ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07208

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 321 del 13/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: BARBIERI EMERENZIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 13/05/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 13/05/2010
Stato iter:
20/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/12/2012
SEVERINO DI BENEDETTO PAOLA MINISTRO - (GIUSTIZIA)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 25/09/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 20/12/2012

CONCLUSO IL 20/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07208
presentata da
EMERENZIO BARBIERI
giovedì 13 maggio 2010, seduta n.321

BARBIERI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

risulta all'interrogante che il collegio nazionale degli agrotecnici, ed altri collegi locali della medesima categoria, tutti enti di diritto pubblico non economico, siano soci sovventori (finanziatori) delle cooperative private Agrifuturo SCARL ed Agrifuturo II SCARL, ove il presidente del collegio nazionale è socio fondatore e delle quali è stato ininterrottamente amministratore dalla loro fondazione sino al 2006;

avendo cognizione che gli enti di diritto pubblico non economico non possano disporre di risorse diverse dalle quote versate degli iscritti, e che le stesse devono, per legge, essere determinate nella misura «... strettamente necessaria ...» al funzionamento del collegio medesimo, non si comprende come tale forma di finanziamento a strutture private possa essere consentito;

tali cooperative hanno accesso ai cospicui finanziamenti comunitari attraverso l'Agea per lo svolgimento dei controlli in agricoltura (PAC e altre misure a sostegno del comparto);

proprio tale attività sarebbe al centro delle intricate vicende che avrebbero generato il conflitto tra il presidente nazionale Orlandi, nella sua duplice veste di presidente nazionale della categoria e di amministratore socio delle società beneficiarie degli appalti di Agea, con quegli agrotecnici rodigini impanati in attività analoghe e adesso concorrenti, che si sono visti perseguire e che tutt'oggi sono al centro delle denunce che l'Orlandi continua presentare, nonostante le continue archiviazioni subite dall'Autorità giudiziaria adita;

il ministero della giustizia è autorità preposta alla soveglianza ed al controllo degli ordini professionali, per cui dispone di apposito ufficio «III libere professioni» appartenente al Dipartimento «affari di giustizia civile»;

l'intera vicenda, seppur intricata e complessa, è stata più volte segnalata, dal Ministero della giustizia, sia verbalmente che formalmente, incrementando così la già cospicua documentazione formatasi nel frattempo nei preposti uffici Ministeriali;

ad oggi, essendo trascorsi già alcuni anni la questione rimane sospesa -:

se il Ministro indirizzo non ritenga opportuno che vengano attivate le necessarie verifiche nella gestione amministrativa e contabile della categoria professionale degli Agrotecnici;

se intenda assumere iniziative affinché venga opportunamente valutato l'operato del collegio nazionale nel confronti del collegio rodigino e dei componenti il consiglio provinciale nel 2004-2005, in relazione alle misure disciplinari adottate che, ad avviso dell'interrogante, destano dubbi sul piano della leggittimità;

se intenda assumere iniziative affinché vengano attivate adeguate misure di controllo sull'operato del collegio nazionale degli agrotecnici finalizzate a ricondurre la gestione della categoria a quei principi deontologici di imparzialità, dignità e decoro che le si addicono.
(4-07208)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 20 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 737
All'Interrogazione 4-07208 presentata da
EMERENZIO BARBIERI

Risposta. - Con riferimento all'interrogazione in esame, si fa presente che la verifica della regolarità gestionale amministrativa e contabile della categoria professionale degli agrotecnici ha comportato, nei termini di cui alle doglianze prospettate dall'interrogante, l'esercizio del potere di controllo da parte della competente direzione generale del dipartimento per gli affari di giustizia, la quale si è attivata per far chiarezza anche in merito al denunciato conflitto tra il presidente del collegio nazionale degli agrotecnici dottor Orlandi ed i componenti del disciolto collegio di Rovigo.
L'articolazione ministeriale, su sollecitazione del collegio nazionale, sin dall'anno 2005 ha verificato l'uso privato della sede e dei beni strumentali del consiglio di Rovigo, accertando che i predetti beni erano stati concessi in uso gratuito ad un consigliere del collegio rodigino e da questi adibiti a studio personale. All'esito della verifica amministrativa è stata, quindi, accolta la richiesta avanzata dal collegio nazionale degli agrotecnici di sciogliere e commissariare l'intero consiglio di Rovigo e, con decreto ministeriale 13 gennaio 2005 è stato disposto il commissariamento del predetto collegio, stante la gravità del comportamento dei suoi consiglieri e dei revisori dei conti.
Il provvedimento di commissariamento e la situazione posta a fondamento dello stesso sono stati impugnati dinanzi al Tar Lazio il quale, con sentenza n. 6841 del 2006, ha respinto nel merito l'istanza con la quale i membri del collegio di Rovigo avevano chiesto l'annullamento del decreto ministeriale di commissariamento.
Nel frattempo, poiché i sette consiglieri e i tre revisori dei Conti del disciolto collegio rodigino erano stati segnalati al competente collegio di Milano per violazioni deontologiche, in data 19 novembre 2005 sono stati adottati i ritenuti provvedimenti disciplinari (cinque radiazioni e cinque sospensioni, per periodi compresi fra i sei ed i dodici mesi).
Tutti i provvedimenti disciplinari sono stati impugnati dai soggetti radiati e da quelli sospesi, sia dinanzi al giudice civile (dove i ricorsi sono stati dichiarati inammissibili per difetto di giurisdizione), sia dinanzi al collegio nazionale ed in tale sede è stata contestualmente richiesta la ricusazione dell'intero consiglio nazionale, sulla scorta di una ritenuta presunta inimicizia con gli ex componenti del disciolto collegio.
In dati 2 ottobre 2006 è stato, pertanto, nominato un consiglio nazionale ad acta per decidere su tali ricorsi. La nomina è avvenuta tramite sorteggio pubblico ed è stata compiuta da un notaio, presso il Ministero della giustizia.
Il consiglio nazionale ad acta - composto dai presidenti di collegi provinciali, che non avevano mai avuto parte nella vicenda in questione - ha confermato nel giugno 2007 le decisioni disciplinari comminate in prima istanza.
Nelle more degli accertamenti, sono state presentate dai membri del disciolto collegio di Rovigo numerose denunce penali nei confronti del presidente del collegio nazionale degli agrotecnici.
Con tali denunce veniva segnalato un abuso d'ufficio del presidente del collegio nazionale dottor Orlandi, il quale - così come prospettato anche nel presente atto di sindacato ispettivo - avrebbe richiesto lo scioglimento del collegio rodigino non a causa del grave comportamento tenuto dagli ex componenti del collegio, bensì per perseguire interessi personali, nella veste di socio fondatore ed amministratore sino all'anno 2006, delle cooperative private denominate «Agrifuturo SCARL e Agrifuturo II SCARL».
Ciò detto, si specifica che le denunce penali presentate presso le procure di Rovigo e di Roma dai componenti del disciolto consiglio di Rovigo nei confronti del presidente del consiglio nazionale degli agrotecnici dottor Orlandi sono state tutte archiviate. {Consiglio di Rovigo nei confronti del presidente del consiglio nazionale degli agrotecnici dottor Orlandi sono state tutte archiviate.}
Del pari archiviato è stato, altresì, l'esposto (di contenuto analogo alle citate denunce) presentato nei confronti del presidente Orlandi dalla segretaria del consiglio dottoressa Modenese. Quest'ultima, piuttosto, in seguito alla querela presentata nei suoi confronti del presidente dottor Orlandi, è stata rinviata a giudizio dalla procura di Roma per il reato di calunnia ed è stata, in seguito, sottoposta a provvedimenti disciplinari da parte del competente collegio di Milano, unitamente agli altri componenti consiliari.
Per quanto concerne, infine, la richiesta di iniziative ministeriali, si significa che il Ministero della giustizia ha un potere di vigilanza nei confronti dei 20 ordini professionali posti nell'ambito della propria competenza. Tale potere, che nell'ipotesi di non funzionamento degli stessi può esplicarsi nell'adozione di misure quali il commissariamento dei consigli nazionali e/o locali, non si estende, tuttavia, a verifiche che riguardino le dinamiche interne degli ordini.
Per siffatti aspetti, i diversi ordini professionali esercitano nei confronti dei propri iscritti una giurisdizione di tipo «domestico», che si esplica eventualmente anche a livello disciplinare.

Il Ministro della giustizia: Paola Severino Di Benedetto.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

azione civile

cooperativa agricola

ente pubblico

gestione contabile

libera professione

ordine professionale

provincia

socio