ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15842

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: MARMO ROBERTO
Gruppo: POPOLO E TERRITORIO (NOI SUD-LIBERTA' ED AUTONOMIA, POPOLARI D'ITALIA DOMANI-PID, MOVIMENTO DI RESPONSABILITA' NAZIONALE-MRN, AZIONE POPOLARE, ALLEANZA DI CENTRO-ADC, LA DISCUSSIONE)
Data firma: 24/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 24/04/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15842
presentata da
ROBERTO MARMO
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

MARMO. -
Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la società Poste italiane spa nei giorni 13 e 14 aprile 2012 ha presentato la riorganizzazione del settore servizi postali sostanziatasi nel progetto denominato «interventi servizi postali»;

detto progetto prevede provvedimenti che, se attuati, produrrebbero 1.763 esuberi nelle prime regioni di applicazione, e cioè Toscana, Piemonte, Marche, Emilia Romagna e Basilicata, nonostante Poste italiane spa abbia recentemente festeggiato un incremento di utili;

stando ai dati diffusi da Poste italiane spa, il piano genererebbe un taglio del 20 per cento che, riprodotto su scala nazionale, si sostanzia in circa 12.000 esuberi;

il succitato progetto di riordino sarebbe dettato, stando a quanto sostenuto dal management di Poste italiane spa, dalla riduzione della corrispondenza e dalla conseguente necessità di provvedere al taglio del personale in esubero;

per la provincia di Asti la ricaduta in termini occupazionali si concretizzerà con 21 esuberi, su un organico di 204 addetti con la possibile eliminazione di 18 zone di recapito;

il nuovo piano di riorganizzazione dei servizi postali è del tutto privo di una prospettiva di crescita da attuare attraverso nuovi investimenti in termini di risorse finanziarie e umane, né tantomeno sono indicate delle soluzioni ai problemi della diminuzione dei flussi e di un ulteriore supporto allo sviluppo e alla concorrenza;

già nel mese di luglio del 2010 la società Poste italiane spa aveva delineato un nuovo modello organizzativo razionalizzando 24 zone di recapito su tutta la provincia, da cui scaturirono ben 25 esuberi, tutti scongiurati grazie all'impegno sindacale fondamentale per conseguire la rivisitazione delle scelte aziendali di Poste spa;

da presidente della provincia di Asti, per due mandati, l'interrogante ha affrontato spesso la crisi del servizi postali locali attraverso la convocazione di tavoli di discussione su orari degli sportelli periferici, sulla chiusura delle sedi sparse per la provincia, sull'efficienza dei servizi resi, trovando accordi per evitare ricadute negative sul territorio;

grazie a questo impegno e alla dedizione delle forze sindacali, 13 dei 25 lavoratori dichiarati in esubero transitarono nel settore bancoposta mentre gli altri 12, in vista di accordi precisi e condivisi, decisero di accedere alla pensione anticipata attraverso l'esodo incentivato che, fino al 31 dicembre 2011, era valutabile dai lavoratori interessati;

nel caso specifico, il management di Poste italiane spa non ha ritenuto necessario indicare quale futuro attende i 21 dipendenti dichiarati in esubero, dimostrando così secondo l'interrogante una sconcertante indifferenza per il futuro dei propri lavoratori;

a giudizio dell'interrogante, l'ipotesi di tagli prospettati da Poste italiane spa è figlia di politiche gestionali poco avvedute di un ente che avrebbe potuto - e può ancora - essere il fiore all'occhiello del servizio di consegna della corrispondenza nazionale e che invece preferisce scaricare sui dipendenti le colpe dei manager;

a giudizio dell'interrogante, l'Esecutivo dovrebbe chiedersi, ad esempio, cosa Poste italiane abbia fatto per adeguarsi al nuovo modo di comunicare, fatto sempre meno di lettere e pacchi e sempre di più di mail, podcast, blog e siti internet, e perché Poste italiane non abbia pensato ad aprire Internet-point nelle sue filiali in modo da permettere a tutti gli utenti, anche quelli in età avanzata e poco avvezzi ad usare le nuove tecnologie, di accedere a Internet con tutti i servizi conseguenti che significano non solo comunicazione scritta, ma anche fonìa e video;

a giudizio dell'interrogante, il Ministro dello sviluppo economico dovrebbe interrogarsi sul perché Poste italiane spa non abbia pensato di avviare corsi di alfabetizzazione tecnologica rivolti ad anziani, giovani e stranieri e quali strumenti il management aziendale abbia elaborato per andare incontro alle esigenze, sempre più drammatiche, dei pensionati, una fascia sociale sempre più ampia in Italia;

è necessario, pertanto, che l'Esecutivo chieda al management di Poste italiane spa cosa intenda fare per diventare un'azienda moderna che accetta le sfide future senza usare la scorciatoia della riduzione di personale per salvare i bilanci;

il piano «interventi servizi postali» mal si concilia con i provvedimenti introdotti dal Governo con il decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011, il cosiddetto «Salva Italia», che ha disposto che le pensioni di importo superiore a mille euro debbano essere erogate con strumenti di pagamento elettronici, bancari o postali, intensificando la necessità di una maggiore diffusione territoriale degli uffici e dei servizi postali, in particolare a favore delle persone anziane -:

quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare alla luce di quanto suesposto e se intenda avallare il piano di riorganizzazione aziendale approvato da Poste italiane spa denominato «interventi servizi postali», in particolare per quanto riguarda la provincia di Asti;

se non ritenga necessario avviare un confronto sulle strategie future della società Poste italiane spa, anche alla luce delle riforme recentemente introdotte dall'Esecutivo. (4-15842)