ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15156

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 596 del 01/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: DI GIUSEPPE ANITA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 01/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 01/03/2012
Stato iter:
19/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2012
ORNAGHI LORENZO MINISTRO - (BENI E ATTIVITA' CULTURALI)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 17/10/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/12/2012

CONCLUSO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15156
presentata da
ANITA DI GIUSEPPE
giovedì 1 marzo 2012, seduta n.596

DI GIUSEPPE. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

nel 1978 durante i lavori per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto fu scoperto un giacimento preistorico in località «La Pineta» di Isernia, rivelatosi immediatamente un ritrovamento eccezionale, perché, oltre ad essere stato giustamente definito il più grande e più ricco giacimento preistorico d'Europa, secondo gli archeologi, fu abitato circa 730.000 anni fa da ominidi di Homo erectus, definiti col nome di Homo Aeserniensis; scoperta fondamentale per l'analisi della storia dei primi insediamenti europei;

per tutelare il giacimento preistorico e data l'enorme quantità di reperti rinvenuti, che documentano una delle fasi più antiche del popolamento del continente europeo e che costituiscono un punto nodale per lo studio della preistoria italiana ed europea, si ritenne necessario costruire il museo del paleolitico di Isernia per esporre tutti gli oggetti provenienti dallo scavo archeologico di «La Pineta», prevedendo inoltre una sede museale in località Santa Maria delle Monache dove proseguono gli scavi del paleosuolo;

con la legge 28 ottobre 1986, n. 730, venne assegnata all'allora Ministero per i beni culturali ed ambientali la somma di 10 miliardi di lire per la sistemazione definitiva dell'area degli scavi del museo nazionale del paleolitico di Isernia; il progetto prevedeva l'utilizzazione dell'intera somma per la realizzazione di un museo laboratorio moderno e funzionale;

il 9 marzo 2000, il Ministro pro tempore Giovanna Melandri e l'allora presidente della regione Molise Marcello Veneziale sottoscrissero un accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali per sbloccare, in maniera «immediata», i fondi per gli «investimenti previsti in specifici settori di intervento»; nel caso del museo del paleolitico di Isernia, l'accordo di programma quadro interveniva nel settore «beni e attività culturali», sbloccando fondi regionali per un totale di 4 miliardi e duecento milioni di lire per il «completamento ed allestimento delle opere per la fruizione e l'accessibilità dell'area museale», (identificate come «risorse aggiuntive della regione»), a fronte di oltre 5 miliardi di lire già stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali sui fondi lotto '98/2000, per un totale quindi di 5 milioni di euro circa;

come certificato dal nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, con dati aggiornati al 16 settembre 2011, nel programma operativo regionale 2000-2006 furono stanziati, oltre ai miliardi di lire già spesi, altri euro 2.220.764,67, «per la strada di collegamento e sistemazione area esterna»; euro 546.903,52 per il «completamento e funzionalizzazione della struttura»; euro 100.000,00 per «lavori urgenti di messa in sicurezza della nuova struttura museale in località La Pineta per consentire lo spostamento del paleosuolo dal Museo di Santa Maria delle Monache», il tutto per una spesa totale di euro 2.867.668,19;

già nel giugno 2009, l'amministrazione comunale di Isernia riteneva «non più differibile, per l'economia della Città, l'apertura del Museo stante il notevole tempo trascorso dall'inizio della costruzione», ponendosi l'obiettivo di aprire il museo entro il 31 dicembre 2009, elencando «le problematiche e carenze da superare per poter completare l'edificio e renderlo funzionale ed agibile», così testualmente descritte: a) presenza di infiltrazioni di acque meteoriche ed umidità in più punti dell'immobile, proveniente dalle coperture e dagli infissi; b) mancanza di raccolta delle acque di molti discendenti pluviali e mancanza di alcune griglie di raccolta delle acque piovane, nonché di alcuni tratti di tubazione necessaria per raccogliere e smaltire le acque piovane; c) portico, di ingresso e collegamento con il padiglione Paleosuolo e quello degli scavi da completare con pavimentazione e la controsoffittatura; d) assenza di parte della pavimentazione e precisamente all'ingresso, alla rampa di accesso alla sala espositiva e intorno all'area ove è prevista l'esposizione del Paleosuolo; e) assenza sulla gradinata e sul percorso sovrastante il Paleosuolo di apposito parapetto per evitare la caduta delle persone; f) necessità di opere di sistemazione esterna, per consentire l'accesso ai disabili ed eliminare infiltrazioni al piano seminterrato del fabbricato; g) mancanza di tinteggiatura interna in alcuni locali; h) mancanza di corpi illuminanti; i) necessità di prevedere opere per l'allestimento museale ed arredi; l) necessità di procedere a vari ripristini e completamenti interni già previsti nei lavori appaltati dalla Soprintendenza e necessari per la chiusura del cantiere (realizzazione battiscopa, finiture della gradinata, finiture porte interne, completamenti del parquet, riparazioni delle aree di parquet ammalorate, riprese di tinteggiatura e altro); m) sistemazione di una estesa porzione del parquet del piano seminterrato deformatosi e quasi del tutto inutilizzabile a causa di infiltrazioni di acqua piovana verificatasi in concomitanza di un intenso temporale tempo addietro; n) necessità dell'acquisizione del certificato di prevenzione incendi (CPI) da parte dei vigili del fuoco; o) necessità di ottenimento del certificato di agibilità dell'intera struttura da parte del comune di Isernia;

i contenuti dell'accordo di programma quadro tra la regione Molise e il Ministero per i beni e le attività culturali identificavano «significative risorse per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, particolarmente in relazione alle presenze di interesse archeologico o monumentale, responsabilizzando i soggetti proprietari, promuovendone il diretto coinvolgimento finanziario ed organizzativo e mirando ad azioni di recupero organiche e chiaramente finalizzate per assicurare anche un recupero funzionale oltre che fisico dei beni» prevedendo nel punto A dello stesso accordo di programma quadro la «piena attivazione del museo del Paleolitico di Isernia»;

a distanza di 30 anni dall'inizio dei lavori di costruzione del museo del paleolitico di Isernia, il museo risulta, a quanto conta all'interrogante, ancora non ultimato, praticamente abbandonato e chiuso al pubblico, casa che cagiona un danno irreparabile e rischia di distruggere, per sempre, il patrimonio preistorico non solo del Molise ma dall'intera umanità -:

se il Ministro interrogato, nell'ambito della propria competenza, non ritenga necessario promuovere un'ispezione per appurare se vi sia stata, dai primi anni novanta in poi, una corretta conduzione della Soprintendenza, inclusi i rapporti tra imprese, progettisti e direttori dei lavori che si sono aggiudicati i vari incarichi e appalti;

come il Ministro intenda acclarare i motivi per cui i lavori di costruzione del museo del Paleolitico di Isernia, non ancora terminati, siano fermi, ed il perché l'area museale sia chiusa al pubblico;

se non sia necessario istituire un tavolo tecnico ad hoc per tutelare i reperti rinvenuti ed il sito archeologico stesso. (4-15156)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 19 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 736
All'Interrogazione 4-15156 presentata da
ANITA DI GIUSEPPE

Risposta. - In riferimento all'interrogante in esame, indicata in oggetto, con il quale l'interrogante chiede di conoscere le motivazioni che hanno determinato i ritardi nella realizzazione del museo del Paleolitico ad Isernia, nonché chiarimenti relativi agli accadimenti databili dall'anno 2009, si rappresenta quanto segue.
Il 23 febbraio 2009, la regione Molise ha assunto la delibera di assegnazione al comune di Isernia di 546.903,52 euro; per il completamento della struttura espositiva del paleolitico.
L'anno 2009 è, tuttavia, trascorso senza che il finanziamento disposto dalla regione venisse concretamente assegnato al comune di Isernia, il quale aveva, intanto, provveduto ad espletare la gara d'appalto per l'esecuzione dei lavori.
Nell'ottobre del 2010, la regione Molise, non potendo ancora concretamente stanziare, per sopravvenuti problemi di bilancio, i circa 540.000 euro deliberati per il museo, a fronte di sollecitazioni del comune, ha deliberato un ulteriore stanziamento di 100.000 euro, per la cui utilizzazione ha redatto un apposito stralcio progettuale, con l'assistenza della direzione regionale, la quale a chiesto ed ha ottenuto che la direzione dei lavori fosse effettuata da funzionari di questo ministero.
I lavori di completamento del museo del paleolitico sono ripresi nel marzo del 2011 con l'effettiva assegnazione dei 100.000 euro; a settembre 2011 i 540.000 euro, precedentemente deliberati dalla regione, sono pervenuti al comune, che, nell'ottobre 2011, ha affidato ad apposita impresa specializzata la catalogazione, la verifica dello stato di conservazione, il restauro e la ricollocazione sul paleosuolo, appositamente sistemato nell'ambiente espositivo a ciò deputato, dei circa 5.000 reperti costituenti il materiale paleontologico rinvenuto.
Dette lavorazioni hanno richiesto alcuni mesi per essere completate.
La struttura è stata aperta in data 14 aprile 2012, in concomitanza con l'avvio della XIV settimana della cultura.
L'ambiente, dove è esposto il paleosuolo è stato reso più interessante, anche sotto il profilo divulgativo e didattico, dall'allestimento di un sistema multimediale che consente al visitatore di capire a quali animali preistorici appartengano i reperti rinvenuti durante le ricerche ed esposti alla pubblica fruizione.
Per quel che riguarda la necessità di istituire tavoli tecnici per tutelare e valorizzare al meglio i reperti, appare opportuno segnalare, oltre a quanto già esposto in materia di tutela, assicurata dalle operazioni di catalogazione, verifica dello stato di conservazione ed esposizione di detti reperti, che, ai fini di una migliore comprensione, da parte dei visitatori, dell'importanza scientifica del ritrovamento, la competente direzione regionale ha stipulato un apposito accordo con le università del Molise e di Ferrara, quest'ultima titolare dello scavo archeologico, in esito al quale è stato istituito un servizio di assistenza didattica alle visite, diretto da una ricercatrice dell'università del Molise, paleontologa, ed assicurato da un gruppo di archeologi formatisi presso varie università ed operanti presso una struttura dipendente dell'università del Molise. In tal modo si è offerta una opportunità di lavoro qualificato anche a dei giovani archeologi, che hanno così occasione di maturare esperienze appaganti sia sul piano scientifico che lavorativo.

Il Ministro per i beni e le attività culturali: Lorenzo Ornaghi.