DI GIUSEPPE. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
nel 1978 durante i lavori per la costruzione della superstrada Napoli-Vasto fu scoperto un giacimento preistorico in località «La Pineta» di Isernia, rivelatosi immediatamente un ritrovamento eccezionale, perché, oltre ad essere stato giustamente definito il più grande e più ricco giacimento preistorico d'Europa, secondo gli archeologi, fu abitato circa 730.000 anni fa da ominidi di Homo erectus, definiti col nome di Homo Aeserniensis; scoperta fondamentale per l'analisi della storia dei primi insediamenti europei;
per tutelare il giacimento preistorico e data l'enorme quantità di reperti rinvenuti, che documentano una delle fasi più antiche del popolamento del continente europeo e che costituiscono un punto nodale per lo studio della preistoria italiana ed europea, si ritenne necessario costruire il museo del paleolitico di Isernia per esporre tutti gli oggetti provenienti dallo scavo archeologico di «La Pineta», prevedendo inoltre una sede museale in località Santa Maria delle Monache dove proseguono gli scavi del paleosuolo;
con la legge 28 ottobre 1986, n. 730, venne assegnata all'allora Ministero per i beni culturali ed ambientali la somma di 10 miliardi di lire per la sistemazione definitiva dell'area degli scavi del museo nazionale del paleolitico di Isernia; il progetto prevedeva l'utilizzazione dell'intera somma per la realizzazione di un museo laboratorio moderno e funzionale;
il 9 marzo 2000, il Ministro pro tempore Giovanna Melandri e l'allora presidente della regione Molise Marcello Veneziale sottoscrissero un accordo di programma quadro in materia di beni e attività culturali per sbloccare, in maniera «immediata», i fondi per gli «investimenti previsti in specifici settori di intervento»; nel caso del museo del paleolitico di Isernia, l'accordo di programma quadro interveniva nel settore «beni e attività culturali», sbloccando fondi regionali per un totale di 4 miliardi e duecento milioni di lire per il «completamento ed allestimento delle opere per la fruizione e l'accessibilità dell'area museale», (identificate come «risorse aggiuntive della regione»), a fronte di oltre 5 miliardi di lire già stanziati dal Ministero per i beni e le attività culturali sui fondi lotto '98/2000, per un totale quindi di 5 milioni di euro circa;
come certificato dal nucleo di valutazione degli investimenti pubblici, con dati aggiornati al 16 settembre 2011, nel programma operativo regionale 2000-2006 furono stanziati, oltre ai miliardi di lire già spesi, altri euro 2.220.764,67, «per la strada di collegamento e sistemazione area esterna»; euro 546.903,52 per il «completamento e funzionalizzazione della struttura»; euro 100.000,00 per «lavori urgenti di messa in sicurezza della nuova struttura museale in località La Pineta per consentire lo spostamento del paleosuolo dal Museo di Santa Maria delle Monache», il tutto per una spesa totale di euro 2.867.668,19;
già nel giugno 2009, l'amministrazione comunale di Isernia riteneva «non più differibile, per l'economia della Città, l'apertura del Museo stante il notevole tempo trascorso dall'inizio della costruzione», ponendosi l'obiettivo di aprire il museo entro il 31 dicembre 2009, elencando «le problematiche e carenze da superare per poter completare l'edificio e renderlo funzionale ed agibile», così testualmente descritte: a) presenza di infiltrazioni di acque meteoriche ed umidità in più punti dell'immobile, proveniente dalle coperture e dagli infissi; b) mancanza di raccolta delle acque di molti discendenti pluviali e mancanza di alcune griglie di raccolta delle acque piovane, nonché di alcuni tratti di tubazione necessaria per raccogliere e smaltire le acque piovane; c) portico, di ingresso e collegamento con il padiglione Paleosuolo e quello degli scavi da completare con pavimentazione e la controsoffittatura; d) assenza di parte della pavimentazione e precisamente all'ingresso, alla rampa di accesso alla sala espositiva e intorno all'area ove è prevista l'esposizione del Paleosuolo; e) assenza sulla gradinata e sul percorso sovrastante il Paleosuolo di apposito parapetto per evitare la caduta delle persone; f) necessità di opere di sistemazione esterna, per consentire l'accesso ai disabili ed eliminare infiltrazioni al piano seminterrato del fabbricato; g) mancanza di tinteggiatura interna in alcuni locali; h) mancanza di corpi illuminanti; i) necessità di prevedere opere per l'allestimento museale ed arredi; l) necessità di procedere a vari ripristini e completamenti interni già previsti nei lavori appaltati dalla Soprintendenza e necessari per la chiusura del cantiere (realizzazione battiscopa, finiture della gradinata, finiture porte interne, completamenti del parquet, riparazioni delle aree di parquet ammalorate, riprese di tinteggiatura e altro); m) sistemazione di una estesa porzione del parquet del piano seminterrato deformatosi e quasi del tutto inutilizzabile a causa di infiltrazioni di acqua piovana verificatasi in concomitanza di un intenso temporale tempo addietro; n) necessità dell'acquisizione del certificato di prevenzione incendi (CPI) da parte dei vigili del fuoco; o) necessità di ottenimento del certificato di agibilità dell'intera struttura da parte del comune di Isernia;
i contenuti dell'accordo di programma quadro tra la regione Molise e il Ministero per i beni e le attività culturali identificavano «significative risorse per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, particolarmente in relazione alle presenze di interesse archeologico o monumentale, responsabilizzando i soggetti proprietari, promuovendone il diretto coinvolgimento finanziario ed organizzativo e mirando ad azioni di recupero organiche e chiaramente finalizzate per assicurare anche un recupero funzionale oltre che fisico dei beni» prevedendo nel punto A dello stesso accordo di programma quadro la «piena attivazione del museo del Paleolitico di Isernia»;
a distanza di 30 anni dall'inizio dei lavori di costruzione del museo del paleolitico di Isernia, il museo risulta, a quanto conta all'interrogante, ancora non ultimato, praticamente abbandonato e chiuso al pubblico, casa che cagiona un danno irreparabile e rischia di distruggere, per sempre, il patrimonio preistorico non solo del Molise ma dall'intera umanità -:
se il Ministro interrogato, nell'ambito della propria competenza, non ritenga necessario promuovere un'ispezione per appurare se vi sia stata, dai primi anni novanta in poi, una corretta conduzione della Soprintendenza, inclusi i rapporti tra imprese, progettisti e direttori dei lavori che si sono aggiudicati i vari incarichi e appalti;
come il Ministro intenda acclarare i motivi per cui i lavori di costruzione del museo del Paleolitico di Isernia, non ancora terminati, siano fermi, ed il perché l'area museale sia chiusa al pubblico;
se non sia necessario istituire un tavolo tecnico ad hoc per tutelare i reperti rinvenuti ed il sito archeologico stesso. (4-15156)