ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/12433

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 490 del 22/06/2011
Firmatari
Primo firmatario: DUILIO LINO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/06/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MELIS GUIDO PARTITO DEMOCRATICO 22/06/2011
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 22/06/2011
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 22/06/2011


Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • GIOVENTU'
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 22/06/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 27/06/2011
Stato iter:
22/01/2013
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/01/2013
BALDUZZI RENATO MINISTRO - (SALUTE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 18/01/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/01/2013

CONCLUSO IL 22/01/2013

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-12433
presentata da
LINO DUILIO
mercoledì 22 giugno 2011, seduta n.490

DUILIO, MELIS, FARINA COSCIONI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute, al Ministro della gioventù.
- Per sapere - premesso che:

non di rado si apprende dalle pagine di cronaca che giovani atleti vengono stroncati improvvisamente da arresti cardiaci durante lo svolgimento di attività sportive;

la nostra Costituzione tutela il diritto alla salute come «fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività», nello stesso tempo impone allo Stato di garantire i diritti inviolabili dell'individuo anche nelle formazioni sociali entro cui si svolge la sua personalità;

l'ambiente sportivo è certamente uno dei luoghi privilegiati entro cui un individuo sviluppa, fin dai primi anni della sua vita, la propria personalità ed in cui possono trovare realizzazione quei valori di solidarietà che hanno ispirato la Carta costituzionale;

il legislatore italiano ha dato vita, a partire dagli anni Settanta, ad una normativa in materia di tutela della salute degli atleti che viene riconosciuta come un modello da altri ordinamenti ma che non per questo, a distanza di tempo, non necessita di verifiche ed eventuali aggiornamenti;

ai fini della tutela della salute degli atleti, la normativa attuale distingue tra attività agonistica e attività non agonistica;

la qualificazione del concetto di «attività agonistica» è demandata dalla normativa vigente alle singole federazioni sportive nazionali o agli enti sportivi riconosciuti, i quali a loro volta definiscono il passaggio all'attività agonistica sulla base di parametri specifici, tra i quali rileva ad esempio quello anagrafico;

rientrano invece nel concetto di attività non agonistica gli alunni delle scuole nell'ambito delle attività para-scolastiche, coloro che svolgono attività organizzate dal C.O.N.I., da società sportive affiliate alle federazioni sportive nazionali o agli enti di promozione sportiva riconosciuti dal C.O.N.I., infine coloro che partecipano ai giochi della gioventù;

agli atleti che intendono svolgere attività sportiva agonistica, il decreto ministeriale 18 febbraio 1982, n. 63, emanato in attuazione della legge 26 ottobre 1971, n. 1009, impone di presentare ogni anno il certificato d'idoneità all'attività sportiva, rilasciato dal medico specialistico sulla base di specifici esami diagnostici;

le tabelle A e B del suddetto decreto ministeriale differenziano gli esami diagnostici (i quali si suddividono in cardiologici, neurologici, otorinolaringoiatrici, delle urine) in base allo sport dell'aspirante agonista, ferma restando la facoltà per il medico visitatore di richiedere «ulteriori esami specialistici e strumentali su motivato sospetto clinico»;

agli atleti che intendano svolgere attività sportiva non agonistica, il decreto ministeriale 28 febbraio 1983, n. 72, impone di sottoporsi annualmente ad una visita medica volta a certificare lo stato di buona salute;

il certificato di buona salute non consegue ad alcuno specifico esame diagnostico, ferma restando la facoltà per il medico curante di richiedere esami ulteriori in caso di motivato sospetto clinico;

la normativa vigente, pur lodevole nel suo complesso, potrebbe oggi essere aggiornata sulla base dei progressi delle conoscenze medico-scientifiche, attraverso le quali sappiamo ad esempio che i controlli ematici (non inseriti nelle tabelle ministeriali) sono in grado di rilevare problemi di natura cardio-vascolare, oppure che un elettrocardiogramma effettuato nell'età dell'infanzia consente di rilevare numerose anomalie cardiache congenite;

ai fini della prevenzione delle morti improvvise in ambito sportivo, appare utile incentivare con ogni strumento lo svolgimento di esami cardiaci ed ematici fin dalla più giovane età, considerate viceversa le diverse problematiche connesse ad una loro eventuale imposizione -:

quali siano i dati concernenti il fenomeno delle morti improvvise in ambito sportivo: numero di soggetti colpiti ogni anno e complessivamente dall'entrata in vigore della normativa, caratteristiche dei soggetti più colpiti (età, sesso e altro), tipologia di sport praticato con particolare riguardo alla distinzione tra attività agonistica e non agonistica;

se non ritengano utile l'integrazione delle tabelle ministeriali concernenti i controlli sanitari per gli sportivi agonisti, prevedendo ad esempio l'inserimento dei controlli ematici, considerata la loro importante funzione preventiva per la salute dell'atleta;

se non ritengano utile prevedere un obbligo di revisione periodica delle tabelle ministeriali suddette, proprio al fine di rapportare queste ultime al progresso delle conoscenze nell'ambito della medicina dello sport;

se non ritengano necessario promuovere una campagna di sensibilizzazione su questo fenomeno, attraverso la quale si invitino le famiglie dei giovani atleti non agonisti ad effettuare, oltre alla visita medica per la certificazione del buono stato di salute, un esame cardiologico a riposo e sotto sforzo ed un esame ematico;

quali ulteriori iniziative intendano promuovere per la prevenzione delle tragiche morti improvvise dei giovani atleti.
(4-12433)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 22 gennaio 2013
nell'allegato B della seduta n. 739
All'Interrogazione 4-12433 presentata da
LINO DUILIO

Risposta. - Si risponde all'interrogazione in esame, a seguito di delega della Presidenza del Consiglio dei ministri.
Con riferimento alla tematica in esame, si ritiene opportuno in via preliminare formulare alcune considerazioni di carattere generale, prima di valutare il merito dei quesiti posti.
Come è noto, la morte cardiaca improvvisa viene definita come una morte naturale dovuta a cause cardiache, in cui il decesso avviene entro un'ora dall'inizio dei sintomi acuti, con caratteristiche di imprevedibilità in soggetti in apparente buona salute.
Genericamente si può affermare che questi eventi, spesso legati dalla cronaca alla pratica sportiva, si verificano più frequentemente negli uomini di età inferiore ai 35 anni e nei dilettanti, piuttosto che negli atleti di alto livello agonistico, inoltre il numero dei decessi varia nei diversi Paesi a seconda della tipologia di sport più praticati e la patologia cardiovascolare che ne è causa varia in rapporto all'età dell'atleta.
Nell'ambito dell'attività di ricerca promossa da questo ministero, attraverso la Commissione per la vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive e la Commissione nazionale per la ricerca sanitaria, sono stati finanziati alcuni progetti di ricerca riguardanti la problematica in oggetto, che hanno preso in esame la valutazione dell'atleta non solo sotto il profilo cardiovascolare ma anche sotto il profilo generico-molecolare, dimostrando l'utilità sia dello screening familiare e clinico-strumentale sia dello studio delle mutazioni generiche che possono essere predittive di difetti cardiaci ereditari.
I fattori di rischio cardiovascolare sono, oltre alle cardiopatie congenite e a quelle legate alla familiarità, lo stress, gli stili di vita sbagliati e l'abuso di alcolici e sostanze stupefacenti.
Diversi studi hanno dimostrato che almeno il 10 per cento degli eventi cardiologici acuti che portano un giovane al pronto soccorso è dovuto all'abuso di cocaina.
Ciò premesso, nel merito del primo dei quesiti posti, nel comunicare che il Ministero della salute non è in possesso di specifici dati statistici concernenti il fenomeno delle morti improvvise in ambito sportivo, si forniscono di seguito i dati acquisiti dalla Presidenza del Consiglio dei ministri - dipartimento della gioventù. Tale dipartimento ha segnalato che il fenomeno delle morti improvvise, specie in ambito sportivo e soprattutto tra giovani atleti, è sempre più frequente; oltre 50.000 persone all'anno sono colpite in Italia da morte improvvisa, di questi circa 5.000 muoiono improvvisamente in età giovanile a causa di malattie congenite, patologie che spesso rimangono silenti per anni o non vengono diagnosticate in modo tempestivo.
Per quanto concerne il secondo e terzo quesito finalizzato a proporre la integrazione e la revisione delle tabelle ministeriali concernenti i controlli sanitari per gli sportivi agonisti, sembra opportuno ricordare che le tabelle in esame sono quelle allegate al decreto ministeriale 18 febbraio 1982 con le quali, a suo tempo furono stabiliti criteri generali in base ai quali effettuare i controlli sanitari minimi per stabilire l'idoneità all'attività sportiva agonistica.
Pertanto, le tabelle costituiscono, oggi, le linee guida a cui le regioni debbono attenersi al fine di garantire la tutela della salute nelle attività sportive.
Va a questo punto osservato che, nel rispetto dell'assetto di competenze istituzionali tra Stato e regioni, individuato dal Titolo V della Costituzione, attesa la intervenuta competenza delle regioni, le tabelle non possono essere modificate né per una revisione periodica né per l'inserimento di nuovi controlli, per iniziativa autonoma del Ministero della salute. Ne consegue che ogni modifica dovrà essere sottoposta ad un tavolo tecnico che veda coinvolta la Conferenza Stato/regioni ed il Coni al fine della valutazione condivisa del rapporto costi/benefici derivante dall'introduzione di nuovi controlli.
Questo ministero tuttavia, attesa la rilevanza della tematica in esame, valuterà l'opportunità di attivare un tavolo di confronto per rivedere gli standard analitici, comuni e mirati per ogni singola disciplina sportiva, al fine dell'idoneità sportiva agonistica, anche se non ritiene auspicabile che il giudizio di idoneità venga certificato in base a codificati parametri clinici diversi a seconda dell'ambito regionale in cui lo stesso venga rilasciato.
Alle valutazioni sopra rese e a sostegno del sistema già vigente, va comunque ricordato che, la normativa nazionale già prevede la discrezionalità del medico sportivo che nel rispetto della propria responsabilità professionale, oltre alla imprescindibile visita medica, può disporre di una serie di ulteriori esami strumentali o clinici - non solo per l'idoneità all'agonismo - che possono essere anche più estesi, completi e particolareggiati rispetto a quelli definiti dal vigente decreto. Pertanto il sistema vigente già consente al medico di prescrivere accertamenti integrativi mirati, anche più appropriati, rispetto al generico riferimento dei «controlli ematici» suggeriti nell'atto ispettivo in esame. Inoltre, proprio nella consapevolezza della rilevanza e delicatezza della tematica in esame, il Ministero della salute ha ritenuto necessario inserire nel decreto-legge 5 settembre 2012, n. 158, recante «Disposizioni urgenti per promuovere lo sviluppo del Paese mediante un più alto livello di tutela della salute» una norma finalizzata a salvaguardare la salute dei cittadini che praticano attività sportive non a livello agonistico o amatoriale.
In particolare, la norma rinvia ad un decreto del Ministro della salute di concerto con il Ministro per il turismo e lo sport la individuazione di garanzie, mediante l'obbligo di idonea certificazione medica, unitamente a linee guida per la effettuazione di controlli sanitari sui praticanti le attività sportive, con il supporto di defibrillatori automatici e di eventuali altri dispositivi salvavita.
Sembra inoltre il caso di segnalare, che la normativa sulla tutela della salute nelle attività sportive, che prevede una diversa certificazione per l'attività sportiva agonistica e non agonistica, si inserisce nel quadro più generale di un sistema di tutela e prevenzione garantito dal sistema sanitario nazionale attraverso la rete assistenziale territoriale costituita, in particolare, dai pediatri di libera scelta e dai medici di medicina generale.
Per quanto attiene al quarto quesito relativo alle iniziative finalizzate alle campagne di comunicazione, si segnala che i programmi di lavoro che il Ministro della gioventù ed il Ministero della salute hanno messo in atto, sono già rivolti a diffondere una «cultura di attenzione» verso i giovani anche finalizzata ai corretti stili di vita, quale forma di prevenzione delle malattie più facilmente diagnosticabili.
Il programma di lavoro che i ministeri stanno attuando nel quadro della legislazione vigente, è rivolto infatti all'attuazione di misure quanto più idonee ed incisive a favore dei giovani, creando una rete di informazione e formazione, al fine di dotare i giovani di un bagaglio culturale e tecnico ed incentivandone il senso di responsabilità e una maggiore fiducia in sé stessi, favorendone lo sviluppo attitudinale, indirizzandone i comportamenti verso stili di vita sani fin dalla giovane età, per poter giungere ad interventi terapeutici tempestivi al fine di ridurre in mortalità che deriva dalle malattie più diffuse e facilmente diagnosticabili.
Il Ministero della salute ha promosso una strategia di contrasto alle malattie croniche, la cui insorgenza è correlata ai quattro fattori ritenuti principali elementi di rischio: fumo, alcol, scorretta alimentazione e inattività fisica, sviluppando il programma «Guadagnare Salute - Rendere facili le scelte salutari», che mira a valorizzare gli stili di vita sani e prevenire le malattie croniche.
Nell'ambito di detto programma, il Ministro della gioventù ha siglato con il Ministro della salute un protocollo d'intesa che, attraverso la promozione di iniziative di informazione e di comunicazione, persegue l'obiettivo di sensibilizzare la popolazione, e in particolare i giovani, sulla rilevanza di uno stile di vita attivo, quale efficace strumento per la prevenzione dei rischi per la salute, rafforzando, tra l'altro, la funzione educativa e sociale dello sport.

Il Ministro della salute: Renato Balduzzi.