ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14665

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 578 del 30/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: MANCUSO GIANNI
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
DE LUCA FRANCESCO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/01/2012
GIRLANDA ROCCO POPOLO DELLA LIBERTA' 30/01/2012
BOCCIARDO MARIELLA POPOLO DELLA LIBERTA' 30/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 30/01/2012
Stato iter:
26/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/07/2012
CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/07/2012

CONCLUSO IL 26/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14665
presentata da
GIANNI MANCUSO
lunedì 30 gennaio 2012, seduta n.578

MANCUSO, DE LUCA, GIRLANDA e BOCCIARDO. -
Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

la Commissione europea in vista dell'applicazione della direttiva (CE) 1999/74, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 267 del 2003, aveva richiesto a tutti gli Stati membri di fornire dati ufficiali relativamente alle consistenze di galline destinate alla produzione di uova e allevate in gabbie di batteria convenzionali alla data del 1° aprile e la stima del numero di galline ovaiole che alla data del 1° gennaio 2012 sarebbero state detenute in gabbie di batteria convenzionali, che da quella data sono illegali secondo il disposto della direttiva (CE) 1999/74, come è illegale la vendita delle uova prodotte in tali allevamenti;

secondo i dati forniti dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, relativi alla consistenza degli animali detenuti in gabbie di batteria convenzionali al 1° aprile 2011, il nostro Paese non rispetta il divieto di allevamento delle galline in gabbie di batteria convenzionali dal 1° gennaio 2011. Inoltre il nostro Paese non ha fornito alla Commissione europea nessun dato sulla stima di non conformità dei sistemi di allevamento alla data del 1° gennaio 2012 come espressamente richiesto da Bruxelles;

gran parte del mondo degli allevatori, nonostante tredici anni di tempo per adeguarsi, non ha rispettato quanto previsto dalla norma ed oggi afferma che preferiranno pagare le sanzioni irrisorie previste dal decreto legislativo n. 267 del 2003, piuttosto che adeguare i propri impianti -:

quali iniziative siano state intraprese per:

a) ottenere dai produttori gli adeguamenti degli impianti alle previsioni normative, eliminando quindi le gabbie di batteria convenzionali dal il 1° gennaio 2012;

b) assicurare che tutte le uova prodotte negli allevamenti illegali dal 1° gennaio 2012, cioè in gabbie convenzionali, non vengono immesse sul mercato italiano ed estero;

c) evitare che negli allevamenti registrati con entrambi i sistemi di gabbie presenti, convenzionali e arricchite, le uova derivanti da sistemi illegali non siano immesse sul mercato mescolando queste uova con quelle derivanti dai sistemi di gabbie arricchite o da sistemi alternativi. (4-14665)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 673
All'Interrogazione 4-14665 presentata da
GIANNI MANCUSO

Risposta. - In merito alle iniziative intraprese dal Ministero della salute per ottenere dagli allevatori di galline ovaiole gli adeguamenti degli impianti ai criteri stabiliti dalla direttiva 1999/74/CE, si precisa quanto segue.
Con l'emanazione del piano nazionale benessere animale, avvenuta nel 2008, sono stati imposti alle regioni degli standards minimi inerenti il numero e la tipologia di controlli sul benessere delle diverse specie animali, comprese le galline ovaiole; su tali controlli le regioni devono rendere conto annualmente al Ministero della salute.
Sempre a partire dal 2008, questo Ministero ha intrapreso numerose attività volte a garantire il rispetto della normativa in vigore da parte degli allevatori; infatti, oltre all'emanazione di diverse note indirizzate alle regioni, nelle quali si sottolineava la necessità di aumentare il numero e l'efficacia dei controlli a cura dei veterinari ASL nel settore in questione, questo Ministero ha fatto presente alle associazioni di categoria la non procrastinabilità della data del 1° gennaio 2012 per la messa al bando delle gabbie non modificate.
Inoltre, il Ministero della salute ha emanato un programma ispettivo per il controllo da parte dei veterinari ASL, nel periodo tra il 1 ° gennaio ed il 29 febbraio 2012, di tutti gli allevamenti che utilizzano gabbie: gli eventuali allevamenti non conformi verranno sottoposti alle sanzioni previste dal decreto legislativo 29 luglio 2003, n. 267.
Inoltre, negli allevamenti trovati non conformi e per i quali il proprietario non abbia intenzione di modificare le strutture si provvederà, in accordo con quanto prescritto dall'articolo 54 del regolamento 882/2004/CE, alla sospensione dell'attività.
Il Ministero ha programmato un secondo ciclo ispettivo, che sarà effettuato a partire dal 1° luglio 2012.
Si segnala, altresì, la proposta di emendamento alla legge comunitaria 2011, già approvata dalla Camera dei deputati (AC 4059), concernente la richiesta di conferimento di delega al Governo per la revisione e, più in generale, il riordino della disciplina sanzionatoria sancita dall'articolo 7 del decreto legislativo n. 267 del 2003, anche al fine di adeguare il sistema sanzionatorio ai principi di effettività, proporzionalità e dissuasività, nonché per inibire la condotta di alcuni allevatori, che preferiscono pagare le sanzioni previste piuttosto che affrontare gli investimenti necessari per l'adeguamento degli impianti.
Relativamente ai quesiti concernenti le iniziative che si intende assumere per la commercializzazione e separazione delle uova prodotte in strutture non conformi, le quali in ogni caso non hanno alcun problema di tipo sanitario, occorre precisare che la regolamentazione sulla commercializzazione delle uova rientra nella competenza esclusiva del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.
Il Ministero della salute, tuttavia, dovendo fornire, nell'ambito di un piano d'azione presentato alla Commissione europea, garanzie circa la non immissione sul mercato comunitario delle uova non conformi, con nota del 18 febbraio 2012 ha richiesto a detto dicastero di voler mettere in opera idonei meccanismi atti ad assicurare una tracciabilità di tali uova, nonché, ove possibile, di limitarne il commercio garantendo che le stesse non vengano spedite verso altri Paesi comunitari.
Per gli aspetti di propria competenza, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha precisato di aver avviato l'iter per inasprire le sanzioni previste dal decreto legislativo n. 267 del 2003, al fine di renderle maggiormente dissuasive nei confronti delle aziende irregolari.
Lo stesso dicastero, con il decreto ministeriale 15442 del 3 agosto 2011, ha delineato le «Modalità attuative per la presentazione dell'istanza di adesione volontaria al programma di adeguamento degli impianti di allevamento delle galline ovaiole», con cui è possibile monitorare e gestire la fase di adeguamento alle disposizioni comunitarie.
Per quanto concerne la commercializzazione delle uova provenienti da allevamenti non a norma, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, al fine di non creare distorsioni di concorrenza, intende provvedere ad applicare nel territorio nazionale ogni iniziativa e decisione presa ufficialmente a livello comunitario.

Il Sottosegretario di Stato per la salute: Adelfio Elio Cardinale.