DI PIETRO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
in questi giorni sono in corso trattative per l'acquisizione dello stabilimento di Termini Imerese da parte dell'imprenditore molisano Massimo Di Risio, con il suo gruppo Dr Motor o, meglio, con la società diversa, Dr Industrial che fa parte della stessa compagine societaria;
notizie di stampa, però, e non solo, tratteggiano una situazione di sofferenza economica dell'azienda molisana che vedrebbe già irrimediabilmente compromessa la stessa struttura di Macchia d'Isernia. Le medesime trattative per il subentro di Di Risio a Termini Imerese sono in una fase di stallo data la difficoltà del gruppo molisano non solo a concludere un accordo con le banche, vista la sua forte esposizione debitoria, ma anche per le scarse garanzie ai lavoratori di Termini Imerese;
tale operazione prevede l'investimento di risorse pubbliche, con Di Risio che dovrebbe ricevere ben 177 milioni di euro, 82 a fondo perduto e 95 milioni di euro in garanzie regionali;
l'assenza di totale informazione e trasparenza sul piano industriale che Di Risio avrebbe presentato presso il Ministero dello sviluppo economico pone agli interroganti e al Paese intero alcuni quesiti determinanti a nostro modo di vedere, per stabilire se l'imprenditore molisano debba essere o meno il nuovo proprietario dello stabilimento di Termini Imerese con l'utilizzo di denaro pubblico. Quesiti che qualsiasi persona avverte se raffronta le due realtà imprenditoriali, quella molisana e quella siciliana. Interrogativi che dovrebbero nascere tanto più in chi è deputato, in tale circostanza, a elargire denaro pubblico, cioè risorse della collettività;
lo stabilimento di Termini Imerese è sorto ed è destinato solo all'assemblaggio (CKD) di parti meccaniche per la costruzione di un unico modello automobilistico (sinora la Lancia Ypsilon). A parere dell'interrogante, c'è da chiedersi come possa fare la Dr Motor (o Industrial, che dir si voglia) a dimostrare di saper gestire questa tipologia di produzione visto che sinora ha immesso sul mercato solo prodotti già finiti (CBU) o, tutt'al più e per un brevissimo periodo di tempo, semilavorati (SKD);
lo stabilimento di Termini Imerese prevede un'unica linea di produzione e non si capisce come si possa conciliare con tale situazione di fatto l'affermazione dell'imprenditore Di Risio secondo il quale si produrranno (in caso di aggiudicazione) 3 o 4 modelli di nuove automobili;
l'unica linea/piattaforma presente a Termini Imerese sinora è stata utilizzata per la produzione della Lancia Ypsilon. Come è possibile affidare lo stabilimento siciliano alla Dr Motor/Industrial, che commercializza solo modelli di cilindrata diversi dal marchio Lancia (vedasi Dr 1 e Dr 5 Suv) e, quindi, niente affatto compatibili tra di loro. Si fa presente che la percentuale d'intercambiabilità della componentistica da stessa piattaforma almeno i seguenti elementi: a) pianale, b) assali; c) impianto frenante; d) sospensioni; e) componenti sterzo; f) motori e trasmissioni. Non è noto se il gruppo Di Risio ha dimostrato tutto ciò nel proprio piano industriale;
ogni nuovo investimento prevede per l'azienda che lo pone in essere il cosiddetto «DiBa», ossia distinta base per prodotto, una sorta di inventario con la descrizione puntuale dei singoli elementi da acquisire e il relativo percorso. È contemplato nel piano industriale?;
nello stesso, poi, non è noto se sia prevista la «specifica dei processi produttivi», è presente la programmazione di quanto esposto al punto precedente;
il gruppo Di Risio ha dichiarato o meno, sempre nel piano industriale, non è noto come e dove affronterà la questione delle «procedure di calibrazione» (indicandone i metodi, i costi e i tempi) come: il controllo dell'elettronica (centraline), dei dispositivi di sicurezza, le prove di efficienza dinamica dei componenti, le prove di resistenza stradale (anche simulazione di laboratorio) e altro;
cosa ci può dire a proposito delle certificazioni ed abilitazioni riguardanti il Gruppo Di Risio rilasciate tanto dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, quanto dalle Aziende di certificazione qualità e metodi;
nel piano industriale non risulta se siano enunciati espressamente i tempi necessari alla commercializzazione dei nuovi modelli che il gruppo Di Risio si propone di immettere sul mercato;
e non è noto se siano compatibili le dichiarazioni roboanti dell'imprenditore Di Risio con le condizioni anche del mercato auto europeo, date le difficoltà attuali, la qualità base cinese (poco competitiva) di cui si avvale il Gruppo Di Risio, lo studio dei segmenti di mercato discordante -:
se siano stati posti in essere tutti i controlli necessari per testare non solo la solvibilità economica dell'imprenditore, a parere dell'interrogante di dubbia consistenza, ma anche la sua capacità tecnica di gestione di uno stabilimento come quello di Termini Imerese di importanza nevralgica per il sud;
se non ritenga necessario rendere noto il piano industriale presentato dal Gruppo Di Risio che, oramai, data la fase delle trattative, non può non essere reso pubblico;
se non ritenga opportuno procedere a tutte le verifiche necessarie al fine di garantire che i fondi pubblici vengano affidati in buone mani;
se non ritenga necessario rendere noto se il gruppo molisano nel proprio piano industriale faccia menzione del destino riservato allo stabilimento di Macchia d'Isernia e a tutto il personale ivi impiegato. (4-15909)