ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12748

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 505 del 20/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 20/07/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE E DEI TRASPORTI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 20/07/2011
Stato iter:
06/08/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 06/08/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

RISPOSTA PUBBLICATA IL 06/08/2012

CONCLUSO IL 06/08/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12748
presentata da
TOMMASO FOTI
mercoledì 20 luglio 2011, seduta n.505

TOMMASO FOTI. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

da alcuni mesi lungo il Po, in particolare modo nel tratto in cui il fiume attraversa il territorio della provincia di Piacenza, si sono verificati numerosi furti di imbarcazioni o loro parti (soprattutto i motori);

detti atti illeciti, oltre ai privati, hanno danneggiato anche associazioni ed enti impegnati nella promozione turistica (alla motonave «Calpurnia» utilizzata da Piacenza Turismi sono stati asportati e/o danneggiati in più occasioni, i motori);

oltre ai furti di cui sopra, nell'area in questione, si rilevano numerosi casi di campeggio abusivo e di pesca non consentita, soprattutto del pesce siluro, destinato all'esportazione illegale;

il protrarsi di detta situazione è stato evidenziato al prefetto di Piacenza, in un incontro tenutosi lo scorso 30 giugno 2011, dai sindaci dei comuni rivieraschi di Calendasco, Caorso, Castelvetro, Castel San Giovanni, Monticelli, Sarmato, Rottofreno e Villanova, ottenendo l'avvio di una fase di coordinamento delle forze dell'ordine volta a moltiplicare i controlli sull'area lungo il Po;

il compimento di analoghi fatti illeciti si registra anche nelle province di Cremona, Parma e Reggio Emilia -:

se e quali urgenti ulteriori iniziative di competenza rispetto a quelle già meritoriamente attivate dalla prefettura di Piacenza si intendano porre in essere;

se sia stata opportunamente valutata l'entità del fenomeno della pesca abusiva del siluro, quali verifiche siano state compiute per appurare se l'attività illecita sia imputabile alla malavita organizzata e quali efficaci iniziative di contrasto si intendano attuare. (4-12748)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata lunedì 6 agosto 2012
nell'allegato B della seduta n. 677
All'Interrogazione 4-12748 presentata da
TOMMASO FOTI

Risposta. - Negli ultimi anni, nel territorio della provincia di Piacenza, si sono verificati numerosi ritrovamenti sulle sponde del fiume Po di scarti organici di pesce, nonché svariati furti di attrezzature per la navigazione presso i vari punti di ormeggio.
Fin dal 2008 le indagini delle forze dell'ordine hanno appurato l'esercizio della pesca lungo il corso del fiume Po - tra il mantovano e il reggiano, con una postazione fissa di riferimento situata presso il porticciolo di Lido Po nel comune di Luzzara (RE) - effettuata in modo professionale con mezzi non consentiti dalla normativa vigente nazionale e regionale (come palamiti, corde singole, esche vive e scosse elettriche con batterie).
Il pescato, in prevalenza pesce cosiddetto «siluro», viene custodito vivo per alcuni giorni e legato a funi mediante l'utilizzo di cappi fatti passare dalla bocca e dalle branchie. Raggruppato un quantitativo di circa 12/15 quintali di pescato, il pesce viene caricato vivo su delle vasche destinate al mercato ittico nazionale ed estero.
Il pescato sembra destinato prevalentemente al mercato ungherese, così come confermato da pedinamenti e appostamenti compiuti con la collaborazione dei carabinieri di Aurisina (Trieste). Per quanto riguarda il maltrattamento dei pesci, la sezione di medicina veterinaria della Ausl di Reggio Emilia ha confermato che le modalità utilizzate per la conservazione del pesce vivo configurano una forma di maltrattamento di animali.
Nel febbraio 2010 sono state deferite all'autorità giudiziaria tre persone di nazionalità ungherese per violazioni in materia di maltrattamento di animali (articoli 727 e 544 del codice penale) e di frode in commercio (articolo 515 del codice penale). In seguito alla denuncia, il gruppo avrebbe spostato il baricentro della propria attività presumibilmente nel rodigino e nel ferrarese.
La difficoltà principale nell'opera di contrasto a tale fenomeno è determinata dalla riduzione a semplice violazione amministrativa (tra l'altro punita con una blanda sanzione) di comportamenti anche gravi, mentre è dubbia la stessa assoggettabilità a tali sanzioni della pesca del pesce siluro, classificato come specie infestante non indigena introdotta clandestinamente nel Po più di 50 anni fa, e quindi addirittura da sradicare o, comunque, non tutelata. Le sanzioni penali possono essere applicate solo qualora si riesca a dimostrare l'uso improprio delle carni o la commissione di reati di altra natura.
Per quanto riguarda i furti di imbarcazioni, in sede di coordinamento delle forze di polizia, è stato concordato di intensificare l'attività di vigilanza notturna nelle zone interessate da tali atti illeciti, di procedere a controlli e ricognizioni lungo il Po, di coinvolgere le associazioni volontarie delle guardie ecologiche e fluviali, di aumentare la sicurezza passiva mediante sistemi di videosorveglianza e di sensibilizzare i controlli da parte della vigilanza privata.
Sebbene l'estensione del territorio, che comprende regioni e province diverse, non faciliti il controllo fluviale e l'attività di contrasto al fenomeno, si assicura tuttavia che la situazione è attentamente seguita e monitorata dalle forze dell'ordine e dagli organi di polizia deputati e che i controlli lungo il fiume Po proseguiranno con congiunti e mirati servizi di vigilanza, anche con il contributo condiviso del Corpo forestale, della polizia locale e delle guardie ecologiche e zoofile volontarie.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.