ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA ORALE 3/02584

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 713 del 05/11/2012
Firmatari
Primo firmatario: BOCCUZZI ANTONIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/11/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LARATTA FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 05/11/2012


Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 05/11/2012
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Interrogazione a risposta orale 3-02584
presentata da
ANTONIO BOCCUZZI
lunedì 5 novembre 2012, seduta n.713

BOCCUZZI e LARATTA. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
nel comune di Praia a Mare in provincia di Cosenza, si è verificato un disastro ambientale di eccezionale gravità al quale a tutt'oggi non si è posto rimedio, e che nello stesso comune, nello stabilimento Mariane, industria tessile del gruppo Marzotto, si è consumata una tragedia del lavoro che non ha eguali nella regione Calabria e che non ha trovato alcuna risonanza sul piano nazionale;

oltre cento lavoratori, dipendenti impiegati per anni nello stabilimento tessile, si sono ammalati di tumore di varia natura e purtroppo decine di loro sono già deceduti (secondo fonti attendibili e realistiche oltre 80 e circa 70 sono affetti da patologie tumorali);

all'esito dell'udienza preliminare del 7 novembre 2010 (le cui udienze sono state celebrate di sabato per gli impedimenti istituzionali di alcuni difensori degli imputati) sono stati rinviati a giudizio numerosi dirigenti e responsabili della Marzotto per i seguenti reati:

a) omicidio colposo plurimo;

b) lesioni colpose plurime;

c) omissione di cautele contro infortuni sul lavoro da cui è derivato un disastro rappresentato dai decessi e dalle affezioni di patologie tumorali a soggetti in vita, come sopra detto;

d) disastro ambientale per aver riversato in modo continuo e ripetuto sull'area antistante il predetto stabilimento (area di circa 150 mila metri quadrati a ridosso del litorale dei comuni di Praia a Mare e Tortora circa 30 metri dalla spiaggia) rifiuti speciali pericolosi di origine industriale, consistenti in fanghi contenenti sostanze prodotte dall'attività di lavaggio e tintura dei filati, segnatamente coloranti azoici - usati per la colorazione - e metalli pesanti, tra i quali sostanze cancerogene come il cromo VI - usato per il fissaggio - interrando, inoltre, direttamente sul suolo, bidoni e fusti - alcuni dei quali contenenti residui di coloranti azoici - sostanze tutte pericolose per la salute dell'uomo e per l'ecosistema, nonché materiale (amianto e lana di vetro) proveniente dall'attività di ristrutturazione dello stabilimento medesimo; con l'aggravante che il disastro è avvenuto, avendo provocato la contaminazione della predetta area con vocazione mista industriale, residenziale, turistico-ricettiva e servizi, ubicata nelle immediate vicinanze del litorale marino, sulla quale venivano rinvenute altissime concentrazioni di metalli pesanti, quali nichel, vanadio, cromo esavalente, cromo totale, mercurio, zinco, arsenico, piombo e PCB;

per quanto concerne il disastro ambientale, consulenti tecnici della procura della Repubblica di Paola e ispettori Arpacal hanno accertato con campionamenti e carotaggi che «I risultati degli accertamenti dimostrano come le zone sottoposte a prelievo sono da definirsi inquinate ed alcune di esse vedi la zona Z 4-2 estremamente pericolosa per la salute dell'uomo e dell'ecosistema. Le sostanze chimiche rilevate sono nella maggior parte dei casi, riconducibili all'attività di una azienda operante nel settore della colorazione dei tessuti; si è constatato ancora che «il sollevamento di polveri dal suolo superficiale non è allo stato impedito ed è quindi possibile che i cittadini (adulti e bambini) che abitano nelle aree residenziali di Tortora Marina e di Praia a Mare a ridosso dello stabilimento, siano esposti all'inalazione ed ingestione di polveri contaminate e quindi ad un rischio non accettabile... Del tutto immanente è invece il pericolo per la risorsa idrica sotterranea, che amplia di fatto l'area di rischio al di fuori del perimetro dello stabilimento»;

è assolutamente necessario un intervento di tutti gli enti preposti alla salute dei cittadini al fine di scongiurare ulteriori gravissimi danni alla salute pubblica ed ai comuni di Praia a Mare e Tortora, comuni a precipua vocazione turistica;

il processo è iniziato il 19 aprile 2011, e dopo numerosi rinvii per motivi procedurali si perveniva alla prima udienza utile il 28 settembre 2012 per l'inizio dell'istruttoria dibattimentale;

alla udienza del 28 settembre 2012 il collegio ha emesso ordinanza con la quale «valutate le esigenze di durata del processo in relazione all'articolo 111 della Costituzione e 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo; visti i ruoli di udienza del Tribunale penale e quelli dei singoli giudici componenti il collegio» formulava calendario delle udienze di trattazione in numero di due mensili, precisamente 12 e 26 ottobre, 9 e 23 novembre, 7 e 21 dicembre;

nel corso del processo dovranno essere escussi n. 1309 (milletrecentonove) tra testimoni e consulenti tecnici così come da liste testimoniali depositate ed ammesse dal tribunale;

nel corso dell'udienza del 28 settembre 2012, è stato possibile escutere n. 1 teste, nel corso dell'udienza del 12 ottobre 2012, sono stati ascoltati n. 4 testi e nel corso dell'udienza del 26 ottobre 2012, n. 3 testi;

a ciò consegue che a voler ritenere possibile escutere anche 5 testi ad udienza per due udienze al mese, la trattazione del processo durerà per oltre 10 anni e ciò comporterà l'estinzione dei reati per prescrizione prima della sentenza e quindi l'inutilità della trattazione stessa del processo;

le parti civili hanno richiesto in data 24 ottobre 2012, la rivisitazione del calendario, la riorganizzazione delle udienze proponendo la fissazione di udienza anche di sabato e lunedì, ed un potenziamento degli organici, al fine di evitare la celebrazione d'un processo completamente inutile;

è necessario giungere in tempi brevi ad una sentenza sulla questione rappresentata, non per perseguire ma per fare chiarezza su atti gravi che comportano attuale grave pericolo per la salute pubblica e che hanno comportato conseguenze devastanti in centinaia di famiglie che ancora oggi, dall'inizio delle indagini nel 1999, attendono risposte dalla giustizia -:

se non intenda, fermi restando i diritti della difesa, adottare ogni iniziativa normativa di competenza, in modo tale da conciliare le esigenze sommesse alla escussione dei testi con il principio della speditezza del processo. (3-02584)