative, presso il centro di manutenzione, talune attività manutentive sui velivoli ATLANTIC e C130J.
Ciò premesso, la chiusura entro il 2015 del distaccamento di Elmas rientra nell'ambito del processo di trasformazione che la Forza armata ha già avviato da tempo attraverso la:

adozione di diversi provvedimenti di riorganizzazione/soppressione (ai sensi del decreto legislativo n. 464 del 1987 e successive modifiche ed integrazioni), tesi tra l'altro, ove possibile, a concentrare i reparti operativi/enti/distaccamenti nel minor numero dei sedimi distribuiti sul territorio nazionale;

razionalizzazione di determinate aree/settori, in base a specifici documenti di pianificazione (Progetto di riordino della Forza armata).
Si tratta, in buona sostanza, di un processo finalizzato a perseguire soluzioni dal migliore rapporto costo/efficacia, attraverso la soppressione di strutture ormai non più funzionali, nonché la ridefinizione delle funzioni di comandi enti reparti ed il loro accorpamento, per quanto possibile, in chiave interforze e comunque di non sovrapponibilità funzionale e territoriale.
Tale processo - che evidentemente sta interessando anche le altre Forze armate - è, peraltro, coerente con il più ampio ed incisivo progetto di revisione dell'intero strumento militare contemplato dal disegno di legge delega (Atto Senato 3271) attualmente all'esame del Senato della Repubblica, che, eliminando ridondanze ed inefficienze, consentirà di correggere lo sbilanciamento delle attuali componenti strutturali di spesa, di ottenere la sostenibilità finanziaria e di salvaguardare le capacità operative dello strumento stesso.
In proposito, rammento che, nell'ambito di tale revisione dell'intero strumento, si dovrà intervenire sulle strutture, riducendo il numero delle basi, caserme ed enti, contraendo la presenza territoriale su un numero più ristretto di poli di presenza ed unificando per quanto possibile le diverse funzioni (formativa, territoriale, operativa, logistica), per perseguire l'obiettivo minimo di riduzione strutturale dell'ordine del 30 per cento nell'arco di un quinquennio o poco più.
Fatta questa opportuna premessa, al fine di fornire un dettagliato riscontro ai diversi punti evidenziati nell'interrogazione richiamo opportunamente gli elementi informativi del competente organo tecnico-operativo militare.
Il personale della Difesa oggi in forza al distaccamento di Elmas ammonta a 341 unità di cui 273 militari e 68 civili. Al riguardo:

per il personale militare, ferme restando le prioritarie esigenze operative, la Forza armata, nell'ottica di andare incontro, il più possibile, alle legittime aspettative dello stesso personale, sta portando avanti un graduale piano di reimpiego in area sarda ed in particolare sulla vicina base di Decimomannu, di pari passo con il progressivo esaurimento delle diverse attività ancora svolte su Elmas;

per il personale civile, come prassi consolidata, è stato già avviato il previsto processo di concertazione sindacale.
Con riferimento, invece, al personale non appartenente alla Difesa ma dipendente da ditte impiegate su Elmas, si precisa che esso ammonta a poco più di 20 unità, in ragione essenzialmente di contratti per servizio mense e pulizie.
Attualmente, come sopra riportato, le attività svolte su Elmas consistono essenzialmente nelle ispezioni manutentive presso il centro di manutenzione sul velivolo ATLANTIC - che terminerà la sua vita operativa entro quest'anno - nonché sui velivoli C130J (su quest'ultimi mediamente 8 ispezioni all'anno).
La completa chiusura del distaccamento di Elmas si realizzerà entro il 2015, in funzione dello spostamento di tali ispezioni sui centri di manutenzione di Pisa e Sigonella, evitando, in tal modo, i costi altrimenti derivanti dal ricorso a manutenzioni presso ditta, conseguenti alla chiusura stessa di Elmas.
Infine, con riguardo alla questione dei voli di carattere sanitario ed alla mancanza nella regione Sardegna di un servizio di eliambulanza, appare evidente che la chiusura del distaccamento Aeronautica militare non comporta la chiusura dell'aeroporto civile di Elmas.
In ogni caso, qualora richiesto, l'Aeronautica militare è, come consuetudine consolidata, disponibile a soddisfare eventuali richieste di integrazione funzionali agli usi civili, in ambito sicurezza sanitaria ovvero di protezione civile e lotta agli incendi, attraverso la vicina base di Decimomannu, senza costi aggiuntivi e con capacità operative - logistiche, dal punto di vista militare, anche superiori a quelle di Elmas.
Pertanto, in considerazione di quanto sopra esposto, non si ritiene possibile una rivalutazione della decisione in questione nel senso auspicato dall'interrogante.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.