ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15880

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 627 del 03/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO ELVIRA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 02/05/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 02/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15880
presentata da
ELVIRA SAVINO
giovedì 3 maggio 2012, seduta n.627

SAVINO. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti.
- Per sapere - premesso che:

il 16 aprile 2012 si è verificato il crollo del sottotetto di un'aula del primo circolo didattico «De Amicis» di Massafra (Taranto), per cause in corso di accertamento e, fortunatamente, è stata soltanto sfiorata una tragedia, poiché fino a circa un'ora prima dell'accaduto gli allievi erano presenti nell'aula;

già in passato erano state segnalate infiltrazioni d'acque e i genitori di alcuni allievi della scuola «De Amicis», nei giorni scorsi, avevano fatto cenno ad una «caduta di calcinacci»;

a seguito di un sopralluogo eseguito dalla commissione lavori pubblici del comune di Massafra è stata chiesta l'istituzione di una commissione d'inchiesta amministrativa;

il caso di Massafra non rappresenta però una vicenda isolata, infatti altri episodi analoghi si sono verificati in diverse scuole italiane e che è doveroso citare: il distacco di un cornicione dal tetto nell'Istituto comprensivo statale «Antonio Ugo Palermo» di Palermo nel settembre 2010; il crollo del soffitto all'istituto alberghiero di Ladispoli (Roma) nel novembre 2010; il crollo di una lastra di vetro all'Istituto tecnico «Belluzzi» di Bologna nel novembre 2010, il crollo di alcuni calcinacci del primo circolo didattico «Lombardo Radice» di Paternò (Catania) nel febbraio 2011 ed il crollo di parte del soffitto della scuola materna «Gazzaniga» di Pavia nel marzo 2011 hanno invece provocato il ferimento di alcuni studenti;

se in molti casi le tragedie sono state evitate perché gli eventi si sono verificati di notte, non bisogna purtroppo dimenticare le storie tristemente note dei ventisette alunni morti nel crollo della scuola «Jovine» di San Giuliano di Puglia (31 ottobre 2002) e di Vito Scafidi, lo studente che perse la vita nel crollo del soffitto avvenuto nel Liceo Darwin di Rivoli (novembre 2008);

secondo un'indagine svolta con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei ministri, il Ministero della gioventù ed in collaborazione con il dipartimento della protezione civile, su un campione di 88 edifici scolastici di diverse zone del Paese e i cui dati sono riportati nel IX rapporto nazionale sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici 2011, la situazione relativa alla sicurezza degli edifici scolastici è davvero allarmante. L'indagine infatti sottolinea il deficit di manutenzione (34 per cento delle scuole) e la necessita di interventi manutentivi ordinari (89 per cento dei casi) e di manutenzione straordinaria (31 per cento). Inoltre, soltanto il 41 per cento degli edifici scolastici monitorati sarebbe in possesso del certificato di agibilità statica;

secondo i dati diffusi dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca sarebbero 12.000 gli edifici scolastici che presentano elementi di particolare criticità, tra cui 390 in Abruzzo, 228 in Basilicata, 1.428 in Calabria, 300 in Campania, 467 in Emilia Romagna, 1.330 nel Lazio, 1.259 in Sicilia e 974 in Puglia;

l'articolo 3 della Convenzione internazionale sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza del 1989, sottoscritta da novanta Stati tra cui l'Italia (nel 1991), al comma 3 dispone: «...gli Stati vigilino affinché il funzionamento di istituzioni, servizi, istituti che hanno la responsabilità dei fanciulli e che provvedono alla loro protezione sia conforme alle norme stabilite dalle autorità competenti in particolare nell'ambito della sicurezza e della salute e per quanto riguarda il numero e la competenza del loro personale nonché l'esistenza di un adeguato controllo»;

l'Anagrafe dell'edilizia scolastica, istituita dalla legge n. 23 dell'11 gennaio 1996, finalizzata ad accertare la consistenza, la situazione e la funzionalità del patrimonio edilizio scolastica, doveva rappresentare uno strumento importante che fornisse una visione chiara ed analitica dello stato dell'edilizia scolastica, anche attraverso la mappatura degli stessi, sia ai fini della programmazione di interventi di manutenzione ed ampliamento da parte degli enti locali, sia per la gestione quotidiana da parte di province, comuni e singole unità scolastiche;

nonostante siano trascorsi diversi anni, ad oggi non si è realizzato il pieno completamento dell'Anagrafe edilizia scolastica, mentre invece risulta urgente ed improcrastinabile programmare gli interventi necessari per la messa in sicurezza degli edifici scolastici e, a tal fine, non più rinviabile procedere ad una loro mappatura dettagliata e completa;

di recente nel decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5 (sulle semplificazioni), convertito con modificazioni dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, sono contenute novità per l'edilizia scolastica: si prevede infatti l'approvazione da parte del CIPE di un piano nazionale di edilizia scolastica avente ad oggetto la realizzazione di interventi di ammodernamento e recupero del patrimonio scolastico esistente, anche ai fini della messa in sicurezza degli edifici di costruzione e completamento di nuovi edifici scolastici;

nel Piano nazionale di riforma contenuto nel documento di economia e finanza 2012 si ricorda che nel 2011 è stato avviato un piano di edilizia scolastica per dotare soprattutto le regioni meridionali di strutture conformi ai più moderni standard didattici e per ridurre la spesa delle amministrazioni locali per locazione passiva di edifici non idonei all'uso scolastico -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza delle situazioni descritte in premessa e quali iniziative intendano adottare, nell'ambito delle loro competenze, in merito alla manutenzione ed alla messa in sicurezza degli edifici scolastici, anche al fine di tutelare l'incolumità degli studenti e di tutti i soggetti facenti parte del mondo scolastico;

se non ritengano necessario indicare con chiarezza competenze e responsabilità dei diversi soggetti preposti in materia di sicurezza scolastica e, in particolare, le ragioni del mancato completamento dell'Anagrafe dell'edilizia scolastica;

se non ritengano opportuno assumere iniziative di competenza per incrementare ulteriormente le risorse per la messa in sicurezza dell'edilizia scolastica sull'intero territorio nazionale.(4-15880)