ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15881

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANTINI PIERLUIGI
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 02/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE delegato in data 02/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15881
presentata da
PIERLUIGI MANTINI
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

MANTINI. -
Al Ministro per la coesione territoriale.
- Per sapere - premesso che:

con il decreto liberalizzazioni decreto-legge 24 gennaio 2012 n. 1, si è stabilito all'articolo 70 che «La dotazione del Fondo istituito all'articolo 10, comma 1-bis, del decreto-legge 28 aprile 2009, n. 39, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 giugno 2009, n. 77, può anche essere destinata al finanziamento degli aiuti de minimis a favore delle piccole e medie imprese, come individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003, localizzate nelle aree individuate ai sensi del medesimo articolo 10, comma 1-bis, e degli aiuti a finalità regionale, nel rispetto del regolamento 1998/2006/CE e del regolamento 800/2008/CE.»;

in base alle agevolazioni già delineate, come aiuti de minimis, nella finanziaria 2008, legge n. 244 del 2007, emergono in sostanza le seguenti tipologie di aiuti:

a) esenzione dalle imposte sui redditi per i primi cinque periodi di imposta. Per i periodi di imposta successivi, l'esenzione è limitata, per i primi cinque al 60 per cento, il sesto e settimo al 40 per cento e per l'ottavo e nono al 20 per cento. L'esenzione di cui alla presente lettera spetta fino a concorrenza dell'importo di euro 100.000 del reddito derivante dall'attività svolta nella zona franca urbana, maggiorato, a decorrere dal periodo di imposta in corso al 1o gennaio 2009 e per ciascun periodo d'imposta, di un importo pari a euro 5.000, ragguagliato ad anno, per ogni nuovo assunto a tempo indeterminato, residente all'interno del sistema locale di lavoro in cui ricade la zona franca urbana;

b) esenzione dall'imposta regionale sulle attività produttive, per i primi cinque periodi di imposta, fino a concorrenza di euro 300.000, per ciascun periodo di imposta, del valore della produzione netta;

c) esenzione dall'imposta comunale sugli immobili, a decorrere dall'anno 2008 e fino all'anno 2012, per i soli immobili siti nelle zone franche urbane dalle stesse imprese posseduti ed utilizzati per l'esercizio delle nuove attività economiche;

d) esonero dal versamento dei contributi sulle retribuzioni da lavoro dipendente, per i primi cinque anni di attività, nei limiti di un massimale di retribuzione definito con decreto del Ministro del lavoro e della previdenza sociale, solo in caso di contratti a tempo indeterminato, o a tempo determinato di durata non inferiore a dodici mesi, e a condizione che almeno il 30 per cento degli occupati risieda nel sistema locale di lavoro in cui ricade la zona franca urbana. Per gli anni successivi l'esonero è limitato per i primi cinque al 60 per cento, per il sesto e settimo al 40 per cento e per l'ottavo e nono al 20 per cento. L'esonero di cui alla presente lettera spetta, alle medesime condizioni, anche ai titolari di reddito di lavoro autonomo che svolgono l'attività all'interno della zona franca urbana;

pertanto, sulla base del testo normativo entrato in vigore, si può ritenere che ai sensi dell'articolo 70, la dotazione del suddetto Fondo viene ora destinata al finanziamento degli aiuti de minimis a favore delle piccole e micro imprese - come individuate dalla raccomandazione 2003/361/CE della Commissione del 6 maggio 2003 - che:

a) siano localizzate nelle aree dei territori abruzzesi di cui al citato articolo 10, comma 1-bis;

b) risultino già costituite o che si costituiranno entro il 31 dicembre 2014;

secondo alcune valutazioni e stime, si può ritenere che i sussidi alle imprese, voluti per compensare le difficoltà e i maggiori costi che ci sono nelle aree sottoutilizzate, siano inefficaci poiché si incentivano investimenti che sarebbero stati effettuati comunque, si introducono, inoltre, distorsioni di varia natura penalizzando imprenditori più capaci. Questo genere di aiuti può non produrre uno sviluppo durevole delle attività produttive, e rischia di dare respiro nel breve periodo ma di essere inefficace, in prospettiva di lungo periodo;

per elevare la qualità dei servizi e stimolare la crescita, problema nazionale ed europeo ma peculiare nel territorio aquilano, si potrebbero integrare le risorse attualmente esistenti (90 milioni di euro ex ZFU + circa 50 milioni di euro residuo asse VI Por-Fesr 2007-2013 ed individuare risorse finanziarie per L'Aquila nel Piano sviluppo e coesione ex Fas coordinato dal Ministro per la coesione territoriale che ha 4 linee di azione: istruzione, agenda digitale, occupazione, ferrovie) ed elaborare un pacchetto di misure volto a migliorare qualità dei servizi educativi, qualità del trasporto pubblico locale, diffusione dell'informatizzazione negli enti locali, banda larga su tutto il territorio, diffusione e qualità della raccolta differenziata dei rifiuti, quantità e qualità della regolazione condizionante la gestione d'impresa, elaborare misure per risolvere il problema idrogeologico del nucleo industriale di Pile, fornire un sistema di servizi idonee a tutte le aree industriali del comprensorio, sostenere la creazione di servizi di trasporto privato che integrino quello pubblico considerando l'enorme dispersione della popolazione sul territorio, incentivare un servizio di trasporto, ad esempio supermercato-abitazione, per ridurre congestione e costi di trasporto onde favorire nuovi consumi e migliorare le condizioni di vita delle famigli disperse in tutto il territorio, creare nuovi edifici scolastici nei comuni periferici (Scoppito, Tornimparte, eccetera) le cui scuole sono in forte sovrannumero favorendo la permanenza di numerose famiglie che diversamente sarebbero indotte a trasferirsi con ulteriori negative ripercussioni sui consumi locali, e così via. In sostanza, si potrebbero impegnare le risorse disponibili in un vero Piano per la crescita e la coesione sociale per L'Aquila e i comuni del terremoto, che ha caratteri di straordinaria necessità ed urgenza -:

quali misure urgenti intenda assumere per impegnare subito i 90 milioni degli aiuti de minimis per il territorio di L'Aquila e se intenda procedere ad una unificazione delle risorse disponibili per un Piano per la crescita sulla base di quanto prospettato in premessa. (4-15881)