ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e MAURIZIO TURCO. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
da un articolo pubblicato dal quotidiano Libero dell'11 dicembre 2009, si apprende che è fissato a Roma, per il 19 gennaio 2010, un incontro a cui prenderanno parte tutte le 300 imprese del nostro Paese interessate a fare affari con il nucleare e dal titolo preciso: «supply chain meeting»;
sarebbe Enel ad aver già messo attorno al tavolo, d'intesa con i vertici di Confindustria, tutte le società da coinvolgere nella partita;
il quotidiano rivela alcuni dettagli riservati sulle manovre compiute finora da Enel che, con Edf, il colosso transalpino dell'energia, di fatto ripercorrerà il cammino che ha portato alla costruzione, in Normandia, della centrale di nuova generazione (Epr) a Flamanville;
i colloqui fra Enel-Edf e le aziende interessate a entrare nel consorzio italo-francese, come accennato, sarebbero già stati avviati. Almeno due, finora, secondo quanto risulta a Libero, le riunioni a viale dell'Astronomia, sede degli industriali. La prima il 12 novembre, la seconda la scorsa settimana;
al tavolo di lavoro parteciperanno tutte le imprese che, sulla carta, possono dare un contributo alla progettazione e alla realizzazione degli impianti nucleari. E le 34 aziende italiane che hanno preso parte al progetto Flamanville, secondo gli addetti ai lavori, potrebbero beneficiare di una sorta di corsia preferenziale;
si tratta, in sostanza, del confronto a 360 gradi con tutta la «catena di fornitori»: dalle società di ingegneria ai produttori di singoli componenti necessari a mettere in piedi gli impianti. Il programma dei lavori sarebbe già scritto: una mattinata di lavori comuni a tutte le categorie e poi, nel pomeriggio, incontri dedicati ai settori specifici (come forniture meccaniche e lavori civili);
le linee generali dei requisiti saranno illustrati da esperti Enel, Edf e, probabilmente, pure di Areva, l'azienda francese che confeziona i reattori nucleari;
nel corso dell'incontro saranno affrontati anche gli aspetti legislativi e quelli legati alla sicurezza dei siti, con analisi su standard e caratteristiche tecniche. Temi che, in parte, sono già stati sviscerati nella riunione di novembre e in quella della scorsa settimana, in cui Enel ha raccolto una prima parte di informazioni dalle imprese;
dopo il summit di gennaio, si dovrebbe passare a una fase più dettagliata. In quest'ottica, Enel dovrebbe completare alcuni documenti sulla base dell'esperienza di Flamanville, calandoli, ovviamente, sulla realtà italiana. In pratica si tratterebbe di ulteriori specifiche tecniche per la scelte dei fornitori. Scelte che Enel, Edf e Areva compiranno anche grazie a una panoramica sull'intero mercato italiano, cui dedicheranno tutto il primo semestre del 2010;
la radiografia finale alle aziende pronte a entrare nel consorzio, invece, dovrebbe essere fatta a giugno con verifiche a tappeto sui requisiti richiesti dalla normativa internazionale e dalla procedura amministrativa;
il gruppo di lavoro Enel-Confindustria non avrebbe affrontato la questione dei siti ma fra gli esperti del settore si andrebbe consolidando l'idea che, visto il quadro geografico della Penisola, non ci saranno discussioni estenuanti. Smentite a parte, non sembrano esserci molte alternative a Montalto di Castro (Viterbo), Borgo Sabotino (Latina), Garigliano (Caserta), Trino Vercellese (Vercelli), Caorso (Piacenza), Oristano, Palma (Agrigento) e Monfalcone (Gorizia);
pochi giorni fa il Governo ha affermato che: «...il Governo non ha ricevuto nessuna richiesta dalle imprese per la costruzione per il semplice fatto che non è ancora possibile fare richieste perché non c'è un'architettura normativa. Mancano ancora alcuni passaggi normativi»;
tali passaggi normativi si dovrebbero sostanziare, nella istituzione dell'Agenzia per la sicurezza del nucleare; nell'adozione, entro il 15 febbraio dei decreti per la localizzazione dei siti, per la definizioni delle compensazioni ambientali ai territori che ospitano le centrali, nell'individuazione del deposito delle scorie ed infine con delibera CIPE nella scelta della tecnologia;
Areva ha dovuto ammettere che il cantiere finlandese dove è in costruzione un reattore analogo a quello oggetto di discussione nella riunione del 19 gennaio, ha già prodotto 2,7 miliardi di euro di perdite destinate a crescere e superare così il prezzo di vendita (3 miliardi) del reattore stesso, così come ha dovuto riconoscere ritardi tali da far entrare in servizio l'EPR nel 2012 nonostante le previsioni iniziali parlassero del 2009, così come EDF ha annunciato il rinvio almeno di un anno della messa in servizio dell'EPR di Flamanville -:
questo modo di procedere affida di fatto alle aziende scelte nel campo delle strategie energetiche che dovrebbero competere alla politica attraverso innanzitutto la definizione un quadro normativo di riferimento;
se siano vere le notizie riferite dal quotidiano Libero;
se si siano valutati i dati sul fallimento industriale dell'EPR francese e dei connessi problemi di sicurezza evidenziati dalle autorità francesi, inglesi e finlandesi. (4-05419)