ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/14141

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 557 del 05/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: REGUZZONI MARCO GIOVANNI
Gruppo: LEGA NORD PADANIA
Data firma: 05/12/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MONTAGNOLI ALESSANDRO LEGA NORD PADANIA 02/04/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI delegato in data 05/12/2011
Stato iter:
21/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2012
MARTONE MICHEL ERRORE:TROVATE+CARICHE - (ERRORE:TROVATI+MINISTERI)
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 03/04/2012

SOLLECITO IL 23/05/2012

SOLLECITO IL 20/09/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 21/12/2012

CONCLUSO IL 21/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-14141
presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI
lunedì 5 dicembre 2011, seduta n.557

REGUZZONI e MONTAGNOLI. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
la Mascioni Spa di Cuvio, storica azienda tessile varesina, ha comunicato che, per far fronte agli ordini attuali e con la cassa integrazione in atto, può continuare con una forza lavoro di 220 dipendenti, contro gli attuali 350;
dopo che, nel maggio del 2011, era già stata aperta una procedura di mobilità per 32 lavoratori, si prevede quindi la medesima procedura per altri 130 dipendenti;
ulteriori dettagli saranno discussi nel corso dei prossimi incontri fra la direzione dell'azienda e le organizzazioni sindacali;
la Mascioni rappresenta l'unico polo produttivo della zona, ed è una delle principali aziende tessili del varesotto;
i fatti descritti si inseriscono in una situazione che, in provincia di Varese, merita delle serie riflessioni: in pochi mesi la crisi ha infatti già coinvolto realtà storiche e importanti come la Inda di Caravate e la Whirlpool, tutte imprese che rappresentano delle eccellenze per la zona -:
se non si intenda avviare un tavolo di confronto fra l'azienda e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di individuare ogni utile soluzione, il più possibile condivisa, che tuteli l'occupazione nello stabilimento di Cuvio;
quali iniziative il Ministro interrogato intenda adottare a sostegno delle piccole e medie imprese che, non solo in provincia di Varese, rappresentano un patrimonio industriale fondamentale per il rilancio dell'economia.
(4-14141)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata venerdì 21 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 738
All'Interrogazione 4-14141 presentata da
MARCO GIOVANNI REGUZZONI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame con cui si chiede quali iniziative si intendano assumere al fine di individuare soluzioni che tutelino l'occupazione nello stabilimento di Cuvio (Varese), si rappresenta quanto segue.
Sulla base di quanto comunicato dagli uffici competenti di questo ministero, la società Mascioni Spa con sede a Milano e unità produttiva a Cuvio (Varese), opera nel settore industriale del tessile e dell'abbigliamento.
Nella sede di Cuvio (Varese), la medesima società occupa circa 360 dipendenti, in favore dei quali, con decreto n. 56789 del 4 febbraio 2011, è stato concesso, a seguito dell'approvazione del relativo piano aziendale di crisi, il trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 28 giugno 2010 al 27 giugno 2011
Alla direzione territoriale del lavoro di Varese la medesima azienda ha rappresentato che, nonostante l'oggettivo sovradimensionamento dell'organico aziendale rispetto ai ridotti volumi di lavoro, non è in corso alcuna procedura di riduzione del personale.
Il bilanciamento dell'effettiva necessità di manodopera rispetto al grado di saturazione ordini è gestito con il ricorso ad altri ammortizzatori sociali.
Permangono comunque condizioni di generale incertezza sul quadro economico produttivo con evidente criticità di mercato, sia in termini di generale pesante contrazione dei consumi, che di correlata specifica riduzione della domanda di servizi di nobilitazione effettuati dalla Mascioni Spa (peraltro accentuata dalla forte concorrenza di altri nobilitatori italiani e stranieri).
A fronte di ciò ed alla conseguente riduzione dei volumi di lavoro, la direzione aziendale, le organizzazioni sindacali territoriali, nelle persone dei loro rispettivi segretari e le rappresentanze sindacali aziendali hanno concordato di utilizzare l'istituto del contratto di solidarietà, per il periodo marzo 2012/marzo 2013, in modo da salvaguardare i livelli occupazionali e ridurre il disagio economico dei lavoratori sospesi dal lavoro e, contestualmente, organizzare le prestazioni lavorative in funzione delle esigenze tecnico/produttive. Tale ipotesi di accordo è stata approvata pressoché all'unanimità (97 per cento) dalle assemblee dei dipendenti.
Il ricorso al suddetto istituto implicherà pertanto, per il lasso temporale che specificamente lo riguarda, il mantenimento in forza di tutti gli attuali dipendenti e l'esclusione dell'attivazione di procedure di licenziamento collettivo.
Quanto alle iniziative assunte in ordine al sostegno delle piccole e medie imprese con particolare riferimento ai profili occupazionali, con il decreto-legge n. 1 del 2012, convertito, con modificazioni, dall'articolo 1, comma 1, della legge 24 marzo 2012, n. 27 («Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività»), al fine di promuovere l'imprenditoria giovanile, è stata introdotta la possibilità di costituire società a responsabilità limitata semplificata, con capitale sociale da 1 euro fino a 10.000 euro, da parte di giovani che non abbiano compiuto i trentacinque anni di età.
Inoltre, con l'articolo 59 del decreto-legge n. 5 del 2012, convertito, con modificazioni, dall'articolo 1 comma 1, della legge 4 aprile 2012, n. 35 («Disposizioni urgenti in materia di semplificazione e di sviluppo»), è stato esteso di ulteriori 12 mesi il periodo entro cui, nelle regioni del Mezzogiorno, i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato lavoratori svantaggiati o molto svantaggiati, fra cui rientrano anche i giovani, possono usufruire del credito di imposta introdotto dall'articolo 2 del decreto-legge n. 70 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge 12 luglio 2011, n. 106 per la creazione di nuovo lavoro stabile nel Mezzogiorno.
Di recente, con il decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 (Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese), è stato creato un quadro di riferimento normativo nazionale per le imprese innovative (start-up) che dovrebbe ispirare e sostenere lo sforzo che negli ultimi anni le regioni e gli altri attori pubblici e privati hanno profuso a loro favore.
Nell'introdurre la definizione di impresa innovativa, le nuove misure toccano tutti gli aspetti più importanti del ciclo di vita di una start-up - dalla nascita alla fase di sviluppo, fino alla sua eventuale chiusura - ponendo l'Italia all'avanguardia nel confronto con gli ordinamenti dei principali partner europei. Tali norme danno anche seguito a quanto indicato nel programma nazionale di riforma e rispondono a raccomandazioni specifiche dell'Unione europea che individuano nelle start-up una leva di crescita e di creazione di occupazione per l'Italia.
Le start-up devono assumere la veste giuridica di società di capitali, costituite anche in forma cooperativa non quotate, detenute e controllate almeno al 51 per cento da persone fisiche. Esse devono avere la sede principale in Italia, meno di 4 anni di attività e un fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro; non devono altresì distribuire utili e il loro contenuto innovativo è identificato con la destinazione di almeno il 30 per cento delle loro spese in ricerca e sviluppo. Inoltre, almeno 1/3 della forza lavoro complessiva deve essere costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori, ovvero occorre essere titolari o licenziatari di brevetto. È previsto l'obbligo di iscrizione all'apposita sezione speciale del registro delle imprese, per assicurare massima trasparenza sui dati start-up.

Il Viceministro del lavoro e delle politiche sociali: Michel Martone.