ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15717

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 621 del 16/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: FORMISANO ANIELLO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 16/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 16/04/2012
Attuale delegato a rispondere: RAPPORTI CON IL PARLAMENTO delegato in data 21/12/2012
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
GIARDA DINO PIERO MINISTRO SENZA PORTAFOGLIO - (RAPPORTI CON IL PARLAMENTO)
Fasi iter:

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15717
presentata da
ANIELLO FORMISANO
lunedì 16 aprile 2012, seduta n.621

ANIELLO FORMISANO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri.
- Per sapere - premesso che:

la legge n. 249 del 31 luglio 1997 ha istituito l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (AGCOM), autorità indipendente destinata a vigilare e garantire la corretta competizione degli operatori della comunicazione e a tutelare i fruitori, rispondendo del proprio operato al Parlamento;

con il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 febbraio 1998 si individuò come sede dell'autorità la città di Napoli, nel rispetto delle prescrizioni di cui alla legge generale istitutiva delle autorità indipendenti n. 481 del 14 novembre 1995 che stabiliva che le autorità di servizi non potessero aver sede nella medesima città in ragione dell'esigenza di distribuire sull'intero territorio nazionale tali organismi;

lostesso decreto stabilì che la pianta organica provvisoria del personale fosse di 320 unità, dato poi confermato dalla legge finanziaria del 2004;

nel 1999 fu istituita anche la sede di rappresentanza di Roma dove vennero destinate inizialmente circa 40 unità stabili (staff del presidente e commissari) ed altrettante con assegnazioni temporanee;

ildecreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2007 sancisce definitivamente Roma come «sede secondaria» dell'Autorità;

tra il 2003 e il 2007 si è assistito ad un continuo depauperamento delle funzioni e degli uffici dalla sede principale di Napoli a quella secondaria di Roma e, mentre si stanziano investimenti per milioni di euro per quest'ultima, sono ormai anni che non si investe più nella sede di Napoli;

attualmente nei 15 mila metri quadri della sede di Napoli sono impiegate circa 100 unità, mentre nei 12 mila metri quadri di Roma è concentrata la maggior parte del personale; infatti a Roma ormai si svolgono la quasi totalità delle riunioni del consiglio e delle commissioni, vi si sono stabiliti il segretario generale e il servizio giuridico; l'intera dirigenza vi permane stabilmente con rarissime presenze presso la sede di Napoli;

nella sede di Roma si svolgono formalmente tutte le attività di supporto come gestione dei contratti, degli stipendi, del bilancio, della contabilità, dei servizi informatici e le funzioni in materia di audiovisivo e, di fatto, quelle di telecomunicazione di competenza della sede di Napoli, tutto ciò per effetto del continuo trasferimento di unità che, continuando a svolgere le medesime funzioni, impoveriscono le attività di competenza napoletana;

il consiglio dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni sostiene che questo «spostamento» rientra nel programma di contenimento delle spese, giustificando altresì i primi licenziamenti nel 2009 nella sede di Napoli;

tutto quanto premesso è stato più volte portato all'attenzione della Presidenza del Consiglio dai deputati Andrea Sarubbi (4-02232) e Francesco Barbato (4-07789) e dal senatore Elio Lannutti (4-05784), senza che sia mai pervenuta una risposta;

in questi ultimi mesi si discute molto sull'importanza della spinta economica che può infondere il Mezzogiorno, della capacità di reazione che questo territorio può dare e al tempo stesso della necessità di ivi creare posti di lavoro -:

se il Presidente del Consiglio non ritenga di dover chiarire i limiti dell'autonomia organizzativa propria dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, affinché sia rispettata la volontà del legislatore con l'equilibrata distribuzione delle funzioni fra le due sedi dell'Autorità così come previsto dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2007 per fare in modo che la città di Napoli conservi una così importante sede di prestigio istituzionale e una risorsa per nuove fonti occupazionali. (4-15717)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-15717 presentata da
ANIELLO FORMISANO

Risposta. - Con riferimento a quanto richiesto con l'atto di sindacato ispettivo in oggetto, concernente la doppia sede dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), si fa presente quanto segue.
La legge 31 luglio 1997, n. 249, istitutiva dell'autorità per le garanzie nelle comunicazioni, non conteneva alcun riferimento alla sede e solo con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 27 febbraio 1998 è stata individuata in Napoli la sede dell'autorità, in attuazione della legge n. 481 del 1995 che, istituendo le autorità di regolazione di settore (energia elettrica e gas e telecomunicazioni), poneva come unico vincolo alla discrezionalità del Governo quello che le due autorità di regolazione non avessero sede legale nella stessa città (l'autorità per l'energia elettrica ed il gas ha sede a Milano).
Già dal primo regolamento di organizzazione e funzionamento approvato il 16 giugno 1998, l'autorità aveva previsto un ufficio di rappresentanza a Roma.
Il successivo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2007, in occasione della rideterminazione della pianta organica ai sensi dell'articolo 1 comma 54, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, similmente a quanto disciplinato per la Consob, ha previsto per l'autorità due sedi: la sede legale di Napoli e quella secondaria operativa di Roma.
L'esigenza di una bipartizione della presenza tra Napoli e Roma è divenuta via via più pressante con l'entrata a regime delle attività e con i nuovi e rilevanti compiti di garanzia che la legge ha affidato a questa autorità. Negli anni si è consolidata una rilevante prassi istituzionale di continua consultazione fra l'autorità e gli organi costituzionali, in primis con il Parlamento, con cui, con regolare frequenza l'autorità è chiamata ad interloquire in materie di sua competenza. Frequente e quotidiana è anche l'interlocuzione con il Governo e le altre autorità ed istituzioni presenti nella capitale.
Nel 2000 la legge n. 28 ha investito l'autorità di un ulteriore compito di grande rilevanza istituzionale: la vigilanza sulla parità di accesso ai mezzi di informazione da parte delle forze politiche (par condicio); in particolare, ha previsto che la consultazione tra commissione parlamentare per l'indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi e l'autorità prima di adottare gli atti di competenza.
Il legislatore ha inoltre affidato all'Agcom il compito di vigilare sul servizio pubblico radiotelevisivo, attività che richiede una costante e qualificata presenza presso la sede di Roma. Norme successive, tra cui quelle sulla vigilanza del conflitto d'interessi e sul settore postale, hanno accentuato la necessita di un costante raccordo dei vertici dell'autorità con istituzioni ed enti pubblici presenti nella capitale.
Valutazioni simili possono essere espresse anche in relazione alla gestione del contenzioso concernente i provvedimenti dell'autorità, attribuito «in via esclusiva ed inderogabile al tribunale amministrativo regionale del Lazio» dell'articolo 1, comma 26, della legge 31 luglio 1997, n. 249.
È stata quindi l'esperienza maturata nell'operatività dell'autorità, in ragione della specificità delle funzioni ad essa attribuite, che ha indotto a rivedere con il necessario senso critico l'originaria allocazione funzionale di Agcom. La sostanziale equiparazione della sede di Roma a quella di Napoli ha consentito indubbiamente un più efficace svolgimento dei compiti istituzionali, tramite il costante coordinamento con le attività legislative e governative di interesse, ed anche una più fattiva partecipazione ai consessi internazionali e specificamente a quelli comunitari, nonché migliori sinergie con le amministrazioni centrali e le altre autorità.
Si è imposta, anche in considerazione della seria congiuntura economica, una razionalizzazione delle funzioni e dell'organizzazione del lavoro nelle sedi di servizio al fine di conseguire maggiore efficienza e minori spese sotto il profilo logistico ed amministrativo, attesa anche la necessità di allocare il personale che il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2007 stabiliva fosse progressivamente aumentato fino a 419 unità.
Per quanto riguarda la questione delle spese per canoni di locazione delle sedi dell'autorità e i corrispondenti oneri a carico del bilancio pubblico, si sottolinea che, a partire dal 2005, il contributo dello stato al finanziamento dell'autorità si è drasticamente ridotto: nell'anno in corso è stato pari a 157.000 euro e, a partire dal 2013, il contributo sarà completamente azzerato. Il finanziamento dell'Agcom resta quindi a carico del mercato regolato e, quindi, delle imprese operanti nel mercato delle comunicazioni.
Si ricorda, tra l'altro, che la legge 23 dicembre 2009. n. 191, per il triennio 2010-2012 ha imposto ad Agcom di versare, prelevandoli dal proprio bilancio, 25.9 milioni di euro ad antitrust, garante privacy e garante scioperi che presentavano seri problemi di equilibrio finanziario. Tali risorse reperite e rese disponibili grazie ad una gestione attenta e razionale del bilancio dell'autorità.
Quanto all'affitto della sede di Napoli presso il centro direzionale, di proprietà del gruppo Caltagirone, risale a 14 anni orsono e a più riprese - ma purtroppo senza successo - è stata richiesta la disponibilità di una sede pubblica al demanio, che ha in ogni caso accertato la congruità dei canoni di locazione, sia dell'immobile di Napoli che di quello locato a Roma.
Nell'ottica di un'organizzazione più efficiente e razionale si è scelto di riunire in un unico edificio gli uffici di Roma provvedendo altresì a disporre una progressiva riduzione dei piani occupati nella sede napoletana di Torre Francesco dagli originari 24 agli attuali 16 (di cui due occupati dalle sezioni di polizia delle comunicazioni e guardia di finanza che collaborano con Agcom, per arrivare a breve a un totale di 13 piani a seguito di un'ulteriore razionalizzazione degli spazi disposta recentemente dal nuovo consiglio.
Conclusivamente, si ribadisce che il bilancio dell'autorità non grava se non in misura insignificante sui conti pubblici, essendo attualmente pressoché interamente finanziato (99,8 per cento) dal contributo degli operatori del settore.

Il Ministro per i rapporti con il Parlamento: Dino Piero Giarda.