ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14143

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 557 del 05/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: MURA SILVANA
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 05/12/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 05/12/2011
Stato iter:
19/07/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/07/2012
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/07/2012

CONCLUSO IL 19/07/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14143
presentata da
SILVANA MURA
lunedì 5 dicembre 2011, seduta n.557

MURA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

nell'articolo intitolato «La Rai nel giorno dell'Aids: non dite profilattico», pubblicato sul Corriere della Sera del 2 dicembre 2011 a firma di Maria Teresa Meli, è riportata la notizia di una mail inviata da una funzionaria della Rai di nome Laura De Pasquale ai conduttori e ai redattori che stavano preparando le trasmissioni che sono andate in onda su Radio 1 dedicate alla giornata mondiale della lotta all'AIDS. In questa mail, facendo riferimento al Ministro della salute Renato Balduzzi si segnalava che «in queste ore il Ministro ha ribadito che in nessun intervento deve essere nominato esplicitamente il profilattico»;

questa notizia è stata smentita il 2 dicembre 2011 con una nota stampa del portavoce del Ministro della salute che ha dichiarato che nessuna indicazione è pervenuta dal Ministero circa l'uso del termine profilattico, aggiungendo che ogni altra iniziativa non è da ascriversi alla responsabilità del Governo ma ai dirigenti della Rai;

l'HIV continua ad essere una malattia molto diffusa nel mondo e molto pericolosa. Dal 1982 ad oggi sono 40.000 le persone morte in Italia, mentre il contagio si propaga con una media di 3.000 infezioni all'anno. Le stime effettuate sulle modalità del contagio relative all'anno 2010 dicono che l'80,7 per cento dei casi di infezione e avvenuto a seguito di rapporti sessuali non protetti e che l'età media dei contagiati è relativamente giovane attestandosi a 39 anni per gli uomini e 35 per le donne;

a fronte di tali dati, e ancora di più a fronte delle statistiche del fenomeno su scala mondiale, appare evidente che la prima e più efficace forma di prevenzione al diffondersi dell'HIV è un corretto uso del profilattico -:

se quanto riportato nell'articolo citato in premessa corrisponda al vero e se così non fosse quali azioni intenda intraprendere il Ministro della salute per tutelare la credibilità del Ministero rispetto all'eventuale non veridicità della direttiva volta ad impedire l'uso del termine profilattico nei programmi della Rai;

quali misure intenda realizzare il Ministro al fine di realizzare la massima prevenzione nei confronti della diffusione dell'HIV, con particolare riferimento alla diffusione dell'uso del profilattico. (4-14143)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 19 luglio 2012
nell'allegato B della seduta n. 669
All'Interrogazione 4-14143 presentata da
SILVANA MURA

Risposta. - La legge 5 giugno 1990, n. 135, recante «Programma di interventi urgenti per la prevenzione e la lotta contro l'Aids» promuove, tra l'altro, la realizzazione, da parte del Ministero della salute, di iniziative di informazione allo scopo di contrastare la diffusione del virus Hiv. Ogni anno vengono pianificate iniziative di comunicazione, in base alle indicazioni formulate dalla Commissione nazionale per la lotta all'Aids.
In linea con quanto espresso dalla Commissione nazionale, l'obiettivo della campagna informativa-educativa 2011 «AIDS: la sua forza finisce dove comincia la tua Fai il test!», è stato quello di incentivare i giovani adulti (30-40 anni), di qualunque orientamento sessuale, italiani e stranieri, ad effettuare il test Hiv, di contrastare l'abbassamento della soglia di attenzione della popolazione italiana nei confronti del problema Aids, di favorire una assunzione di responsabilità nei comportamenti sessuali.
Infatti, gli ultimi dati epidemiologici sottolineano che le caratteristiche di coloro che oggi si infettano con Hiv sono completamente diverse da quelle di coloro che si infettavano dieci o venti anni fa. Non si tratta più di persone giovani e prevalentemente tossicodipendenti, ma piuttosto di adulti maturi che si infettano attraverso i rapporti sessuali non protetti (in prevalenza eterosessuali). Inoltre, altro dato significativo è che in Italia più della metà dei soggetti con una nuova diagnosi di Aids ignora la propria sieropositività (sei italiani su dieci scoprono di aver contratto il virus Hiv solo a malattia conclamata).
Il «target» della campagna è stato, quindi, costituito da quella fascia di popolazione rappresentata dai cosiddetti «inconsapevoli», vale a dire da coloro i quali, non essendosi sottoposti al test, ignorano la propria sieropositività, infettano gli altri attraverso i rapporti sessuali e ricevono una diagnosi tardiva della malattia.
La campagna di comunicazione, oltre a promuovere l'effettuazione del test Hiv, invitava ad approfondite tutte le problematiche relative all'Aids e tutte le altre misure di prevenzione, attraverso la consultazione dell'area tematica Hiv/Aids del portale del Ministero della salute ed il numero verde Aids e Ist (infezioni a trasmissione sessuale) 800-861061 dell'Istituto superiore di Sanità, il cui orario di funzionamento è stato appositamente prolungato per la celebrazione della giornata mondiale Aids che ricorre il 1° dicembre.
Proprio in occasione di tale giornata, il Ministero della salute ha stipulato un accordo con la Rai-Radiotelevisione italiana (RAI) volto a realizzare una maratona radiofonica sui canali Radio 1 e Radio 2, ed avente ad oggetto la veicolazione dei contenuti della campagna di comunicazione così come stabiliti dalla Commissione nazionale per la lotta all'Aids.
A tal riguardo, la RAI ha proposto di utilizzare per l'iniziativa una serie di programmi già presenti nel palinsesto radio fonico giornaliero delle proprie emittenti, prevedendo, a tal fine, la realizzazione, nell'ambito di ciascun programma coinvolto, di interventi redazionali informativi sui messaggi della campagna.
All'interno di tali programmi, lo spazio di pochi minuti riservato al Ministero della salute comprendeva anche interviste in diretta ad esperti scientifici e a rappresentanti istituzionali e delle associazioni, indicati dallo stesso Ministero.
In riferimento a quanto riportato nell'articolo citato nell'interrogazione in esame si precisa che la nota del 2 dicembre 2011 ha sottolineato l'estraneità del Ministero riguardo ad indicazioni sull'uso del termine profilattico e preservativo all'interno di programmi Rai nella giornata mondiale Aids, segnalando che anche gli esperti indicati dal Ministero erano completamente liberi di gestire i loro interventi.
Inoltre, il Ministero della salute non è a conoscenza di alcun elemento volto a confermare l'esistenza o meno di una comunicazione interna alla Rai con intenti censori nei confronti dell'utilizzo del termine profilattico.
In effetti, il termine profilattico/preservativo è stato espressamente richiamato, quale misura di prevenzione, nel corso dei programmi coinvolti anche negli spazi del Ministero della salute dedicati all'iniziativa.
Per quanto riguarda le future iniziative di comunicazione volte a promuovere l'informazione per la prevenzione dal virus Hiv, si è in attesa che la Commissione nazionale per la lotta all'Aids si riunisca ed esprima le indicazioni di competenza.
Si segnala che, stante la rilevanza socio-sanitaria della problematica in questione, lo stanziamento di fondi allocato annualmente nel capitolo di spesa del bilancio del Ministero della salute, specificamente dedicato alla realizzazione di iniziative di informazione sull'Aids - in considerazione dei sensibili tagli intervenuti negli ultimi anni - è stato adeguatamente integrato, attingendo ulteriori risorse da altri capitoli di spesa.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.