ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA 4/06733

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 304 del 08/04/2010
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 08/04/2010


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'INTERNO delegato in data 08/04/2010
Stato iter:
22/11/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 22/11/2012
DE STEFANO CARLO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (INTERNO)
Fasi iter:

SOLLECITO IL 21/09/2010

SOLLECITO IL 07/06/2011

SOLLECITO IL 18/04/2012

RISPOSTA PUBBLICATA IL 22/11/2012

CONCLUSO IL 22/11/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-06733
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
giovedì 8 aprile 2010, seduta n.304

PALAGIANO. -
Al Ministro dell'interno, al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) considera il suicidio come un problema complesso, non ascrivibile ad una sola causa o ad un motivo preciso. Esso sembra piuttosto derivare da una complessa interazione di fattori biologici, genetici, psicologici, sociali, culturali ed ambientali;

in tutte le nazioni, il suicidio è attualmente tra le prime tre cause di morte nella fascia di età 15-34 anni. Coinvolge quindi, in maniera particolare, i giovani;

quella di togliersi la vita non è una decisione che arriva da un giorno all'altro, per questo motivo l'ambiente sociale, affettivo e lavorativo, e le abitudini di vita, incidono in maniera spesso determinate su questa estrema decisione;

tra i fattori di rischio socioculturali si annovera, secondo uno studio condotto da La Sapienza - Università di Roma, «l'esposizione ad atti di suicidio anche attraverso i media»;

i media sono senza dubbio lo specchio sul mondo, specie per i giovani che sempre più spesso utilizzano la Rete per comunicare, informarsi, vivere;

oggi il web è il mezzo attraverso il quale la maggior parte delle persone recepisce informazione, prima ancora dei classici mezzi di informazione di massa;

attraverso la rete è possibile riuscire a mettersi in contatto con moltissime persone e, proprio per questo, con esperienze di vita diverse e spesso estreme;

da una ricerca attraverso i più importanti motori di ricerca è emerso che esistono moltissimi siti web dove è possibile reperire informazioni dettagliate sulle diverse «tecniche» di suicidio. In alcuni di questi siti sono addirittura riportati i pro ed i contro di un metodo rispetto all'altro e descritte nei minimi particolari le tipologie di suicidio e gli effetti;

esistono anche dei blog che raccontano storie di suicidio, spesso in prima persona, in cui - attraverso un linguaggio affabile e accattivante - si accompagna il lettore all'atto estremo;

oltre ai portali dedicati, sono innumerevoli i video, reperiti in particolare su You Tube, in cui è possibile vedere scene di suicidio. È ovvio che il più delle volte si tratta di falsi, ma sono pur sempre la messa in scena di un atto che è tutt'altro che divertente, ma anzi provocato da autentica disperazione;

molti sono anche i forum che si occupano del tema. Forum in cui persone chiedono consigli su come suicidarsi. Il più delle volte questi spazi di discussione virtuale sono liberamente visionabili da chiunque si trovi in rete;

uno studio inglese, pubblicato sul British Medical Journal, condotto da un gruppo di studiosi degli atenei di Bristol e Oxford ha evidenziato il contributo che il web offre a chi pensa al suicidio;

digitando dodici parole inerenti il suicidio in quattro diversi motori di ricerca si è arrivati ad ottenere più o meno gli stessi risultati: in cima alla ricerca sono sempre gli stessi tre siti ad apparire, siti che incitano la pratica suicida. Il 20 per cento dei siti apparsi nella prima pagina della ricerca sono pro suicidio, antisuicidio solo il 13 per cento;

da quanto risulta allo scrivente alcune persone, in Italia, vivendo in un momento di profonda sofferenza e fragilità emotiva, hanno trovato, attraverso la rete, la motivazione finale alla decisione di togliersi la vita -:

se non intenda avviare uno studio, sul modello di quello condotto dalla scuola inglese, per valutare anche quale sia il reale impatto di questo materiale virtuale sul tasso di suicidi nel nostro Paese;

se non intendano assumere iniziative volte a limitare la diffusione di certi siti web, rispettando la libertà di espressione garantita dalla nostra Carta costituzionale ma allo stesso tempo tutelando la vita - così come questo Governo ha la prerogativa di fare - di tutte quelle persone che si trovano in un momento di profonda sofferenza ed instabilità psicologica e che potrebbero essere influenzate dalla visione di certe immagini, o dalla lettura di certi dettagli sulla maniera «migliore» di porre fine alla propria vita. (4-06733)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata giovedì 22 novembre 2012
nell'allegato B della seduta n. 722
All'Interrogazione 4-06733 presentata da
ANTONIO PALAGIANO

Risposta. - Il suicidio è un fenomeno sociale complesso che colpisce ogni paese e ogni cultura, causando molti morti soprattutto tra i giovani. Attualmente infatti, come sottolinea l'interrogante, è tra le prime cause di morte per i giovani di età compresa tra i 15 ed i 34 anni.
Il vuoto legislativo che circonda la galassia di internet lascia poco spazio a soluzioni più decise dei filtri o dell'autoregolamentazione ma, da una ricognizione compiuta presso gli uffici periferici della polizia postale e delle comunicazioni, emerge una casistica numericamente limitata di casi in cui gli aspiranti suicidi abbiano utilizzato internet per veicolare la notizia delle loro volontà.
Gli spazi web sui quali vengono pubblicati tali annunci di suicidio sono molto vari: profili di social network, blog personali, forum tematici, siti di giochi di ruolo. In questi spazi web ci sono soggetti che dichiarano la loro personale volontà di suicidarsi e gruppi di persone che scambiano informazioni sulle modalità di compiere un suicidio.
Alcune segnalazioni relative alla volontà di suicidarsi sono giunte in passato direttamente al sito www.commissariatodips.it. Ogni qualvolta tale evenienza si è verificata - eseguiti presso il servizio polizia postale i dovuti accertamenti tecnici finalizzati all'individuazione dell'IP dell'utente mittente del messaggio - sono stati interessati gli uffici territorialmente competenti affinché, preso in carico il caso, potessero valutare e programmare adeguate misure preventive.
La continua attività di monitoraggio della rete internet, svolta dal personale della specialità, conduce periodicamente all'individuazione di spazi dedicati al tema del suicidio, sia nell'ottica della prevenzione che in quella della repressione di eventuali reati connessi.
Il servizio polizia postale e delle comunicazioni ha recentemente creato contatti informali con enti pubblici e privati attivi da anni nella prevenzione del suicidio e presenti on-line con numeri verdi e/o spazi web dedicati alla trattazione della tematica (telefono amico-cevita www.telefonoamicocevita.it, web amico www.internetamico.it, centro per lo studio e per la prevenzione dei disturbi dell'umore e del suicidio presso l'Università degli studi La Sapienza di Roma www.prevenireilsuicidio.it) con la finalità ultima di definire adeguate procedure per la gestione dei casi e la realizzazione di un'eventuale presa in carico da parte dei servizi sociali, nonché per un'auspicabile cooperazione in materia di prevenzione del rischio suicidio tra i giovani. In tale ottica, il servizio polizia postale e delle comunicazioni ha messo in contatto gli enti sopra citati con un importante social network americano - molto frequentato dagli internauti italiani - interessato a promuovere iniziative di sensibilizzazione e informazione sul suicidio.

Il Sottosegretario di Stato per l'interno: Carlo De Stefano.
Classificazione EUROVOC:
EUROVOC :

Internet

mezzo di comunicazione di massa

suicidio