ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/15150

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 596 del 01/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: SCHIRRU AMALIA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/03/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA DIFESA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA DIFESA delegato in data 01/03/2012
Stato iter:
18/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 18/06/2012
DI PAOLA GIAMPAOLO MINISTRO - (DIFESA)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 18/06/2012

CONCLUSO IL 18/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-15150
presentata da
AMALIA SCHIRRU
giovedì 1 marzo 2012, seduta n.596

SCHIRRU. -
Al Ministro della difesa.
- Per sapere - premesso che:

il piano di razionalizzazione a cui sta lavorando il Ministro della difesa prevede la ristrutturazione delle strutture di vertice della Marina Militare, con la prospettiva di contenere i costi e portare da 34 mila a 27 mila le unità in divisa in organico;

come si apprende dalla stampa, l'ente Maridipart La Spezia, sovraordinato a tutti i comandi del territorio, allargherà la sua giurisdizione abbracciando anche gli enti militari della Sardegna e quelli del Nord Est;

come risulta anche da dichiarazioni dell'ammiraglio Branciforte (capo di stato maggiore della Marina uscente) rilasciate in occasione del cambio di consegne presso La Spezia, lo stesso Maridipart dovrebbe assorbire, in tempi brevi, le competenze di comando e controllo già riservate a Marisardegna e, per l'area dell'Adriatico, del dipartimento militare marittimo dell'Adriatico di Ancona;

il giorno precedente, lo stesso ammiraglio Branciforte aveva presenziato a Cagliari ad una cerimonia analoga - cambio di consegne presso Marisardegna - tranquillizzando i presenti sul destino dello stesso Marisardegna e non facendo alcun cenno alla soppressione di cui avrebbe parlato il giorno successivo a La Spezia;

la soppressione del CMMA in Sardegna (Marisardegna), presupporrebbe la perdita di alcune attività operative che gli enti della marina militare svolgono (Marisardegna non svolge funzioni amministrative ma solo operative) e che verrebbero trasferite ad enti della sede di La Spezia;

ciò determinerebbe una contrazione della partecipazione delle ditte locali alle procedure per l'affidamento di appalti di lavori, servizi e forniture, con un ulteriore impoverimento del tessuto produttivo già critico nella nostra isola;

la marina militare ha speso, negli ultimi tre anni, e per i soli contratti gestiti in sede locale, circa 3 milioni di euro, in gran parte aggiudicati ad imprese locali, piccole e piccolissime, attraverso la sezione del genio militare per la marina (Marigenimil) e cifre simili si presume vengano spese, in servizi e forniture, dalla sezione dei servizi di commissariato marina militare (Maricommi);

questi ultimi sono i due enti che potrebbero avere maggiori ripercussioni dalla soppressione di Marisardegna poiché i loro compiti sarebbero, per la gran parte, svolti dagli omologhi enti della sede di La Spezia;

nei due enti operano, oltre al personale militare, circa 90 dipendenti civili, alcuni con profili professionali elevati che potrebbero trovare ricollocazione nell'ambito di altri uffici ministeriali della città di Cagliari, ma altri, con profili professionali da operai, ancorché specializzati, la cui ricollocazione è di più difficile attuazione;

in alcuni comandi minori della base operano altri 20 dipendenti che con quelli impiegati presso Marisardegna portano il totale dei dipendenti civili ad una cifra vicina alle 140 persone;

della soppressione di Marisardegna e del ridimensionamento degli altri enti, soffrirebbe anche il personale militare, anche di bassa forza, tra cui moltissimi sardi che dovrebbero trasferirsi presso basi della penisola, con i disagi che ciò comporterebbe per le loro famiglie;

al territorio sardo, infine, già duramente provato dalla crisi economica, verrebbe a mancare anche l'introito economico derivante dalla mancata spesa degli stipendi nel tessuto economico locale (circa 500 stipendi tra militari e civili) -:

se la notizia riportata abbia fondamento e quali siano i termini dello spostamento che interesserebbe Marisardegna;

se il Ministro sia a conoscenza dei fatti in premessa e soprattutto delle eventuali ripercussioni sul personale, militare e civile; quali iniziative verranno attuate per salvaguardare i diritti di tutti i lavoratori, considerando che molti di questi si prefiggevano di andare in pensione nei tre anni prossimi, mentre le nuove regole di accesso ne determineranno il permanere in servizio anche fino ad otto anni.
(4-15150)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 18 giugno 2012
nell'allegato B della seduta n. 651
All'Interrogazione 4-15150 presentata da
AMALIA SCHIRRU

Risposta. - La questione affrontata con l'interrogazione in esame rientra, a pieno titolo, nel più ampio quadro del progetto di revisione complessiva dello strumento militare che, come noto, ho ampiamente illustrato, nei suoi lineamenti generali, in alcune recenti circostanze e in diverse sedi istituzionali.
Rammento, in proposito, di aver sottolineato fin dall'inizio del mio mandato l'esigenza ineludibile di avviare tale processo di revisione che, correggendo lo sbilanciamento delle attuali componenti strutturali di spesa, consenta di conseguire uno strumento coerente e sostenibile a fronte delle risorse disponibili attualmente e in prospettiva.
Nell'ambito di tale processo sarà contemplato anche il ridimensionamento delle strutture centrali e periferiche, dell'ordine indicativo del 30 per cento nell'arco di un quinquennio o poco più, con la riduzione, in particolare, del numero di basi, caserme ed enti nonché l'unificazione, per quanto possibile, delle diverse funzioni (formativa, territoriale/operativa, logistica) per tutte le componenti dello strumento (terrestre, marittima e aerea) in un'ottica interforze.
In tale quadro anche la Marina Militare sarà chiamata a rivedere la propria presenza sul territorio nazionale in chiave riduttiva.
In particolare, i risultati dello studio concernente la necessità di ridurre gli organici e contrarre tale presenza territoriale prevedono, in futuro, la concentrazione della presenza della Forza armata nelle sedi di Taranto, La Spezia e Augusta che costituiscono i principali poli aeronavali.
Per le altre realtà territoriali della Marina Militare, e tra queste Marisardegna, sono allo studio varie ipotesi di revisione, contrazione e chiusura.
Al momento non è stata ancora assunta alcuna decisione definitiva perché occorre tenere presente che si tratta di una revisione omnicomprensiva, analitica e dettagliata, nella quale ogni elemento non può essere preso in considerazione singolarmente, ma deve essere valutato come parte integrante di un tutto che deve mantenersi armonico per essere efficace ed efficiente.
Ovviamente, nell'ambito del percorso di revisione riduttiva della struttura territoriale delle Forze armate, le problematiche del personale militare e civile eventualmente interessato saranno gestite con la doverosa attenzione e gradualità, relazionandosi per le soluzioni possibili con le realtà sindacali e della rappresentanza militare, tenendo anche conto delle problematiche del riesame del sistema previdenziale attualmente in corso.

Il Ministro della difesa: Giampaolo Di Paola.