ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15908

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 03/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 03/05/2012
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15908
presentata da
GIANNI MANCUSO
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

MANCUSO. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

la Siria è teatro di una sanguinosa guerra civile che sta mietendo numerose vittime tra la popolazione civile;

la Siria è mecca degli archeologi di tutto il mondo per il suo patrimonio preistorico, greco, bizantino e islamico;

il Paese ospita alcune delle più imponenti fortezze crociate al mondo, come il Krak dei Cavalieri, considerato patrimonio dell'umanità;

Hiba al-Sakhal, responsabile dei musei siriani, ha denunciato che negli ultimi 4 mesi si sono verificati diversi saccheggi;

secondo gli esperti i reperti trafugati sono stati contrabbandati in Libano e in paesi vicini per essere venduti sul mercato nero;

si temono ulteriori gravi danni che il patrimonio culturale del Paese potrebbe subire causa il protrarsi delle violenze in corso da oltre un anno;

colpita da saccheggi e danni anche la città di Ebla, dove nel 1975 furono portati alla luce gli archivi reali, contenenti oltre 17.000 tra tavolette e frammenti di tavoletta d'argilla con iscrizioni cuneiformi in eblaita, risalenti al periodo tra il 2500 e il 2200 a.C.;

da tali documenti si è avuta la prova dell'esistenza di una grande cultura urbana anche nella Siria del III millennio avanti Cristo;

la missione archeologica di Ebla era guidata dal professore romano Paolo Matthiae, dell'università La Sapienza;

Matthiae opera nel Paese siriano ininterrottamente dal 1975;

la lingua dei documenti rinvenuti è stata studiata e sostanzialmente avviata alla decifrazione dall'epigrafista della missione italiana, il professor Giovanni Pettinato, dell'università La Sapienza di Roma -:

se il Governo intenda intervenire sul Governo siriano con azioni diplomatiche per evitare che l'importantissimo patrimonio culturale siriano, e in particolare gli archivi reali di Ebla venga danneggiato o trafugato. (4-15908)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-15908 presentata da
GIANNI MANCUSO

Risposta. - Il Governo è da sempre costantemente impegnato nell'opera di sensibilizzazione di tutte le autorità che possano agire a tutela del patrimonio archeologico minacciato da crisi ed eventi bellici, come avvenuto anche in occasione della crisi libica del 2011.
Per quanto concerne, in particolare, la situazione siriana, sono state sospese le attività di scavo delle undici missioni archeologiche che hanno ricevuto il sostegno del Governo italiano nel corso 2011. Rimaniamo tuttavia pronti a riprendere i lavori appena le circostanze lo consentiranno. Anche in questa ottica si è convenuto, in occasione di una recente riunione con i responsabili delle missioni stesse, che saranno sostenute le spese fisse necessarie in loco per il mantenimento dei siti.
Purtroppo, nel perdurare della situazione attuale di crisi, anche importanti programmi di ricerca di lunga tradizione, come quelli promossi da università italiane di grande prestigio tra cui quella citata dall'interrogante, ne fanno le spese, sia per la forzata stasi dei progetti avviati, sia per il pericolo che il lavoro svolto sia vanificato ed i rinvenimenti (tra cui l'importante archivio di Ebla) siano preda di commerci illeciti o di atti di danneggiamento. A tal proposito l'Italia, Stato firmatario della convenzione Unesco del 1970 sulle misure necessarie per vietare ed impedire ogni illecita importazione, esportazione e trasferimento di proprietà riguardanti beni culturali, ed in coerenza con i principi del proprio ordinamento normativo in materia, è attivamente impegnata in questo ambito, soprattutto in caso di aumentato rischio di distruzione o dispersione dei beni culturali in occasione di conflitti armati o situazioni di instabilità politica.
È opportuno ricordare, infine, che anche nell'ambito di un gruppo di lavoro su ricostruzione e sviluppo nato in seno al Gruppo «amici del popolo siriano» e al quale partecipano 25 Paesi oltre a rappresentanti dell'Unione europea, dell'Undp, della lega araba e l'opposizione siriana, l'Italia sta portando avanti iniziative volte a preservare e valorizzare il patrimonio culturale della Siria, nella prospettiva dell'avvio della fase democratica che si dovrà aprire dopo la fine della crisi, con l'auspicabile uscita di scena di Assad. In particolare, già nel corso delle riunioni preparatorie tenutesi a Berlino il 15 marzo ed il 26 aprile scorsi, da parte italiana si è avanzata l'offerta di mettere a disposizione la riconosciuta esperienza italiana nel campo dei beni e delle attività culturali e nel settore delle Pmi per contribuire alla risistemazione del patrimonio artistico e culturale della Siria e per promuoverne il potenziale turistico, quando le condizioni lo consentiranno e una volta avviata la transizione politica.
Tale riflessione si è consolidata nella prima riunione del Gruppo di lavoro, che si è tenuta ad Abu Dhabi il 24 maggio scorso, durante la quale l'Italia ha presentato un documento sul rilancio del turismo e del commercio, evidenziando le importanti esperienze pregresse del nostro Paese, che ha già contribuito al restauro di siti di grande importanza quali la cittadella ed il museo di Damasco. La presentazione italiana ha riscosso notevole interesse e nella discussione che ne è seguita i rappresentanti dell'opposizione siriana hanno più volte sottolineato l'importanza di una rivitalizzazione dell'industria turistica, un settore che nel 2010 contribuiva alla formazione del Pil per il 12,1 per cento e garantiva occupazione a circa ottocentomila persone.
Quanto ad azioni diplomatiche presso il Governo siriano per sollecitare misure a tutela del patrimonio artistico e culturale, in questa particolare congiuntura passi ufficiali in tale direzione potrebbero sortire effetti contrari a quelli desiderati. Come noto, le attività dell'ambasciata d'Italia a Damasco sono sospese dal mese di marzo e il nostro Paese ha dichiarato il 29 maggio - in coordinamento con i principali partner europei - l'ambasciatore siriano e altri 4 funzionari diplomatici personae non gratae, espellendone due.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.