ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07421

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 330 del 01/06/2010
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 31/05/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 31/05/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/05/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 31/05/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 31/05/2010
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 31/05/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 31/05/2010
Stato iter:
11/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 11/12/2012
RUPERTO SAVERIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 29/06/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 23/03/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 26/07/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 11/12/2012

CONCLUSO IL 11/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07421
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 1 giugno 2010, seduta n.330

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:

sul quotidiano La Repubblica del 27 maggio 2010 è apparso un articolo intitolato: «Rivolta nel Cie di Bari; senegalese in fin di vita dopo gli scontri con la polizia»;

l'articolo dà conto dell'ennesimo tentativo di rivolta scoppiato alle dieci di martedì sera nel Cie di Restinco;

nei disordini un cittadino senegalese è rimasto in fin di vita a causa degli scontri con le forze dell'ordine, mentre altri nove clandestini sono rimasti feriti e cinque poliziotti hanno riportato ecchimosi e lesioni;

inoltre sarebbero dieci gli extracomunitari che secondo la questura sarebbero riusciti a scappare;

il Cie di Restinco è un ex campo profughi istriani ed ex deposito misto dell'Esercito, trasformato prima in centro di permanenza temporanea, poi in centro di prima accoglienza ed infine in centro per richiedenti asilo ma in parte anche in Cie;

è il terzo tentativo di rivolta esploso a Restinco negli ultimi tre mesi -:

quali siano gli intendimenti del Ministro interrogato in riferimento alle rivolte, alle proteste e ai disordini scoppiati in questi ultimi mesi nel Centro di identificazione ed espulsione di Bari.(4-07421)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata martedì 11 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 732
All'Interrogazione 4-07421 presentata da
RITA BERNARDINI

Risposta. - Nella serata del 24 maggio 2010, i trattenuti nel Cie (Centro di identificazione ed espulsione) di Restinco-Brindisi, inscenavano una rivolta con lancio di sassi e oggetti vari con l'intento evidente di favorire la fuga di un gruppo di loro che nel frattempo tentavano di arrampicarsi sul muro di cinta, alto sette metri, con mezzi di fortuna.
In particolare i rivoltosi ponendo in essere atti di devastazione all'interno e all'esterno mediante l'utilizzo di sbarre di ferro, riuscivano a sfondare il cancello scorrevole che delimita l'area del Cie e a raggiungere l'area di contenimento e, da qui, il muro di recinzione dell'attiguo Cara (Centri di accoglienza per richiedenti asilo), attraverso il quale alcuni di essi riuscivano a fuggire.
I disordini venivano sedati e l'ordine ristabilito grazie all'intervento sul posto, in ausilio dell'ordinario dispositivo di vigilanza, di altro personale della locale Questura e dei locali Comandi dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, nonché di un contingente di 10 unità del Reparto mobile di Reggio Calabria che erano già nella zona di Brindisi per altre esigenze di servizio.
Successivamente veniva accertato che il tentativo di fuga era riuscito per 6 trattenuti tunisini, un marocchino, un algerino ed un palestinese.
Nel corso della rivolta cinque dei militari intervenuti riportavano lesioni giudicate guaribili in pochi giorni. Due trattenuti rimanevano leggermente feriti e, prontamente accompagnati presso il locale ospedale, venivano giudicati guaribili in 10 e 15 giorni e subito dopo dimessi.
Uno di essi veniva denunciato in stato di libertà all'autorità giudiziaria competente per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e danneggiamento aggravato.
Alla luce di quanto sopra esposto, è del tutto destituita di fondamento la notizia secondo la quale un cittadino senegalese sarebbe stato ricoverato «in fin di vita»; al contrario si può affermare che le Forze di polizia intervenute in quel contesto hanno agito, in quell'occasione e anche nei giorni successivi, per sedare ulteriori disordini, con grande professionalità e senso della misura, ripristinando l'ordine senza che alcuno patisse conseguenze sul piano dell'incolumità personale.
Nel corso dei 2011 il centro è stato oggetto di frequenti disordini, e tentativi di fuga, che hanno provocato ingenti danni, per i quali sono stati necessari immediati ed onerosi interventi di ripristino.
In tale contesto, per far fronte in modo più efficace alle esigenze logistiche e alle criticità strutturali del centro, di recente sono iniziati importanti lavori di ristrutturazione, previa temporanea chiusura della struttura che risulta vuota dal 29 maggio 2012.
I lavori consentiranno di poter disporre di un centro completamente riammodernato, presumibilmente entro l'inizio del 2013.
La condizione di vivibilità in tali strutture costituisce un aspetto al quale viene dedicata una particolare considerazione da parte del Ministero dell'interno. Gli standard dei servizi qualitativi da erogare devono, infatti, corrispondere a un capitolato unico d'appalto e tendere a garantire, secondo il principio di eguaglianza, l'assoluto rispetto delle diverse appartenenze culturali, etniche e linguistiche, e delle credenze religiose.
Inoltre, per salvaguardare i livelli essenziali delle prestazioni e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini stranieri, le prefetture svolgono una costante attività di monitoraggio e controllo sulla corretta gestione dei centri e sulla conformità dei servizi offerti dall'ente gestore ai parametri prescritti.
Il progetto Praesidium, attuato in collaborazione con le principali organizzazioni internazionali che si occupano dei problemi dell'immigrazione, consente di svolgere attività di supporto agli ospiti dei centri e di monitorare le condizioni di accoglienza.
La gestione dei centri continuerà ad essere seguita con la massima attenzione, affinché sia garantita una dignitosa permanenza nelle strutture, nel rispetto delle condizioni di particolare fragilità in cui si trovano gli stranieri ospitati.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Saverio Ruperto.
Classificazione EUROVOC:
SIGLA O DENOMINAZIONE:

CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA (CPT)

GEO-POLITICO:

BARI, BARI - Prov, PUGLIA

EUROVOC :

ammissione di stranieri