ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/07027

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 315 del 03/05/2010
Firmatari
Primo firmatario: ZAMPARUTTI ELISABETTA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 30/04/2010
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2010
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2010
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2010
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2010
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 30/04/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
  • RAPPORTI CON LE REGIONI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE delegato in data 30/04/2010
Stato iter:
19/12/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/12/2012
CLINI CORRADO MINISTRO - (AMBIENTE E TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 28/05/2010

SOLLECITO IL 12/10/2010

SOLLECITO IL 01/12/2010

SOLLECITO IL 12/01/2011

SOLLECITO IL 03/02/2011

SOLLECITO IL 03/03/2011

SOLLECITO IL 06/04/2011

SOLLECITO IL 15/04/2011

SOLLECITO IL 23/05/2011

SOLLECITO IL 06/07/2011

SOLLECITO IL 21/09/2011

SOLLECITO IL 16/11/2011

SOLLECITO IL 15/02/2012

SOLLECITO IL 28/05/2012

SOLLECITO IL 04/07/2012

SOLLECITO IL 27/07/2012

SOLLECITO IL 22/10/2012

SOLLECITO IL 06/12/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 19/12/2012

CONCLUSO IL 19/12/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-07027
presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI
lunedì 3 maggio 2010, seduta n.315

ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, al Ministro per i rapporti con le regioni.
- Per sapere - premesso che:

secondo il dossier di Legambiente «I ritardi dei Piani regionali per la bonifica dell'amianto» presentato il 27 aprile 2010 la situazione relativa alla presenza e smaltimento di amianto nel nostro Paese è ancora allarmante;

solo 13 regioni, alle quali era stato dato il compito di stabilire, ex legge n. 257 del 1992, un programma dettagliato per il censimento, la bonifica e lo smaltimento dei materiali contaminati, hanno approvato un piano regionale sull'amianto ma non sempre alla mappatura dei manufatti contaminati, conseguono azioni adeguate per cui si rimane alle stime del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e dell'Istituto superiore prevenzione e sicurezza sul lavoro (Ispesl) che parlano di 32 milioni di tonnellate presenti sul territorio nazionale, che prendono in considerazione però solo le onduline di cemento amianto;

secondo Legambiente, in Italia oggi ci sarebbero circa 50.000 edifici pubblici e privati in cui è presente amianto e, in base a calcoli comunque non esaustivi, circa 100 milioni di metri quadrati di strutture in cemento-amianto, e oltre 600.000 metri cubi di amianto friabile;

secondo quanto riferito in risposta all'interrogazione 5-01233, il 24 giugno 2009, «il Ministero dell'Ambiente, con la collaborazione scientifica dell'ISPESL Ente di riferimento in materia, ha provveduto, di concerto con le Regioni, ad individuare i primi interventi di bonifica di particolare urgenza e finanziato le attività di mappatura dell'amianto sul territorio nazionale»;

in particolare, secondo quanto riferito in risposta all'interrogazione 5-01233, tenuto conto che le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano dovevano, ex decreto del Ministro dell'ambiente n. 101/2003, effettuare la mappatura dell'amianto sul proprio territorio individuando, in una prima fase, i siti con amianto (tenendo conto di quattro categorie di ricerca: impianti industriali attivi o dimessi; edifici pubblici e privati; presenza naturale; altra presenza di amianto da attività antropica) e, in una seconda fase, selezionando quelli maggiormente a rischio, i siti interessati dalla presenza di amianto fino a quel momento censiti erano circa 23.000 e si prevedeva di completare tale attività entro la fine del 2009;

secondo quanto riferito in risposta all'interrogazione 5-01233, la direzione generale qualità della vita, pur avendo avviato un dialogo costante con le regioni e le province autonome, aveva al momento acquisito solo i dati relativi a 17 di esse. Non risultava, infatti, ancora pervenuto alcun elemento relativo alle regioni Calabria e Sicilia e alla provincia autonoma di Trento. La regione Lazio aveva trasmesso, invece, unicamente i dati sulla fase I della mappatura relativi agli edifici di interesse pubblico -:

se si sia provveduto a completare il censimento dei siti entro il 2009 e quale situazione emerga;

se i dati di Legambiente coincidano con quelli in possesso del Ministero;

se e quali iniziative siano state intraprese nei confronti di quelle regioni e provincie, in particolare le regioni Calabria e Sicilia e la provincia autonoma di Trento, che non avevano fatto pervenire alcun dato alla direzione generale qualità della vita;

se e quali iniziative si intendano adottare per completare la mappatura nazionale prevista dal 2003 e quali misure, in particolare di carattere economico, si intendano adottare a sostegno della bonifica delle strutture contaminate.(4-07027)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata mercoledì 19 dicembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 736
All'Interrogazione 4-07027 presentata da
ELISABETTA ZAMPARUTTI

Risposta. - In risposta all'interrogazione in esame presentata dall'interrogante riguardante «I piani regionali per la bonifica dell'amianto», si rappresenta quanto segue.
La normativa italiana in tema di amianto si colloca tra le più avanzate su scala europea ed internazionale. Infatti, la direttiva 2009/148/CE sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro, entrata in vigore il 5 gennaio 2010, ricalca, in diversi passaggi, la precedente normativa italiana di settore e il testo unico sicurezza. Tuttavia, a distanza di circa oltre anni dall'introduzione della legge 257 del 27 marzo 1992 (che stabiliva la «cessazione dell'impiego dell'amianto», ed in particolare il divieto di estrazione - importazione - esportazione - commercializzazione - produzione di amianto - di prodotti di amianto e di prodotti contenenti amianto) sono ancora presenti sul territorio nazionale non meno di trenta milioni di tonnellate di materiali compatti contenenti amianto oltre a quantitativi non trascurabili di amianto friabile in numerosi siti contaminati, sia di tipo industriale che non, pubblici e privati.
Pertanto, tenuto conto che con il passare degli anni lo stato di crescente degrado dei materiali comporta un notevole rischio di incremento del rilascio di fibre pericolose nell'ambiente, al fine di evitare esposizioni indebite della popolazione e/o dei lavoratori, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) e intervenuto sollecitando e finanziando attività di messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione e bonifica a partire dai siti con maggiore contaminazione da amianto, i cosiddetta «Siti da bonificare di interesse nazionale».
In particolare, con la legge n. 426 del 1998 ed il decreto ministeriale n. 468 del 2001 e sue successive integrazioni sono stati individuati numerosi siti da bonificare in cui l'amianto è presente sia come fonte di contaminazione principale che come fonte secondaria. Detta normativa ha permesso di individuare una prima copertura finanziaria, per oltre settanta milioni di euro, agli interventi pubblici di messa in sicurezza d'emergenza, caratterizzazione e bonifica necessari per le situazioni di inquinamento ritenute più pericolose ed acute tra cui Broni-Fibronit (Milano), Priolo-Eternit Siciliana (Siracusa), Casale Monferrato-Eternit, Balangero-Cava Monte S. Vittore (Torino), Napoli Bagnoli-Eternit, Tito-ex Liquichimica (Pordenone), Bari-Fibronit, Biancavilla-Cave Monte Calvario (Catania), Emarese-Cave di Pietra (Aosta).
Nei siti sopra citati, le attività di messa in sicurezza di emergenza, caratterizzazione e bonifica sono attualmente in fase avanzata. Tuttavia, sono presenti sul territorio nazionale molte altre aree contaminate da amianto, sebbene non in maniera così massiccia. Pertanto, attraverso la legge n. 93 del 2001 ed il relativo decreto ministeriale n. 101 del 2003, il Ministero dell'ambiente ha previsto un ulteriore finanziamento (oltre quello del Programma nazionale bonifiche) di importo complessivo pari a circa 9 milioni di euro, per la realizzazione di ulteriori interventi di bonifica urgente e di una mappatura completa della presenza di amianto sul territorio nazionale.
Di conseguenza il Ministero dell'ambiente con la collaborazione scientifica dell'Ispesl (ora Inail), ha finanziato le attività di mappatura dell'amianto sul territorio nazionale avviando, tra l'altro, un continuo dialogo con le regioni che ha consentito di poter acquisire allo stato attuale una situazione aggiornata relativa a 19 regioni, mentre Calabria e Sicilia, come notato dall'interrogante, non hanno ancora consegnato nessun dato.
Sono stati così censiti, ad oggi, circa 34.000 siti interessati dalla presenza di amianto.
Va ricordato, inoltre, che Inail sta completando la mappatura sul territorio nazionale delle discariche e dei centri di stoccaggio dedicati all'amianto. Da un primo esame dei dati si conferma l'estrema insufficienza della volumetria utile residua di tali siti rispetto alle esigenze di bonifica.
Alla luce della diffusione e della pervasività delle situazioni di rischio amianto, il Ministero dell'ambiente ha poi realizzato, negli anni 2006 e 2007, la «Scuola di formazione permanente per la lotta all'Amianto», rivolta a tutti i responsabili e funzionari pubblici afferenti a regioni, province città metropolitane, comuni ARPA, Ausl, ed anche a rappresentanti delle forze dell'ordine, dei sindacati delle associazioni ex-esposti amianto. In tal modo il Ministero ha inteso da un lato assicurare alla parte pubblica il possesso di competenze scientifiche, tecniche e amministrative adeguate a fronteggiare le situazioni più gravi, prevedendo i potenziali rischi; dall'altro, ha perseguito la sensibilizzazione dell'opinione pubblica sulle conseguenze ambientali e sanitarie della presenza di amianto ed il trasferimento delle conoscenze dei temi correlati al suo impiego.

Si segnala, inoltre, che nell'ambito delle attività sui siti di interesse nazionale da bonificare da Inail, su richiesta del Mattm, le linee guida generali da adottare per la corretta gestione delle attività di bonifica da amianto nei Sin con particolare riferimento alla fase esecutiva.

Con la collaborazione di Inail, è stato anche predisposto un sistema informativo territoriale (Sit), per archiviare i dati di mappatura trasmessi annualmente dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi del decreto ministeriale 101 del 2003. Detto Sit consente la gestione di tutte le informazioni disponibili sulla presenza di amianto sul territorio nazionale, la loro interrogazione e la restituzione di report di dettaglio, organizzati per regione, categoria e classe di priorità, nonché la loro visualizzazione su base cartografica. Risulta possibile, pertanto, individuare i siti che rappresentano, a livello nazionale, un maggior rischio dal punto di vista sanitario ed ambientale.
Attualmente il Sit raccoglie i dati di mappatura o censimento dell'amianto, ancorché in alcuni casi parziali, di 19 regioni. Il Mattn ha fornito, ai soggetti interessati, indicazioni puntuali affinché le informazioni relative alla presenza di amianto siano strutturate in maniera omogenea per consentire l'implementazione del suddetto database.
La mappatura è stata applicata a quattro categorie: impianti industriali attivi o dismessi; edifici pubblici e privati; presenza naturale; altra presenza di amianto da attività antropica.
Resta fermo l'impegno del Governo nel sollecitare continuamente le regioni per completare ed aggiornare, ove necessario, la predetta mappatura, in particolare le regioni totalmente inadempienti, perché forniscano i dati richiesti. Questo Ministero sta procedendo periodicamente a convocare tutte le regioni per ulteriori riunioni di coordinamento.

Il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare: Corrado Clini.
Classificazione EUROVOC:
GEO-POLITICO:

TRENTO, TRENTO - Prov, TRENTINO-ALTO ADIGE

EUROVOC :

amianto

censimento

eliminazione dei rifiuti

Sardegna

Sicilia