ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14628

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 576 del 25/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: FEDI MARCO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 25/01/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 25/01/2012
Stato iter:
26/04/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 26/04/2012
DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 26/04/2012

CONCLUSO IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14628
presentata da
MARCO FEDI
mercoledì 25 gennaio 2012, seduta n.576

FEDI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

il trattamento stipendiale del personale a contratto del Ministero degli affari esteri in servizio presso le rappresentanze diplomatiche e gli uffici consolari all'estero e i relativi adeguamenti sono fissati - ai sensi dell'articolo 157 del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967 - dal contratto individuale di lavoro sulla base dei parametri previsti nella stessa disposizione di legge: le condizioni del mercato del lavoro locale, il costo della vita nella sede di servizio, le retribuzioni corrisposte dalle rappresentanze diplomatiche e consolari estere all'analogo personale, la congruità e l'uniformità del trattamento retributivo corrisposto per Paese e per mansioni omogenee, le indicazioni fornite dalle organizzazioni sindacali. I dati raccolti vengono esaminati dall'amministrazione del Ministero degli affari esteri per venire successivamente sottoposti al vaglio degli organi di controllo (UCB);

la tipologia dei contratti di assunzione del personale locale all'estero, nonché la peculiarità della relativa disciplina, non consentono l'allineamento alla contrattazione collettiva del pubblico impiego, né quindi per tale via, l'attribuzione degli stessi aumenti concessi ai pubblici dipendenti. Tuttavia, è lasciata all'autonomia negoziale del Ministero degli affari esteri la decisione circa l'opportunità di rivalutare i trattamenti economici, nonché l'entità dei relativi importi, nei limiti delle risorse disponibili a tale scopo;

in numerose realtà estere, a fronte dei consistenti aumenti del costo della vita dovuti alla crisi economica e della repentina svalutazione dell'euro nei confronti di alcune valute, si registrano difficoltà pratiche per il sostentamento quotidiano delle famiglie del personale a contratto impiegato dal Ministero degli affari esteri;

in Giappone, il personale a contratto retribuito in euro rileva come gli attuali livelli di remunerazione registrino una perdita di potere d'acquisto rilevante;

il personale a contratto in Giappone denuncia una perdita diretta calcolata in una sottrazione di contante pari al 25 per cento dell'ammontare dello stipendio mensile. A questa va aggiunta una perdita indiretta, ugualmente grave, dovuta alla percezione dell'Italia e dell'euro come entità ad alto rischio di default. Quest'ultimo aspetto sta determinando per i contrattisti l'impossibilità di accedere a servizi fiduciari quali, in primo luogo, mutui per la casa o garanzie di solvibilità per spese a lungo termine, come ad esempio le rette scolastiche e universitarie dei figli -:

quali iniziative si intendano adottare per rivalutare i trattamenti economici del personale a contratto basato in Giappone;

se non si ritenga di dover ripristinare, per la totalità degli impiegati a contratto presenti sul territorio giapponese, un sistema di retribuzioni in valuta locale, come del resto previsto dalle norme introdotte dal decreto legislativo n. 103 del 13 maggio 2000, nella misura in cui si stabilisce che «la valuta in cui viene fissata e corrisposta la retribuzione degli impiegati è quella locale». (4-14628)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 26 aprile 2012
nell'allegato B della seduta n. 626
All'Interrogazione 4-14628 presentata da
MARCO FEDI

Risposta. - Il Consiglio di Stato con parere del 12 ottobre 2011 ha escluso il personale a contratto del Ministero degli affari esteri dal blocco delle retribuzioni stabilito per i dipendenti pubblici dall'articolo 9, comma 1, decreto-legge n. 78 del 2010.
Il Ministero degli affari esteri ha pertanto ripreso in esame le istanze di adeguamento retributivo, tra cui quella presentata dall'Ambasciata a Tokio, che in attesa di tale parere - sollecitato anche dal Ministero dell'economia e delle finanze per le determinazioni di sua competenza - non era stato possibile istruire. Sulla base dei dati forniti dalla sede, si provvederà pertanto nelle prossime settimane a disporre, nei confronti del personale locale, una misura di adeguamento nei termini consentiti dai parametri di legge e che verrà successivamente sottoposta al vaglio della Ragioneria generale dello Stato.
Le retribuzioni del personale locale sono stabilite in euro ai sensi del decreto ministeriale n. 033/5949 del 2002 che prevede che «a decorrere dal 1o gennaio 2003, la retribuzione del personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatico-consolari e dagli Istituti italiani di cultura viene determinata e corrisposta in Euro (...)». La norma, dettata da esigenze di razionalizzazione ed uniformità, rappresenta una deroga al principio generale richiamato dall'interrogante e previsto dall'articolo 157 quarto comma del decreto del Presidente della Repubblica n. 18 del 1967, secondo cui «la retribuzione è di norma fissata e corrisposta in valuta locale, salva la possibilità di ricorrere ad un'altra valuta in presenza di particolari motivi (...)».
A seguito delle innumerevoli richieste di conversione della valuta di pagamento delle retribuzioni, formulate da diverse sedi a causa dell'oscillazione dei tassi di cambio, il Ministero degli affari esteri ha provveduto ad interpellare l'Avvocatura generale dello Stato. Quest'ultima ha chiarito che tale possibilità presuppone una modifica del citato decreto ministeriale. Attualmente, è in atto una riflessione congiunta con il Ministero dell'economia e delle finanze, coestensore del decreto, al quale è stata presentata una proposta di modifica.

Il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri: Marta Dassù.