ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15766

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 624 del 19/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: CONCIA ANNA PAOLA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 19/04/2012
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15766
presentata da
ANNA PAOLA CONCIA
giovedì 19 aprile 2012, seduta n.624

CONCIA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


nell'elenco ufficiale delle patologie e dei traumatismi, figuranti nella versione Icd 9 Cm da ultimo modificata con decreto ministeriale 18 dicembre 2008, a firma Ministro pro tempore Fazio, entrato in vigore il 1o gennaio 2009, a pagina 514, capitolo 302, paragrafo 0, è inserito il «lesbismo ego distonico», che viene dunque classificato a tutti gli effetti come malattia per gli enti pubblici e per l'Inps, che sulla base di quegli elenchi certifica disabilità e invalidità, per comuni e regioni, ospedali e istituti di previdenza;


per lo Stato italiano, dunque, ad oggi, il lesbismo è ufficialmente annoverato come «patologia»;


lo si è appreso dal settimanale l'Espresso, che ha svolto un'inchiesta sull'omofobia in Italia;


tale presunta patologia è ormai scomparsa da anni dall'elenco in vigore nella comunità internazionale: l'Organizzazione mondiale della sanità ha infatti cancellato l'omosessualità dall'elenco ufficiale delle malattie già nel 1993;


l'elenco nella versione Icd 9, attualmente in vigore, è la traduzione di un documento dell'Agenzia federale americana, che è, in effetti, già decaduto e sostituito da anni a livello internazionale dal modello successivo, «Icd 10», dove il riferimento al lesbismo non c'è più;


il Ministero della salute ha diffuso una nota nella quale «si precisa che la versione italiana dell'ICD-9-CM recepisce la classificazione internazionale attualmente in uso negli Stati Uniti. Il Dipartimento della Salute del Governo americano ha predisposto l'adozione della nuova classificazione, denominata ICD-10-CM, che entrerà in vigore il 1o ottobre 2013. L'iter italiano di aggiornamento, quindi, sta avvenendo secondo la tempistica ordinaria e senza alcun ritardo burocratico»;


in realtà si tratta di un ritardo inaccettabile che non fa altro che accomunare il nostro Paese a quei paesi in cui l'omosessualità è considerata un reato perseguibile con la pena di morte -:


se il Ministro non ritenga che il mancato adeguamento al modello Icd 10, che da anni ha sostituito a livello internazionale il precedente Icd 9 in cui si classificava il lesbismo come disturbo ego-distonico e che si scopre essere ancora in vigore nel nostro Paese, sia un fatto estremamente grave, e se non ritenga, dunque, di dover superare con urgenza qualunque difficoltà procedurale con un provvedimento che adegui immediatamente la nostra normativa alla nuova classificazione dell'Organizzazione mondiale della sanità, cancellando così definitivamente la dicitura «lesbismo ego distonico» dall'elenco delle patologie figuranti nella versione Icd 9. (4-15766)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-15766 presentata da
ANNA PAOLA CONCIA

Risposta. - In riferimento alla questione sollevata con l'interrogazione parlamentare in esame, si ritiene opportuno presentare alcune considerazioni preliminari e metodologiche.
Il codice 302.0 dell'«International classification of diseases 9 clinical modification (ICD-9-CM)», ovvero lo strumento internazionale utilizzato per la definizione delle diagnosi e dei traumatismi nei ricoveri (usato in Italia per le schede di dimissione ospedaliera) riporta la definizione di «orientamento sessuale ego distonico», che, secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, si ha quando l'identità di genere o la preferenza sessuale (eterosessuale, omosessuale, bisessuale o prepuberale) non è in dubbio, ma l'individuo desidererebbe che fosse diversa a causa di disordini psicologici e del comportamento associati.
Sulla base di questi assunti, va rilevato che non vi è alcun fondamento nel ritenere che esista una classificazione come patologia di un qualsivoglia orientamento sessuale.
Il «lesbismo ego distonico» e la «omosessualità ego distonica» (quest'ultima definizione è presente non nell'elenco sistematico delle malattie ma nell'indice alfabetico) sono citati unicamente con lo scopo di indicare che essi vanno ricondotti nella categoria generale dell'orientamento sessuale ego distonico e, quindi, identificati con il codice 302.0.
Per quanto concerne gli aspetti riguardanti il regime di ricovero ospedaliero in relazione alla tematica in questione, si segnala che, attualmente, nelle schede di dimissione ospedaliera, relativamente alle patologie che caratterizzano il ricovero, alle procedure diagnostico-terapeutiche applicate durante lo stesso e alla remunerazione delle prestazioni ospedaliere erogate, vengono utilizzate la versione italiana 2007 della ICD-9-CM e la versione 24 del sistema di classificazione delle prestazioni ospedaliere «Diagnosis related groups» (DRG), secondo quanto stabilito nel decreto ministeriale del 18 dicembre 2008.
Come previsto nel decreto, presso il Ministero della salute è attivo un progetto per l'aggiornamento delle classificazioni, comprese le modifiche delle classificazioni internazionali che sono necessarie per adeguare le stesse alla realtà di ogni Paese; attualmente, ciò avviene in seguito alla disponibilità di una nuova classificazione e non semplicemente nella revisione della versione in uso.
L'iter del passaggio da un sistema di classificazione ad un altro comporta una serie di azioni e una tempistica tecnica (e non «burocratica») molto diversa rispetto a quelle necessarie per l'aggiornamento da una versione all'altra dello stesso sistema di classificazione.
La diversità riguarda l'importante impatto sui sistemi informativi per l'adeguamento strutturale e organizzativo, ma anche l'impatto sui sistemi che usano direttamente il contenuto informativo delle schede di dimissione ospedaliera (SDO) a scopo programmatico e valutativo come, per esempio, il sistema di garanzie per il monitoraggio dell'assistenza sanitaria e la griglia dei livelli essenziali di assistenza-LEA, in termini di confronti temporali e geografici degli indicatori.
È evidente che la complessità dell'iter (sempre tecnica e non «burocratica») è necessaria per garantire un prodotto di alta qualità informativa omogenea in tutto il territorio nazionale e, pertanto, coinvolge diversi «attori» e prevede decisioni sequenziali e la conseguente approvazione di nuove normative da parte di diversi tavoli, enti, strutture, eccetera.
La procedura descritta non riguarda la modifica di un singolo codice alla volta, ma tale procedura prevede di rilevare tutti gli aspetti e risolvere tutte le criticità emerse dall'uso consuetudinario della precedente classificazione in tutte le strutture di ricovero italiane.
Il processo di aggiornamento dei sistemi di classificazione in Italia, come negli altri Paesi, è un percorso globale e continuo che si svolge per tappe successive e nel corso del quale ogni tappa è contraddistinta da un provvedimento o un decreto che permetta di mantenere e migliorare l'omogeneità territoriale del nostro Paese, al fine di assicurare l'equità dell'assistenza sanitaria e della promozione della salute.
In conclusione, per fornire, a tal proposito un'idea e un termine di confronto con un importante Paese del mondo, si ritiene opportuno far presente che la versione italiana della ICD-9-CM recepisce la classificazione internazionale attualmente in uso negli Stati Uniti d'America.
Il dipartimento della salute del Governo americano ha predisposto l'adozione della nuova classificazione, denominata ICD-10-CM, che entrerà in vigore il 1o ottobre 2013. L'iter italiano di aggiornamento, quindi, sta avvenendo secondo la tempistica ordinaria.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.